sabato 13 febbraio 2010

LA NUOVA STAGIONE DELL’AGRITURISMO IN TOSCANA

“È stata una giornata molto importante: ci siamo posti l’obiettivo di consentire, ad operatori del settore e amministratori, di capire e applicare la legge regionale sugli agriturismi che rappresentano la seconda ricchezza territoriale. Basta pensare che, a livello nazionale, un agriturismo su quattro si trova proprio in Toscana e che il loro numero negli ultimi anni è aumentato superando le 3.600 unità con oltre 46.000 posti letto. Garantire negli agriturismi l’utilizzo di materie prime e prodotti alimentari locali rappresenta un’importante promozione anche per il territorio, il turismo e la filiera corta. È necessario che i settori dell’agriturismo e del turismo crescano parallelamente, garantendo un’offerta sempre in evoluzione perché il turista è sempre più esigente ma bisogna anche renderci conto che queste ricchezze non sono perpetue. Dobbiamo essere in grado di tutelarle e valorizzarle nel tempo e la legge regionale può dare un valido contributo in questa direzione”.
È questo il saluto portato dal sindaco di Barberino Val d’Elsa, in rappresentanza di tutti i primi cittadini dei Comuni di San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Radda in Chianti che hanno partecipato all’iniziativa.
Il convegno “La nuova stagione dell’agriturismo in Toscana”, promosso dall’assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Barberino e organizzato insieme agli assessorati allo Sviluppo Economico dei Comuni di Barberino, Tavarnelle e San Casciano, si è svolto ieri pomeriggio a Barberino, presso l’Hotel Villa Francesca. Numerosi sono stati i partecipanti e significativi gli interventi.
Il consigliere regionale promotore della legge n. 80 del 28/12/2009 ha evidenziato che la novità della normativa è “nel passaggio da un sistema autorizzatorio ad un sistema di dichiarazione di inizio attività. In pratica, la Pubblica Amministrazione, da Ente che autorizza diventa Ente che controlla la reale e regolare applicazione della legge. È vero che si introduce la possibilità di somministrazione anche a coloro che non sono ospiti degli agriturismi (come è già stato fatto da altre regioni) ma gli imprenditori negli agriturismi possono mettere in tavola solo ciò che producono direttamente loro o aziende agricole limitrofe, in ogni caso esclusivamente prodotti toscani: materie prime e lavorati. Attualmente in Toscana solo il 24% degli agriturismi assicura anche la ristorazione e non credo che con questa legge aumenteranno in modo esponenziale. La nuova normativa è un’opportunità per il mondo agricolo toscano, settore che rappresenta il 3% del PIL della nostra regione”.
Simone Tarducci, dirigente del settore valorizzazione imprenditoria agricola della Regione Toscana, ha sottolineato che “il processo produttivo finisce a tavola. Sulle tavole toscane bisogna mangiare toscano e questo può essere garantito proprio con la filiera corta. I controlli vigileranno sull’applicazione di questi principi”.
Al convegno è intervenuto anche l’assessore provinciale all’agricoltura che ha rivolto un “plauso alla legge regionale che s’inserisce nel filone della semplificazione amministrativa e burocratica per i cittadini: in questo caso, agricoltori e imprenditori ai quali spetta l’onere di autocertificare le proprie attività con la presenza di determinati requisiti. Alla Pubblica Amministrazione spetta un compito di mero controllo e questo non è una deregulation ma una semplificazione. Le potenzialità di un territorio, molto ricco di agricoltura come quello della provincia di Firenze, sono tante ma stiamo abbandonando troppe attività legate alla terra. La legge regionale può dare un contributo anche ad invertire questo processo, dando nuovo impulso alla produzione locale”.
Durante gli interventi sono state fornite informazioni anche per quello che riguarda le comunicazioni che i titolari degli agriturismi sono tenuti a fornire. Alla Questura indicando i nominativi dei propri ospiti (per motivi di sicurezza pubblica) e all’APT di Firenze indicando gli arrivi e le partenze degli ospiti specificando la nazionalità di provenienza (a fini statistici). Entrambe le comunicazioni possono essere effettuate su supporto cartaceo ma sempre di più si va diffondendo l’utilizzo di una trasmissione telematica: più veloce, sicura ed economica.
Infine, uno sguardo anche ad una realtà “virtuosa e moderna” del territorio. Il “Giardino SottoVico” con la propria grande serra di piante grasse ricca di molte specie anche rare. L’orto botanico si trova nella valle del’Elsa (a Vico d’Elsa). Il giardino e la serra dal mese di marzo saranno aperti al pubblico con un biglietto di ingresso che dovrebbe essere di 2 euro ma esiste anche la possibilità di un abbonamento annuale che garantisce un accesso illimitato alle strutture e un sostegno economico per la gestione di questi spazi e servizi. L’abbonamento annuale di 100 euro è rivolto innanzitutto agli operatori del settore dell’agriturismo che possono sottoscriverlo e metterlo a disposizione dei propri ospiti così da offrire un servizio in più sicuramente gradito. Per poter entrare nella serra, nel giardino e negli altri locali, il visitatore sarà dotato di una tessera magnetica con un microchip da inserire in un lettore elettronico e le porte si apriranno automaticamente.
Il convegno “La nuova stagione dell’agriturismo in Toscana” è stato moderato dal giornalista del quotidiano La Nazione, Andrea Settefonti.
FONTE: Regione Toscana

Nessun commento:

Posta un commento