tag:blogger.com,1999:blog-2169184686440425122024-02-06T20:17:04.515-08:00Turismo in ToscanaSpunti operativi per il marketing turistico in ToscanaAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.comBlogger733125tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-23579169452787654312015-03-26T00:12:00.002-07:002015-03-26T00:12:44.587-07:00Turismo geotermico da record con 58mila visite nel 2014Non si ferma la geotermia toscana di Enel Green Power, non solo per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile che provvede al 26,5% del fabbisogno elettrico regionale, ma anche per il grande valore che va sempre di più assumendo dal punto di vista culturale e turistico.
I dati ufficiali 2014 sul turismo geotermico, infatti, rivelano che il Museo della Geotermia e il soffione dimostrativo sono stati visitati da 27.963 persone, dato che costituisce un record assoluto.
Grandi risultati anche per il Parco delle Biancane, il trekking geotermico lungo il sentiero “Geotermia & Vapore” da Sasso Pisano a Monterotondo M.mo, lemanifestazioni naturali, le Centrali Aperte della stagione estiva, le terme etrusco romane di Sasso Pisano nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina e lafiliera agricola della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili del Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) che hanno fatto registrare oltre 30.000 visite. Complessivamente, in Toscana il turismo geotermico tra le province di Pisa, Siena e Grosseto si attesta a 57.963 visite.
OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn risultato possibile grazie alla collaborazione tra Enel Green Power, Co.Svi.G., Amministrazioni Comunali, Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili, Museo “Le Energie del territorio” di Radicondoli, Centro Visite del Parco delle Biancane di Monterotondo M.mo, Regione Toscana, Province geotermiche, Pro Loco e Associazioni dei territori geotermici che hanno lavorato molto sulla promozione e sulla cura degli itinerari di visita, facendo dei luoghi della geotermia un punto di riferimento per il turismo nazionale e internazionale. Si tratta di un lavoro importante che infatti vedrà la Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili presente a Milano per EXPO 2015 tra le dieci buone pratiche della Toscana.
In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia che esporta in tutto il pianeta. Delle 34 centrali geotermoelettriche di Enel Green Power, 15 sono in provincia di Pisa per un totale di 16 gruppi di produzione; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi; infine, altre 10 si trovano nella provincia di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. Per quanto riguarda la produzione del 2014, la provincia di Pisa si è attestata su una produzione geotermica di 2.920 GWh, la provincia di Siena di 1.439 GWh e quella di Grosseto di 1.189 GWh. I 5 miliardi e mezzo di KWh prodotti in Toscana forniscono anche calore utile a riscaldare circa 9.500 utenti nonché 28,5 ettari di serre, caseifici e ad alimentare l’importante filiera agricola, gastronomica e turistica.
“Una delle nostre sfide – ha detto Massimo Montemaggi, Responsabile Geotermia Enel Green Power – è dimostrare come un’attività industriale per la produzione di energia da fonte rinnovabile sia compatibile e anzi promotrice di un importante indotto turistico. I dati confermano che siamo nella direzione giusta: grazie alla collaborazione con i Comuni geotermici, con il Cosvig, con le Istituzioni regionali e provinciali e con il tessuto sociale delle aree geotermiche, stiamo creando una vera e propria cultura della geotermia che connetta i settori energetico, culturale e turistico. Sono passati più di 100 anni ma la geotermia non li dimostra e anzi continua a essere settore di innovazione sia dal punto di vista tecnologico che ambientale, culturale e turistico”.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-50636006813144361192015-02-17T23:34:00.002-08:002015-02-17T23:34:40.745-08:00Alla BIT le ultime tendenze dell’ecoturismoAl momento di pianificare una vacanza, più della metà degli italiani (54%) si pone il problema di non fare scelte che danneggino l’ambiente e si dichiara disposto anche a spendere qualcosa in più a questo scopo. I dati vengono dal quinto rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e IPR Marketing e presentato nei giorni scorsi alla BIT di Milano, la principale fiera italiana del turismo. Numeri che dimostrano come ormai il segmento dei turisti che abbinano vacanze e rispetto ambientale debba essere considerato con sempre più attenzione da operatori e strutture ricettive.
Il report dà indicazioni relative anche alla domanda di vacanze ecosostenibili. “Gli ecoturisti prediligono un’area protetta o un parco naturale perché per il 47% consentono di conoscere tradizioni locali e per il 40% perché ci sono percorsi enogastronomici. Il 51%, infatti, sceglie di trascorrere la propria vacanza verde in agriturismo. Gli italiani sono attratti soprattutto dalla possibilità di fare escursioni per conoscere le aree archeologiche e i borghi storici e comprendere le tradizioni locali, pochissimi quelli che puntano a fare attività sportive”, spiegano dalla fondazione Univerde.
Questi ultimi dati riguardano in particolare le attività da fare nelle aree protette. Più in generale, tuttavia, secondo altri studi le attività outdoor sono uno dei driver principali del turismo a contatto con la natura. “A spingere un numero maggiore di turisti verso la natura sono prevalentemente la voglia di fare attività sportive (47%) e il relax (20%), ma anche l’enogastronomia (15%) e la riscoperta delle tradizioni (10%), ma la vera regina del turismo natura si conferma per il secondo anno consecutivo la bicicletta: il biking è infatti l’attività sportiva prediletta dai turisti natura con il 30% delle preferenze, seguita da escursionismo (21%) e trekking (18%)”, spiegano dall’Osservatorio Ecotur, che lo scorso aprile ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul turismo natura. Un settore che in Italia genera oltre 101 milioni di presenze, per un giro d’affari di 11,4 miliardi di euro.
Ma come si sposta e cosa mangia l’ecoturista? Second il rapporto della fondazione Univerde, “gli italiani sarebbero disposti anche a fare meno della loro auto, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno (per il 72%). Il 47% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze”. Sul cibo, quasi il 30% degli ecoturisti considera la presenza di prodotti biologici nel menù un motivo valido per preferire un ristorante.
Se questi sono i trend principali nel settore del turismo natura, l’indicazione che viene dalla BIT agli operatori è di combinare l’attenzione alla sostenibilità con l’attenzione alle più generali tendenze turistiche degli ultimi anni. Perché solo un’offerta al passo con i tempi può riuscire ad attirare quanti cercano una vacanza a basso impatto, ma senza rinunciare al comfort e a i servizi.
Da una parte c’è l’idea di non dimenticare servizi come la connessione wireless veloce, ma neanche ignorare commenti e valutazioni espressi in rete. Chris Fair, presidente di Resonance Consultancy, nel suo keynote speech al congresso di apertura della BIT, ha illustrato le dinamiche in corso, per aiutare operatori e buyer a individuare le modalità più efficaci per conquistare nuovi target. In particolare, Fair ha tratteggiato l’identikit dei Millennials, giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni di età che viaggiano con amici o con la famiglia, interessati a conoscere la cultura del Paese che visitano. Sono circa 1 miliardo, sempre connessi (il 57% di loro pubblica foto ogni giorno), sempre pronti a recensire on line hotel e ristoranti e fan della sharing economy (il 40% usa AirB&B per abbattere i costi).
Dall’altra parte, una strada da percorrere per coniugare il turismo natura con il raggiungimento di nuovi target può essere quella del turismo esperienziale. Francesco Ricasoli, patron delle Cantine Barone Ricasoli nel Chianti, per esempio, ha trasformato l’azienda per accogliere i turisti, dando vita a un’offerta a 360 gradi. Chi arriva al castello di Brolio (40.000 le presenze annuali da marzo a ottobre), può partecipare a una degustazione in vigna, visitare il bosco con le piante rare, mangiare all’osteria che cucina solo prodotti dell’orto dell’azienda. Tutta la struttura offre connessione Internet gratuita, in modo che gli ospiti possano dire a tutti “io sono stato qui”.
Di turismo nella natura parlerà anche il 5° Workshop Nazionale IMAGE (Incontri sul Management della Green Economy) organizzato da Greenews.info e Associazione Greencommerce a Torino a maggio 2015, con il titolo “Ecoturismo: natura, sport, enogastronomia" .Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-78104897654994847412015-01-29T23:44:00.000-08:002015-01-29T23:44:00.654-08:00Turismo Toscana: 2015 è l’anno dell’Archeologia Un’atmosfera musicale etrusca disegnata dall’archeologo del suono Stefano Cocco Cantini con un flauto realizzato sul modello di antichi strumenti originali, conservati nei musei toscani. E’ stato questo il suggestivo sottofondo di apertura della presentazione dell’Anno dell’Archeologia in Toscana 2015.
Un’iniziativa promossa dalla Regione che, secondo l’assessore alla cultura e al turismo Sara Nocentini, punta a a promuovere “per l’intero arco dell’anno il patrimonio archeologico della Toscana, per farne la meta di specialisti, appassionati e turisti italiani e stranieri interessati ai molteplici aspetti del mondo antico, ma anche per promuovere l’offerta turistica e valorizzare le infrastrutture commerciali e di accoglienza del territorio regionale.”
Durante il 2015 l’archeologia sarà al centro di numerosi eventi e manifestazioni di rilevanza nazionale ed internazionale, come hanno tenuto a sottolineare Ludovica Sebregondi della direzione scientifica della Fondazione Palazzo Strozzi, Mario Iozzo, direttore della sezione “Museo delle Collezioni” del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e Piero Pruneti, direttore della rivista Archeologia Viva.
Un’occasione, secondo il soprintendente per i beni archeologici della Toscana Andrea Pessina, per “far uscire la Regione, e soprattutto Firenze, da quella sorta di gabbia costituita dal mito del Rinascimento, che spesso ci rende inconsapevoli dell’esistenza di un grande patrimonio archeologico, proprio sotto i nostri piedi.”
Il calendario di tutti gli eventi, già consultabile sul web, prevede alcune tappe cruciali.
Si parte al palazzo dei congressi di Firenze dal 20 al 22 febbraio con TourismA, il primo salone internazionale dell’archeologia, al quale prenderanno parte tra gli altri il ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, e alcuni ‘big’ del settore come lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, lo storico dell’arte Philippe Daverio, e il popolare divulgatore televisivo Alberto Angela.
Si prosegue poi a Marzo con le mostre “Potere e Pathos” e “Piccoli grandi Bronzi”, rispettivamente a Palazzo Strozzi e al Museo Archeologico Nazionale, che metteranno a disposizione del pubblico fiorentino una serie di capolavori greci, etruschi e romani, tutti rigorosamente in bronzo.
In estate arriveranno poi le “Notti dell’archeologia 2015″, durante le quali i turisti avranno a disposizione l’intero mese di luglio per visitare i circa 100 musei ed aree archeologiche che rimarranno aperti dopo il tramonto.
Ad Agosto invece si terrà a Firenze l’XI congresso internazionale di Egittologia, andando a premiare una tradizione di studio che a partire dalle scoperte di Ippolito Rosellini ne fanno la sede del secondo museo egizio nazionale. Infine dal 4 Settembre la mostra “Il mondo che non c’era”, ancora al Museo Archeologico Nazionale, in collaborazione con la Fondazione Ligabue.
<a href="http://www.turismo.intoscana.it/site/it/archeologia2015/">
Calendario</a>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-12396083105013163682015-01-26T23:15:00.003-08:002015-01-26T23:15:18.373-08:00Consigli per una vacanza in Toscana all’insegna del relaxPosta in posizione strategica tra le cime degli Appennini e le coste del Tirreno, la Toscana è la meta ideale anche per una vacanza all’insegna del relax. I viaggiatori in cerca di tranquillità possono infatti scegliere tra numerosissime località della regione dove il turismo di massa non ha ancora preso il sopravvento.
Fra queste c’è sicuramente Capraia, una splendida isola dell’Arcipelago Toscano che a differenza delle più rinomate Elba e Giglio, bellissime ma sempre troppo affollate, permette ancora di godersi in santa pace le meraviglie del mare e della natura incontaminata. A Capraia si può praticare trekking su percorsi adatti a tutte le età, esplorare spettacolari anfratti emersi e sommersi, mangiare pesce appena pescato e assaporare la genuina ospitalità degli abitanti del luogo.
Chi preferisce la tranquillità della campagna può invece scegliere i mille agriturismi e le ville storiche disseminate sulle colline del Chianti senese e fiorentino, celebri per la produzione di grandi vini. Oppure si può indirizzare sul brullo paesaggio delle Crete Senesi o sulla splendida Val d’Orcia, patrimonio dell’umanità Unesco, verso i boschi selvaggi della Garfagnana o verso l’enorme macchia mediterranea della Maremma.
Anche le località simbolo del turismo termale in Toscana, come Chianciano, Saturnia, Montecatini e altre ancora, sono in grado di regalare momenti di assoluto relax. Chianciano, tra l’altro, è un’ottima base di partenza per brevi escursioni in ameni paesi come Montepulciano, Monticchiello, Bagno Vignoni, Montalcino e Sant’Antimo.
Un altro (buon) consiglio porta in direzione della splendida Costa degli Etruschi, che si estende da Livorno a Piombino ed è ricca di zone archeologiche, parchi naturalistici e raffinate spiagge bianche o dorate non ancora aggredite da orde di turisti. Irrinunciabili almeno due soste: una nelle località del Golfo di Baratti e l’altra a Campiglia Marittima, un suggestivo borgo medievale situato sulla sommità di una collina da cui si dominano il mare e la campagna circostanti.
Infine ricordiamo che la Toscana è sempre in testa alla classifica delle destinazioni preferite delle coppie di innamorati in cerca di un weekend di relax e coccole. Gli itinerari romantici più noti portano a Lucignano, Pienza, Castiglioncello e al Faro degli Innamorati dell’Isola del Giglio.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-12630518861364840922015-01-14T23:19:00.000-08:002015-01-14T23:19:04.811-08:00Tuscany Bike Challenge: nasce il circuito toscano delle Gran Fondo cicloturisticheIl comitato organizzatore del Tuscany Bike Challenge ha presentato ufficialmente oggi (14 gennaio) a Toscana Promozione il primo circuito di Gran Fondo Ciclosportive 2015 realizzato in collaborazione con Vetrina Toscana, che esprime un modo nuovo di vedere, concepire e vivere il ciclismo, con un connubio ideale tra atleta e territorio. Il programma vedrà protagoniste ben seu realtà toscane (Tirrenia, Siena, Portoferraio, Versilia, Pisa, Montecatini Terme) a forte vocazione turistica, insieme alle rispettive municipalità. L’evento sportivo si avvale per le tappe enogastronomiche della collaborazione di Vetrina Toscana il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che fanno dei prodotti tipici del territorio la loro caratteristica distintiva.Sala gremita da importanti ospiti: Giovanni Calì, del servizio turismo di Toscana Promozione, Stefano Romagnoli in rappresentanza di Vetrina Toscana, Giacomo Bacci prresidente del comitato rgionale della Fci, Paolo Aghini Lombardi presidente del comitato organizzatore del Tuscany Bike Challenge e gli organizzatori di ciascuna prova della kermesse, Simone Bellinato direttore generale di Cicli Elios, Luca Garuglieri di Radio Toscana.
“Il Tuscany Bike Challenge – ha dichiarato Giovanni Calì – è forse l’unico progetto che coglie in pieno l’aspetto turistico della nostra Regione andando anche a soddisfare più esigenze dei ciclisti. Non dimentichiamo che il cicloturismo è il segmento più in crescita sia a livello europeo ma anche nazionale”.
Gli fa eco Stefano Romagnoli in rappresentanza di Vetrina Toscana, che sottolinea: “La Regione Toscana sta facendo e farà tutta una serie di interventi inerenti il cicloturismo: oltre 230 percorsi protetti e stradali presenti nel portale turismo.intoscana.it; ma anche investimenti in infrastrutture siglando recentemente un accordo con la Regione Umbria per collegare i due territori attraverso percorsi protetti; infine ma non ultimo l’accordo tra Regione, Coni Regionale e Anci per sostenere gli operatori nell’organizzazioni di manifestazioni con vocazione all’aspetto turistico e alla valorizzazione del territorio”.
La parte tecnica è stata poi illustrata dal presidente del comitato organizzatore Paolo Aghini Lombardi: “Questo progetto è nato da una profonda riflessione maturata lo scorso anno durante la partenza ufficiale della Gran Fondo Città di Pisa in piazza dei Miracoli. Migliaia di ciclisti schierati ai piedi della torre pendente che non vedevano l’ora di prendere il via alla gara senza accorgersi delle meraviglie che li circondavano. Da qui abbiamo coniato il termine ciclosportiva che prevede una partenza con il chip e 1,2, o 3 rilevamenti di percorrenza in tratti ben definiti. Sono già molteplici le manifestazioni che vogliono adottare questo format, non è un caso se il 23-24 prossimo sarò a Montepellier alla 8èmes Assies Europpeennes du Cyclosport ad illustrare il progetto ai massimi esponenti di cicloturismo in Europa”.
Giacomo Bacci, presidente del comitato regionale della Fci, aggiunge: “Quando Paolo mi chiamò per illustrarmi questo progetto non fui che entusiasta di andare a modificare lo status quo delle manifestazioni amatoriali del nostro territorio. Questo nuova formula è sicuramente positiva per lo sport ma anche per il mondo del lavoro grazie alle connessioni con il turismo, la valorizzazione del territorio e l’enogastronomia”.
Presente anche Riccardo Magrini, commentatore di Eurosport, e che ha da subito recepito i valori su cui si fonda il Tuscany Bike Challenge: “La bicicletta è magica, è un mezzo che appiattisce tutti i livelli, tutti i ceti: dall’avvocato al sindaco per giungere all’operaio. L’agonismo ci deve essere ma non esasperato come negli ultimi anni. Ho sposato questo progetto perché mi piace la filosofia di conoscere e valorizzare i nostri gusti, i nostri sapori unici”.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-53964797894171576182014-12-09T23:17:00.004-08:002014-12-09T23:17:51.505-08:00Natale e Capodanno in Toscana : prenota prima e risparmi!Natale e Capodanno in Toscana : prenota prima e risparmi!
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Capodanno 2015 a Siena
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Capodanno in Maremma
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Festeggia il capodanno 2015 nel Chianti
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Capodanno con il Botto: Offerta soggiorno benessere per il capodanno 2015 a Chianciano
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Capodanno 2015 a Villa Giustiniani Lucca
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Capodanno benessere in Toscana
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Epifania 2015 a Siena
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E nel 2015 la previsione è di un ulteriore sviluppo, +10% a 7,6 miliardi di euro, il più robusto tra i Paesi europei leader, anche se l'Italia resta il fanalino di coda per penetrazione online del mercato turistico (il 33% nel 2014, contro il 41% della Germania, il 46% della Francia, il 57% del Regno Unito e il 60% della Scandinavia).
«La penetrazione online in Italia salirà al 36% nel 2015 – spiega Giancarlo Carniani, referente italiano di PhoCusWright e direttore scientifico di Bto, la Borsa del turismo online che si è appena chiusa a Firenze – ma il ricorso a internet per le prenotazioni turistiche sta crescendo di giorno in giorno, intermediato da canali come Tripadvisor, come dimostrano le interviste che abbiamo fatto ai turisti in occasione di Bto. Al punto che oggi si può stimare che almeno il 60% delle prenotazioni sia originato da Internet».
La tendenza evidente sul mercato è la polarizzazione su pochi grandi operatori (Tripadvisor, Booking, Expedia); e il ricorso sempre più frequente, nell'effettuare prenotazioni, a dispositivi mobili (assorbivano il 9% delle prenotazioni online nel 2013, passeranno al 14% nel 2014 e al 20% nel 2015) come lo smartphone e, soprattutto, il tablet.
La Borsa del turismo online, arrivata alla settima edizione e promossa da Regione Toscana, Toscana Promozione e Camera di commercio di Firenze, si è confermata come vetrina delle innovazioni del travel 2.0 e destinazione interessante per le start up, attirando 8.000 visitatori (+15%). Tra i prodotti presentati, per la prima volta in Italia, l'applicazione “”mmersive shopping” di Amadeus, che permette al viaggiatore di vedere in anticipo la camera d'albergo in tecnologia tridimensionale, attraverso l'innovativo schermo da indossare sul viso per la realtà aumentata Oculus Rift. Tra le ricerche presentate, quella di Future Brand sul Country brand index 2014 con un approfondimento sull'Italia, dal quale emerge che le tre parole-chiave che distinguono il Paese sono cultura, bellezza e gastronomia, oltre agli approfondimenti sui Big Data che permettono di tracciare e dettagliare i flussi turistici.
«Bto è una fiera sempre nuova – aggiunge Carniani – perché il turismo online è un settore che nel giro di un anno produce grandi cambiamenti di operatori, prodotti, tecnologie». Cambiamenti sono in atto anche nelle strutture turistiche italiane, sempre più vicine al mondo di Internet. «Il livello di informazione degli operatori è molto cresciuto – conclude Carniani – ma il problema resta quello delle infrastrutture: spesso capita di parlare con albergatori che non hanno neppure la linea veloce per navigare con Internet».Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-55574280632686026282014-12-09T23:14:00.002-08:002014-12-09T23:14:14.408-08:00Gli italiani che acquistano le vacanze su internetSoggiorni e vacanze sono nella top ten degli acquisti online effettuati dagli online shopper: un utente su quattro tra chi è abituato ad acquistare online, ha già comprato su Internet almeno una vacanza. La spesa media è stata nel 2014 pari a 580€, in linea con l’anno passato, come rivelano gli stessi utenti interrogati al riguardo.
Un po’ di numeri: il 63% sono uomini, il 37% donne e più della metà di loro (57%) abitano nel Nord Italia.
Il loro profilo è quello di un consumatore dalla spiccata digitalizzazione, alto spendente, che fa molto uso della connettività mobile e passa più tempo in rete se paragonato all’utenza internet italiana in generale.
I digital traveller hanno un’età media di 39 anni, passano più di quattro ore al giorno navigando in rete per motivi personali e sfruttano molto di più i dispositivi mobili. Il 74% di loro si collega da mobile almeno una volta al mese; per contro solo il 50% dell’utenza internet italiana in generale ha questa abitudine.
Sono anche “iperconnessi” e abituati ad utilizzare più device: nella ultime quattro settimane uno su quattro ha usato indifferentemente per connettersi pc, smartphone e tablet.. Gli utenti internet italiani che hanno questa abitudine sono solo uno su dieci.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-3236630128024600822014-12-09T23:13:00.002-08:002014-12-09T23:13:46.413-08:00Cinesi, popolo di viaggiatori: 100 milioni di turisti nel 2014Se c'è un popolo che ama viaggiare, è quello cinese. E i dati lo confermano: nel 2014, secondo quanto ha riferito oggi il l'Amministrazione cinese per il turismo, sono 100 milioni i cinesi che si sono recati all'estero. Il dato è aggiornato alla fine di novembre.
Le preferenze dei turisti della Repubblica popolare s'appuntano, in particolare, all'Asia, nei confini della quale rimane il 90 per cento dei viaggi. In particolare, Taiwan, Hong Kong e Macao, dove va il 71 per cento dei viaggiatori cinesi. Tuttavia, questi tre territori, da Pechino sono considerati parte del proprio territorio sovrano.
Come paesi "stranieri", le mete più gettonate sono Corea del Sud, Thailandia, Giappone, Stati uniti, Vietnam e Singapore. Solo il 4 per cento dei turisti s'è recato in Europa. (Fonte Afp)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-51957782891171251642014-10-01T23:18:00.002-07:002014-10-01T23:18:36.787-07:00CON LA VENDEMMIA ARRIVA IL PIENO DI TURISTIDalla musica ai corsi di cucina, passando per la possibilità di vivere una giornata da vendemmiatore. Ecco come i viticoltori fanno sistema con il turismo. Intanto tutto pronto per la vendemmia del Prugnolo Gentile, lanima del Vino Nobile di Montepulciano
C’è chi offre la possibilità di imparare a cucinare il tradizionale pranzo della vendemmia, ma anche chi vuole far conoscere da vicino le fasi principali di un vero e proprio rito, quello della raccolta delle uve, magari spiegando perché a Montepulciano il vino prende precise connotazioni organolettiche. La vendemmia insomma non è più cosa per pochi e anche nella patria del Vino Nobile sono sempre di più le cantine che aprono le porte ai turisti, soprattutto stranieri, durante il lavoro più delicato dell’anno. Un modo per destagionalizzare il cosiddetto enoturismo, ma allo stesso tempo per dare la possibilità a chi vive in città di apprezzare da vicino la fatica e l’attenzione che occorre per produrre un vino di qualità.
Tra le iniziative promosse dalle cantine in questo periodo ci sono i corsi di cucina nei quali imparare a cucinare i pici (la tradizionale pasta fatta a mano) e i condimenti principali (sugo all’aglione o alle briciole). Si può anche scoprire il territorio attraverso delle vere e proprie visite guidate in vigna con l’enologo che spiega la differenza tra i vari vitigni, ma anche il “terroir” dove questi vengono coltivati. A Montepulciano non mancano poi le cantine che durante la raccolta dell’uva propongono arte in cantina, o addirittura concerti a fine giornata degustando i vini già pronti per essere bevuti, magari scoprendo l’importanza dell’invecchiamento con annate, anche vecchie, a confronto. Se le cantine storiche in questo periodo possono dimostrare come a distanza di centinaia di anni ancora il vino si produce nello stesso luogo, quelle di ultima generazione spiegano la differenza tra una vasca d’acciaio e una botte con i vari tipi di legno.
«E’ un modo per avvicinare al nostro mondo il consumatore – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini – e così anche per offrire in un periodo meno affollato dal punto di vista turistico, una possibilità di poter comunque visitare Montepulciano guardandolo da un’altra prospettiva». Sono molte a questo proposito anche le offerte che la Strada del Vino Nobile propone per poter organizzare al meglio il soggiorno in questo periodo che fino a metà ottobre vedrà impegnate le oltre 70 aziende produttrici di Vino Nobile.
Del resto il turismo del vino, stando ai dati del Consorzio, rappresenta una importante voce nel territorio. Ogni anno sono oltre 200 mila i visitatori che visitano una cantina a Montepulciano. Un punto strategico è inoltre l’Enoteca del Consorzio del Vino Nobile, una tra le prime in Italia, dalla quale passano ogni anno circa 5 mila appassionati e di questi oltre 2.000 degustano, mentre almeno il 40% acquista. Tra le provenienze si consolidano gli Stati Uniti, seguiti da tedeschi, olandesi ed italiani. Riconfermata la presenza di turisti francesi, belgi e svizzeri. Inoltre si è registrata una buona affluenza da paesi “emergenti”, almeno per il turismo toscano, quali Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Canada e Giappone.
Intanto a Montepulciano, patria del Vino Nobile la vendemmia e nel pieno e si punta sulla qualità «La qualità che contraddistingue il Vino Nobile è stata raggiunta - così dice il Presidente Natalini – e questo grazie ad un lavoro di grande attenzione, mettendo in pratica tutte le tecniche agronomiche a disposizione per garantire un'ottimale cura e maturazione delle uve. In definitiva è solo con un grande lavoro di selezione in vigneto e successivamente in cantina che i produttori di Vino Nobile hanno attuato riuscendo ad ottenere un vino rispondente ai parametri qualitativi degni della sua fama anche se a scapito dei costi di produzione sostenuti». Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-9055820802184511722014-06-20T00:34:00.002-07:002014-06-20T00:34:42.090-07:00La Toscana inaugura la sua Via FrancigenaSabato 21 giugno a Lucca la presentazione dell’intero tracciato toscano, completamente messo in sicurezza. Intervengono Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana
La Via Francigena rappresenta da sempre un’opportunità straordinaria per scoprire – da una prospettiva unica e indimenticabile – paesaggi, tradizioni e suggestioni della Toscana: un viaggio nel viaggio, che attraversa la regione dal Passo della Cisa a Radicofani. Un patrimonio di cultura e arte lungo 380 km, che la Toscana – prima Regione d’Italia – mette a sistema, presentando ufficialmente a Lucca, sabato 21 giugno, la “propria” Via Francigena.
L’evento celebra la conclusione del lavori di messa in sicurezza ed infrastrutturazione dell’itinerario, finanziati con 13 milioni di Euro dalla Regione Toscana, e realizzati in collaborazione con le Province e i comuni che si trovano lungo il percorso. E nel cuore della Francigena senese torna, per il terzo anno consecutivo, dal 20 al 22 giugno, il Festival della Viandanza, come sempre nella splendida cornice di Monteriggioni, in Provincia di Siena, (Un patrimonio di cultura e arte lungo 380 km, che la Toscana – prima Regione d’Italia – mette a sistema). Un territorio straordinario per scoprire, da una prospettiva unica e indimenticabile, paesaggi, tradizioni e suggestioni della Toscana.
Tre giorni all’aria aperta per chi ama viaggiare a piedi e in bicicletta, per chi ha già scelto o vorrebbe scegliere una vita basata ritmi più lenti, umani. Decine di ospiti, tra cui David Riondino, Gianmaria Testa, Giuseppe Cederna, Antonio Moresco, Bernard Ollivier, Sergio Valzania, Nicolò Bassetti, Daniel Tarozzi, Tiziano Fratus, Luca Gianotti e tanti altri. Incontri, spettacoli, conferenze, camminate, tutto gratuito, tutto in natura, tutto all’insegna dell’amicizia e della condivisione.
La giornata, del 21 giugno a Lucca, che si aprirà alle 9.30 al Castello San Donato, sede dell’Opera della Mura, sarà l’occasione per percorrere idealmente, in un “viaggio simulato” fino alla Casa del Boia, le 15 tappe della Francigena toscana. Un tragitto in cui – sempre virtualmente – si andrà ad attraversare le 4 tappe messe più recentemente in sicurezza e non ancora presentate ufficialmente, che verranno così inaugurate alla presenza dei rappresentanti istituzionali delle province interessate: la tappa 4, da Avenza a Pietrasanta (con Osvaldo Angeli, commissario straordinario della Provincia di Massa), le tappe 5 e 6, da Pietrasanta a Lucca e da lì ad Altopascio (con Stefano Baccelli, presidente della Provincia di Lucca) e la tappa 12, da Siena a Ponte D’Arbia (con Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena).
Arrivati alla Casa del Boia, alle 12, si terrà quindi la presentazione ufficiale dell’intero tracciato toscano della Francigena, con gli interventi di Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, Sara Nocentini, assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana, Silvia Costa, parlamentare Europea, Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, Arturo Lattanzi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, Antonio Buoncristiani arcivescovo di Siena, i sindaci dei comuni francigeni e i rappresentanti delle province.
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La Toscana sempre al top tra le preferenze dei turisti di tutto il mondo ma sono gli Italiani i più “affezionati”. Lo conferma anche Trivago, il motore di ricerca hotel più grande al mondo, che in occasione dell’incontro con gli albergatori toscani in programma giovedì 10 aprile a Firenze, ha analizzato lo status online della regione che nel 2013 ha registrato il 74% di ricerche dal mercato italiano, aumentate del 3% rispetto l’anno precedente.
Continuano ad affascinare le colline, la costa, l’arte e il buon cibo toscano che ogni anno attraggono migliaia di turisti da tutto il mondo. Stabili le ricerche online da parte di tedeschi, spagnoli, inglesi e francesi con l’Olanda come mercato in netta ripresa, ma sono gli italiani a farla da padrone. Nel corso dell’ultimo anno la Regione ha infatti “catalizzato” ben l’8% di tutte le ricerche provenienti sulla piattaforma italiana di trivago.
Firenze, che conferma il primato tra le città più ricercate nella regione, per questa primavera è anche sul podio delle mete nazionali prendendo il posto di Milano. Il Capoluogo registra una percentuale di ricerche costanti con picchi nei mesi estivi (luglio e agosto). La città vanta inoltre un’ottima reputazione online, secondo il trivago Hotel Reputation Index le strutture fiorentine raggiungono una valutazione media di 81,50 su 100, posizionandola al 4° posto tra le città nostrane con un minimo di 130 strutture, dietro a Venezia, Verona e Sorrento.
“La capacità di attrazione turistica di Firenze va oltre anche il suo grande patrimonio storico artistico – dichiara il Presidente di Federalberghi, Firenze Francesco Bechi – Rappresenta un'idea di città in cui la cultura si sposa con la qualità di vita e dell'accoglienza, con un'offerta enogastronomica eccezionale. Il consenso che Firenze trova anche tra le fila degli internauti è prezioso perché ormai è dalla rete che passa buona parte del movimento turistico, ma dobbiamo essere bravi ad alimentare il favore di cui la città gode”.
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La Toscana si conferma la meta più amata dai turisti di tutto il mondo
„Dopo Firenze, confermano il podio delle toscane più desiderate anche Pisa in seconda e Siena in terza posizione ma gli aumenti più significativi li registrano Viareggio e Livorno che in un anno aumentano le ricerche online rispettivamente dell’11% e 12%.“
FONTE: http://www.firenzetoday.it/economia/trivago-hotel-toscana.html
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-35779039106677665532014-03-13T23:45:00.004-07:002014-03-13T23:45:35.104-07:00Media online, la fidelizzazione non è "social" La connessione ad internet? Una vera e propria necessità per consumatori che ormai non possono più fare a meno di consultare forum, siti e social network per reperire qualsiasi tipo di informazione: del resto, il mercato della telefonia fissa da anni mette a disposizione di una clientela sempre più vasta offerte di internet adsl vantaggiose che consentono di sapere cosa succede dall’altra parte del mondo mentre siamo sul divano di casa a sorseggiare un tè.
Il bisogno di informarsi, di restare aggiornati su ogni novità è una necessità che i principali operatori del settore della telefonia non ignorano, anzi contribuiscono ad attivare, aggiungendo alle tradizionali offerte anche abbonamenti con chiavette internet incluse: mai termini fu più appropriato di questo, visto e considerato che grazie ad esse il bisogno di connessione può essere soddisfatto in modo conveniente anche se magari siamo in viaggio per lavoro con il nostro pc.
Se pensiamo a quanto tempo ad esempio passiamo sui social network, quasi forse non riusciamo a credere ai dati emersi dalla ricerca Pew sui 26 principali siti d’informazione in lingua inglese, tra cui spiccano gli illustri nomi di New York Times, Cnn e Bbc. Se infatti una notizia ci incuriosisce e la troviamo su Facebook, clicchiamo sul link e arriviamo al sito principale soddisfacendo il nostro bisogno di informazione: ma siamo pur sempre lettori occasionali, ci fa notare il Pew Research Center.
I social come Twitter e Facebook, dove si registra una massiccia presenza di testate, porterebbero sì nuovi lettori, ma non fedeli: come per molti altri settori, quindi, il segreto non starebbe tanto nel pressare il pubblico, ma nell’educarlo ad una “devozione” verso la marca (nel nostro caso, la testata).
E come si può riuscire in questo intento? Secondo Amy Mitchell, responsabile degli studi relativi al mondo del giornalismo del Pew Research Center, vanno adottate altre soluzioni accanto a quelle spot rappresentate da motori di ricerca e da social network.
Certo, perché non è affatto il caso di abbandonare questi preziosi canali di contatto con un pubblico che non si alimenta quotidianamente di news sulle testate ufficiali: “Facebook e i motori di ricerca sono essenziali per aumentare le visite ad articoli specifici”, che magari stuzzicano un interesse nel pubblico curioso.
Tuttavia, come prosegue Amy Mitchell, “i nostri dati dicono che è difficile costruire un rapporto con questi utenti”, data probabilmente la loro abitudine a lasciarsi attrarre da contenuti diversi in tempi molto brevi.
Il pubblico “casuale” è un tipo di consumatore capriccioso, che tuttavia ha bisogno di punti di riferimento solidi: la soluzione prospettata allora da Pew, allora riguarda lo sviluppo del brand. “Per i media che sperano di costruire un pubblico fedele e pagante, è necessario che gli utenti li considerino il primo sito da consultare” conclude la Mitchell.
La ricerca ha messo in luce proprio la forza di un consumatore che si sente legato alla testata, una fetta di pubblico riconosciuta tra quelli che accedono direttamente al sito principale della testata, digitandone l’indirizzo e non cercandolo con i motori di ricerca. Ebbene, tale pubblico passa ben tre volte più tempo sul sito di quello che trascorrono i lettori occasionali che ci arrivano dai social e dai motori di ricerca.
Insomma, secondo i dati Pew, chi non vuol restare a digiuno di informazioni accede al sito seguendo tre strade: l’accesso diretto dal browser, il motore di ricerca e il social network. Pochissimi - quindi forse si può riflettere sull’utilità di questo strumento di stimolazione del pubblico - via e-mail. Ancora troppo pochi, a quanto pare, coloro che si informano usando le app per accedere ai siti d’informazione, anche perché la metà delle testate prese in considerazione non ne ha programmata una.
FONTE: http://www.corrierecomunicazioni.itAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-49282612173977028822014-01-18T02:32:00.002-08:002014-01-18T02:32:26.459-08:00Albergatori, diventate costruttori di sogni!Ogni anno a gennaio tutto il settore del web marketing turistico è in fermento per rispondere sempre alla stessa identica domanda: quali sono le best practice da adottare per l’anno nuovo? Su cosa deve concentrarsi l’albergatore?
Non si fa che parlare di nuove tecnologie, di nuovi device, di nuove strategie di revenue management. A volte sembra che il focus di tutto si sia spostato su un piano pericolosamente inclinato che privilegia l’online rispetto all’offline. Mentre i due universi sono complementari e anzi, il primo nasce e cresce solo grazie al secondo.
Noi possiamo insegnarvi a curare il vostro sito ufficiale, a leggere i dati della web analytics, a ottenere il massimo dalle campagne social o PPC. Ma questo resterà sempre il corollario di un teorema da cui deriva ogni cosa: il saper fare ospitalità e accoglienza in linea con le aspettative del cliente. A volte superandole.
2014: un anno sfidante
Non sono i cambiamenti di Google o i nuovi metamotori di ricerca che dovreste temere in questo 2014. Sono casomai le esigenze di un pubblico in continuo cambiamento, sempre più esigente e, soprattutto, assetato di genuinità e di diversità.
Nell’articolo L’Economia delle Relazioni: cosa sarà del Turismo nei prossimi 10 anni, realizzato dal gruppo IHG per identificare le nuove tendenze in fatto di ospitalità, si delinea con chiarezza questo nuovo viaggiatore:
“Nel futuro i rapporti umani diventeranno una vera e propria moneta, una nuova ‘economia delle relazioni’ in cui i consumatori si aspettano soprattutto un’esperienza di viaggio che sia unica e rilevante. Per gli hotel, questo significherà ridefinire l’approccio del servizio e personalizzarlo in modo da poter costruire relazioni sociali con i clienti a un livello ben più profondo.”
L’utente di oggi, di contro alla globalizzazione imperante in ogni settore, sembra muoversi a caccia dell’esperienza di viaggio “definitiva”. Un’esperienza che sfugge al pacchetto preconfezionato, ai luoghi comuni e alla standardizzazione per trasformarsi in qualcosa di sommamente personale e individuale.
Questa per noi è la sfida più alta del 2014 per l’hotel: quanto sarete capaci di personalizzare e diversificare l’esperienza di viaggio del vostro ospite?
Per elevarvi al di sopra della massa uniforme di hotel su portali e intermediari ci vuole ben più di un buon sito e di un buon booking engine: ci vuole uno sforzo che superi il concetto stesso di Ospitalità come oggi la intendiamo.
D’altronde ne va dei vostri guadagni e delle vostre percentuali di disintermediazione.
Solo gli hotel che avranno una marcia in più, che sapranno creare un’esperienza “customer-centric” e spingersi fino all’ “overdeliver”, potranno sfruttare le opportunità offerte dalla democrazia delle recensioni e superare indenni le difficoltà di emergere online.
Diventare costruttori di sogni
Se la prima fase del processo decisionale che guida l’utente alla prenotazione del viaggio è il sogno, allora l’hotel deve diventare “costruttore di sogni”.
Diciamo la verità: chi viaggia lo fa da sempre per mille motivi, ma soprattutto per fuggire dalla realtà. Per due giorni, due settimane o un mese, l’ospite “stacca la spina”: mette la sua vita comune in modalità off e il sogno in modalità on.
È in questo contesto che l’hotel deve diventare un’esperienza dentro l’esperienza, un viaggio dentro il viaggio. Coprotagonista attivo nella costruzione del sogno assieme al viaggiatore stesso.
Dovrete essere capaci di creare un’esperienza che – passatemi la banalità – sia davvero unica e indimenticabile. Qualcosa che resti indelebile nella mente del viaggiatore.
Un’esperienza che cominci lontano, magari sulle pagine di un blog o sulla bacheca di un social network e che poi si concretizzi in realtà, nel soggiorno vero e proprio.
Come si diventa costruttori di sogni?
Nei nostri innumerevoli corsi di formazione in tutta Italia abbiamo conosciuto molti albergatori. Ce ne sono alcuni che non dimentichiamo: hotel piccoli, con un sito ufficiale disastroso, magari persino senza booking engine, ma che vanno alla grande. Occupazione sempre alta, alto tasso di disintermediazione e una brand reputation da far invidia al Burj-al-Arab.
Che cosa li distingue dagli altri hotel?
In primis la totale devozione all’ospitalità nel vero senso della parola: questi albergatori e il loro team hanno l’ospitalità nel DNA e non si accontentano se non di dare il massimo ai loro ospiti, anche a scapito delle revenue a breve termine.
In secondo luogo, sono capaci di ascoltare. Lo abbiamo scritto la scorsa settimana nell’articolo Identikit del perfetto albergatore 2014: saper aprire le orecchie, in hotel come sul web, è una conditio sine qua non per costruire un’esperienza di viaggio che soddisfi davvero appieno l’ospite.
In terzo luogo, questi albergatori hanno saputo, anche nel loro piccolo, strutturare una Unique Selling Proposition forte e solida difficilmente replicabile.
Detto questo non voglio dire che l’albergatore debba concentrarsi solo sull’ospitalità senza tener conto delle buone pratiche di web marketing, ma tutto ciò che è tecnologico deve essere al servizio della buona ospitalità e non viceversa. Perché un bel sito internet non può colmare le inefficienze del servizio, come una bellissima camera non può, da sola, permettervi di raggiungere il top delle classifiche su TripAdvisor.
Non c’è una formula magica per diventare costruttori di sogni, ma lasciatemi dire che la strada per diventarlo è lastricata di coraggiose scelte, non di buoni propositi.
Fermatevi e ascoltate. Imparate a farvi guidare non dalle esigenze di portafoglio, ma dalla percezione di ciò che sta a cuore ai vostri ospiti. E pensate in grande, siate creativi, osate. Imparate a cambiare come cambia il mercato e come cambiano i vostri clienti. Non vi accontentate di essere bravi, ma abbiate il coraggio di essere diversi. Non solo dai vostri competitor vicini, ma da tutti gli altri hotel al mondo. Avete tutti gli strumenti per farlo: tecnologici e non.
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Il tracciato, creato dall’esperienza di anni di viaggi in bicicletta, si snoda anche per alcuni tratti dell’Eroica e della Via Francigena. Il Tuscany Trail nasce dalla voglia di importare in Italia un concetto di sport nato oltre Oceano, non si gareggia più contro un avversario ma contro se stessi. Questa infatti non è una gara ma un’avventura, una sfida per chi si vuole mettere alla prova. Chi coglierà questa sfida si cimenterà sull’intero tracciato cercando di impiegare il minor tempo possibile. Un’emozione unica da poter percorrere 12 mesi l’anno. Il primo evento di ultra endurance per Mountain Bike d’Italia partirà il primo maggio da Piazza Aranci a Massa e terminerà a Capalbio. Le iscrizioni sono già aperte. Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-12179233646046470092014-01-18T02:23:00.002-08:002014-01-18T02:23:38.963-08:00Turismo del lusso in ottima salute in Italia, la Toscana al top per i wine resort
Il turismo di lusso si mantiene in buona salute: se due anni fa solo il 35% dei clienti prenotava più di quattro viaggi di lusso, oggi questa percentuale è lievitata al 51%, merito senza dubbio delle due economie in piena espansione, Cina e Brasile, ma anche della vecchia Europa grazie alla Germania e Regno Unito: il panel tedesco fa infatti emergere un 100% di clienti ad alto reddito che prenotano più di 4 vacanze nell’arco di 12 mesi; bene anche il Regno Unito con il 63%.
E’ quanto emerge dal monitoraggio Enit-Agenzia nazionale del turismo sulle previsioni per il 2014 pubblicato oggi sul sito dell’Agenzia. Canonici i periodi di viaggio, quasi a conferma che, di fatto, il turismo alto contribuisce poco a destagionalizzare (si parla infatti di dicembre, luglio e agosto).
La spesa media oscilla tra 5 e 10 mila euro; e non sono i paesi emergenti a spendere di più, ma lo fa il Regno Unito con oltre 10 mila euro. Il 69% acquista pacchetti completi in agenzia di viaggio o con tour operator.
Anche lo shopping di prodotti d’alta gamma dei turisti stranieri sta viaggiando a tassi di crescita da record. Sono soprattutto i viaggiatori provenienti da Russia, Cina, America, Messico Brasile, Giappone, a salvare in questo momento il conto economico italiano dei principali big brand.
A dare maggiori soddisfazioni ai negozianti sono decisamente i cinesi: la spesa media è di quasi 900 euro per lo più mirata al genere lusso. Ad attrarre il turismo cinese non sembrano tanto le belle arti ma soprattutto lo shopping. Nel 2012 la spesa Tax Free dei turisti cinesi è aumentata del 68% per lo shopping Made in Italy, prevalentemente rivolto al settore moda e gioielleria.
A livello di prodotti, si fanno strada i wine resort che solo in Toscana sono 65, di cui una quindicina di super lusso. Il numero di wine resort fa della Toscana una delle destinazioni internazionali del turismo del vino di fascia alta. L’enoturismo sta sempre più divenendo uno di quei prodotti che contribuisce ad ampliare e arricchire il ventaglio di offerta della destinazione Italia.
Fonte: ANSA
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-9041384397877990902014-01-14T00:29:00.001-08:002014-01-14T00:29:22.761-08:00Marketing: cosa succede nel turismo quest’annoI marketer di Net Affinity, specialista irlandese specializzata che produce anche l’omonimo booking engine per alberghi, segnalano una lista di tendenze significative per stare sul mercato nel 2014, raccolte sui media di settore e sui blog.
Sono questioni che di certo riguardano gli alberghi, ma in genere interessano qualsiasi impresa del turismo che abbia un sito e voglia rendersi visibile sul web ai propri clienti effettivi, e soprattutto potenziali. Net Affinity confronta le tendenze con le esigenze espresse dai propri clienti, e con i risultati percepibili di ogni intervento innovativo sul loro assetto commerciale e promozionale.
Mobile in progress. Crescono ancora i booking che gli hotel ricevono da smartphone e tablet, si dice (su Daily Travel News) che saranno la metà del totale entro il 2017.
Sempre più video. L’anno scorso l’81% dei booking online sono stati effettuati dopo che l’utente aveva guardato un video sull’hotel (da The 2013 Traveller, Eye for Travel).
Parole chiave ‘not provided’. Sempre più gli utenti internet raggiungono il sito dell’hotel con parole chiave che nei dati analitici risultano ‘not provided’, pare che al momento accada sull’80% delle visite, delle quali non si può tracciare la ricerca. Accade perché dal 18 ottobre 2013 gli utenti loggati con un account di Google sono reindirizzati da www.google.com alla versione crittografata https://www.google.com: per proteggere la privacy delle proprie ricerche, dicono le note ufficiali di Google, mentre molti ritengono che il motivo sia decisamente commerciale. E così ora chi ha un sito con strumento di web analytics non può più sapere quali parole chiave hanno generato le proprie visite. Il danno è serio per gli specialisti di search engine optimization, che hanno molti meno strumenti di lavoro. E sembra che entro i primi tre mesi di quest’anno saranno criptate il 100% delle chiavi di ricerca.
Tempo di ReMarketing, su misura. Il 96% di quelli che visitano un sito non diventano clienti. Il ReMarketing aiuta a raggiungerli e farli tornare. Sembra che sarà una delle tendenze emergenti di quest’anno (da The Moz Blog).
Olta contro booking diretti. Un viaggiatore potenziale, dato ormai universalmente assodato, visita oltre 20 siti prima di comprare e prenotare. Quest’anno si farà ancora più energica la guerra tra le olta che li intermediano a costi spesso molto alti, e gli hotel che vogliono recuperare margini dai booking diretti sui loro siti.
Metasearch. Sono in piena fioritura i motori che confrontano le tariffe su altri siti e online agency. Gli hotel quest’anno dovranno servirsene nella loro guerra contro le olta (vedi sopra).
Ricerca semantica. Nuovo sviluppo della ricerca online: non si usano più una o più parole chiave, ma il linguaggio corrente, quello che si usa parlando con un amico. Il sistema semplifica la gestione dell’informazione non strutturata, e promette risultati più precisi e veloci. Forse, perché per ora sono in molti a non crederci affatto.
Google Local Carousel. È la nuova funzione che il motore di Mountain View ha lanciato l’anno scorso anche in Europa per la ricerca di location ed eventi locali, e quest’anno sarà estesa agli hotel. Carousel sfrutta le informazioni recepite sul territorio da Google Places o Google Plus e le riversa in una grafica originale, con più spazio per foto e informazioni. L’algoritmo del caso è frutto di Knowledge Graph, altra novità di Google che utilizza tutte le connessioni possibili tra i diversi elementi delle ricerche precedenti, parole chiave, condivisioni, emozioni espresse, consigli e recensioni: entrano in campo i nuovi strumenti che riescono a elaborare e interpretare Big Data.
Il nuovo mondo multi-screen. Secondo tutti gli analisti il 2014 è l’anno in cui si vedrà davvero la capacità dei viaggiatori di muoversi da un attrezzo all’altro nel corso di un solo processo di ricerca e acquisto: PC, tablet, smartphone, indifferentemente.
Social media marketing. Il 2014 è anche l’anno in cui sarà obbligatorio costruire traffico sul proprio sito utilizzando i social media, anche perché i motori di ricerca cominceranno a farli vedere sempre di più nei risultati delle loro ricerche.
Sempre più Google Plus. E al proposito (vedi sopra) sembra che il social di Google emergerà nelle attenzioni degli specialisti di ricerca ottimizzata, collegandosi appunto a Google Carousel, ricerche locali e Google Now, l’assistente personale creato da Google per il mobile.
Sempre più Analytics. Ancora notizie per i web marketer, che quest’anno potranno utilizzare l’ultima release di Google Analytics, ancora più sofisticata e comunque gratuita.
Velocità strategica. La velocità di qualsiasi sito conta molto per i suoi utenti, ma ora pare che sarà sempre più importante per piazzarlo al meglio tra i risultati dei motori di ricerca.
Geo-targeting. Altra tecnica di marketing per la quale è previsto un balzo di crescita quest’anno: è il sistema che consente di lanciare un messaggio, o un annuncio pubblicitario su un mercato geograficamente delimitato, ad esempio una regione, una provincia, una sola città, anche su un sito di portata nazionale o internazionale.
- See more at: http://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_standard.php?IDNotizia=173735&IDCategoria=1#sthash.G4GXDUkc.dpufAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-80126547921724830952014-01-05T02:32:00.001-08:002014-01-05T02:32:11.781-08:00Il fallimento annunciato di Booking.com e le altre OTAs – Ci siamo quasi?Che niente (o quasi) è eterno lo sapevano anche i nostri antenati, ma
che la situazione potesse cambiare così velocemente in questi ultimi
anni, non ce lo aspettavamo di sicuro. Che i grandi colossi del booking
online potessero<em> subire perdite</em>, potessero <em>andare in crisi</em>, potessero <em>addirittura fallire</em> <strong>come è accaduto ad una agenzia di Booking Online in Germania</strong>, era uno scenario del tutto inaspettato.<br />
Facciamo due passi insieme per illustrare cosa sta accadendo,
prendendo come esempio una tra le più grandi OTA nel mercato mondiale: <strong>Booking.com.</strong><br />
10 anni fa circa, per entrare in Booking.com dovevi fare quasi le
carte false. Era un privilegio e sembrava che tu dovessi avere
determinati requisiti per essere inserito nella loro lista degli
alberghi. <strong>Essere su Booking.com era davvero un privilegio</strong>;
prendevano solo poche strutture per zona, con caratteristiche
particolari, con almeno 8 camere (e qui gli albergatori mentivano
clamorosamente dichiarando di averne sempre più rispetto al reale). <strong>Insomma, entrare in Booking.com non era così semplice.</strong><br />
<div class="wp-caption alignright" id="attachment_257" style="width: 310px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2014/01/ota1.jpg"><img alt="Elenco OTA nel mondo" class="size-medium wp-image-257" height="200" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2014/01/ota1.jpg?w=300&h=200" width="300" /></a><div class="wp-caption-text">
Elenco OTA nel mondo</div>
</div>
Ogni struttura inserita pagava il <strong>15% di commissione</strong>
per ogni prenotazione andata a buon fine. E di prenotazioni finalizzate
ne facevano davvero tante: bene per le strutture e di sicuro meglio
anche per loro considerando anche il fatto che avendo la sede legale in
Olanda, <strong>non ci pagano nemmeno l’IVA e a noi non ce la rimborsano nemmeno</strong>. Va beh, ma che importa, l’importante è che arrivino prenotazioni come sabbia. Poi ci fu il grande passo: la <em>possibilità di poter cambiare la percentuale della commissione</em>
da riconoscere a Booking.com, in modo da migliorare il posizionamento.
Quindi, con percentuale più alta, posizione più alta e maggior
visibilità = più prenotazioni. Lasciamo perdere il fatto che questo
concetto è completamente contro tutte le strutture, che pur di vendere
le camere, <strong>riconoscono alle OTA commissioni anche del 30%</strong>.
Personalmente provai per una settimana a mettere la commissione al 30%
per essere tra i primi risultati anche in altre città vicine importanti
come Firenze. Ricevetti un buon numero di prenotazioni, ma pagai un
tonfo di commissioni che mi fecero subito capire che il gioco non valeva
la candela.<br />
<strong>OGGI</strong>: il mio vicino di casa, che ha una seconda casa
in collina con 2 camere, è su Booking.com. Ma come?! Come è possibile!?
E’ una casa ed è su Booking? Con solo 2 camere vecchie e polverose!
Qualcosa è cambiato.<br />
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_258" style="width: 310px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2014/01/do-not-use-ota.jpg"><img alt="Against OTA" class="size-medium wp-image-258" height="164" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2014/01/do-not-use-ota.jpg?w=300&h=164" width="300" /></a><div class="wp-caption-text">
Against OTA</div>
</div>
Oggi Booking.com non fa più distinzioni: <strong>inserisce ogni tipo di struttura</strong>,
grande o piccola, con tante camere o anche con solo 1 camera.
L’importante è inserire, avere più strutture possibili, incassare più
commissioni che può. Questo è lecito, ma significa anche <em>abbassare il livello drasticamente</em>. E’ giusto andare dietro ai tempi che corrono, ma non vendersi in questa maniera.<br />
Poi alcune settimane fa, la strana notizia del <strong>fallimento di un’agenzia tedesca di Booking Online</strong> (www.corriere.it).
Cosaaaa???? Cosa è successo? Quindi un attimo di riflessione è stato
obbligatorio con alcune domande che mi martellavano fisso in testa: <strong>COME PUO’ FALLIRE UNA OTA? COME PUO’ FALLIRE UN GIGANTE COME la CLEVER HOTELS? QUALI SONO I MOTIVI?</strong><br />
Forse la troppa concorrenza, ma questa ipotesi regge davvero poco, in
quanto anche quest’anno l’agenzia olandese ha ricevuto il premio come
sito dell’anno per le prenotazioni online. E allora come mai?<br />
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_216" style="width: 310px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/10/dollaro.jpg"><img alt="Basta pagare le commissioni alle agenzie" class="size-medium wp-image-216" height="256" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/10/dollaro.jpg?w=300&h=256" width="300" /></a><div class="wp-caption-text">
Basta pagare le commissioni alle agenzie</div>
</div>
Ed eccoci finalmente al dunque e grazie per essere arrivati a leggere fino a qui. Il punto è che <strong>i gestori si sono stancati di pagare commissioni alle OTA</strong>
e ovviamente preferiscono avere le prenotazioni dirette. Quindi siamo
passati alla realizzazione di ottimi siti internet e soprattutto
splendidi e funzionali Booking Engine che ti fanno avere un sacco di
prenotazioni dirette con un buon tasso di conversione. Tuttavia però non
sempre è così e nonostante una differenza sensibile di tariffa tra le
OTA e il proprio sito internet, spesso i <strong>clienti preferiscono prenotare con le OTA</strong>.
I motivi vai a capirli, ma sembra che le OTA ispirino fiducia, più del
contatto diretto con la struttura. La frase più gettonata da parte dei
clienti è: “Ho sempre prenotato con loro (le OTA)”. <strong>Oggi però, complice la crisi, si va a caccia del miglior prezzo possibile</strong>. Quindi troveremo tariffe sempre più vantaggiose prenotando dal sito ufficiale della struttura per 2 motivi:<br />
-<strong> le strutture risparmiano e non pagano il costo della commissione</strong><br />
- <strong>il cliente paga meno, ha dei servizi migliori e spesso anche qualche regalino extra</strong><br />
Ci stiamo spostando così verso una riapproprazione delle camere da
parte delle strutture che vendono direttamente e una diminuzione delle
prenotazioni provenienti dalle OTA. E questa è cosa buona e giusta.<br />
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_259" style="width: 310px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2014/01/parityrate.jpg"><img alt="Il problema della parity rate" class="size-medium wp-image-259" height="121" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2014/01/parityrate.jpg?w=300&h=121" width="300" /></a><div class="wp-caption-text">
Il problema della parity rate</div>
</div>
Adesso però, come già segnalato nell’articolo su <a href="http://guestadvisor.wordpress.com/2013/10/22/tripconnect-conviene-8-buoni-motivi-per-non-aderire-e-risparmiare/" target="_blank" title="Problema parity-rate">TripConnect</a>, c’è il problema della <a href="http://guestadvisor.wordpress.com/2013/11/04/tripconnect-tripadvisor-non-conviene-spendo-ma-non-ottengo-2/" target="_blank" title="TripConnect Tripadvisor non conviene: spendo ma non ottengo">parity-rate</a>: <strong>non si può offrire un prezzo migliore nel proprio sito</strong>.
Forse non ci avevamo mai fatto caso, ma quando abbiamo firmato i vari
contratti con Booking.com, con Hotel.de, Initalia, HRS, Expedia, Venere e
compagnia bella, abbiamo anche acconsentito a non offrire un prezzo
inferiore nel proprio sito, rispetto a quello offerto dalle OTA. Ma vi
rendete conto? E’ pura follia. E questo era un motivo per cui
TripConnect non può stare in piedi, in quanto non puoi offrire una
tariffa più bassa, altrimenti Booking.com per esempio ti scrive subito
una bella letterina in cui ti dice di allineare le tariffe. <em>(Ah, per
inciso: chissà come saranno contenti gli sviluppatori di quei programmi
che con un click ti allineavano tutte le tariffe delle OTA per
garantire la parity-rate).</em><br />
Allora cosa abbiamo fatto? Abbiamo cercato alcuni hotel che avevano
aderito a TripConnect e che offrivano prezzi inferiori prenotando dal
sito ufficiale (si parla di addirittura € 30.00 di differenza tra la
prenotazione su Booking.com e il sito ufficiale). <strong>Poi abbiamo scritto a Booking.com dicendo che alcuni hotel non rispettavano la parity-rate</strong> e chiedevamo se la clausola era sempre valida.<br />
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_239" style="width: 310px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/11/alberghi-parigi.jpg"><img alt="Elenco alberghi a Parigi su Tripadvisor" class="size-medium wp-image-239" height="212" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/11/alberghi-parigi.jpg?w=300&h=212" width="300" /></a><div class="wp-caption-text">
Elenco alberghi a Parigi su Tripadvisor</div>
</div>
Ci hanno risposto che <strong>non riescono a controllare tutte le strutture</strong> e che comunque avrebbero scritto direttamente agli hotel per far correggere le tariffe. Morale della favola? <strong>Dopo
3 mesi le tariffe sono rimaste sempre le stesse ed è sempre più
conveniente prenotare dal sito ufficiale riportato su TripConnect che da
Booking.com.</strong><br />
Ci siamo quasi, un altro passo ed arriviamo al nocciolo della questione.<br />
Alcuni giorni fa cosa succede? Succede che<br />
<strong><em>“La clausola del “miglior prezzo”, imposta dal
portale HRS agli alberghi, costituisce una violazione del diritto della
concorrenza. Lo ha stabilito il Bundeskartellamt (l’Autorità
Antitrust tedesca), che ha vietato a HRS di continuare ad applicare la
cosiddetta clausola</em></strong><br />
<strong><em>della nazione più favorita e ne ha ordinato la
cancellazione dai contratti con gli hotel a partire dal 1º
marzo 2014. Un analogo procedimento è stato avviato nei confronti dei
portali Booking.com ed Expedia, che utilizzano clausole simili nei
propri contratti [Fiat Flash</em>].</strong><br />
Dunque quello che avevo previsto in <a href="http://guestadvisor.wordpress.com/2013/10/24/tripconnect-tripadvisor-un-guadagno-enorme-a-discapito-delle-strutture/" target="_blank" title="TripConnect Tripadvisor: un guadagno enorme….a discapito delle strutture">questo articolo</a>
ha avuto la sua evoluzione. Ma la faccenda è drammatica, perchè non è
che hanno cercato di far rispettare la parity-rate. No, anzi! La
eliminano, per Diana!<br />
E finalmente eccoci al punto: <strong>come mai viene eliminata la parity-rate?</strong> Come mai è meglio eliminare questa clausola invece che farla rispettare? <strong>Chi ha deciso questo?</strong> Chi hanno interpellato? E’ un bene o è un male? Chi c’è dietro a tutto questo?<br />
Ad un primo impatto sembra davvero una cosa fantastica: <em>posso offrire il miglior prezzo sul mio sito in modo che i clienti prenotano con me perchè risparmiano</em>. Non riceverò più e-mail da parte delle OTA in cui mi dicono che ho violato la parity-rate. Olèèèèèè!<br />
Ma la domanda rimane sempre aperta: <strong>perchè l’hanno eliminata?</strong> Ci siete già arrivati? Avete in mente come mai, vero? Esatto, <strong>c’è qualcuno dietro che ha spinto questa cosa</strong>. Se qualcuno non lo ha ancora capito, ve lo mostro io: ultimi passi.<br />
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_197" style="width: 281px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/10/costo-profilo-aziendale.jpg"><img alt="Il fiasco dei Profili Aziendali di Tripadvisor" class="size-medium wp-image-197" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/10/costo-profilo-aziendale.jpg?w=271&h=300" /></a><div class="wp-caption-text">
Il fiasco dei Profili Aziendali di Tripadvisor</div>
</div>
<strong>Perchè aderire a TripConnect (pagando oltre € 780.00) se non posso offrire un prezzo più basso rispetto alle altre OTAs?</strong>
E’ ovvio che a parità di tariffa il cliente sceglierà la OTA, per tutti
i motivi già detti e ridetti (perchè è famoso, perchè ha sempre usato
quello, perchè si fida di più, eccetera, eccetera, eccetera). Quindi
l’albergatore proverà comunque ad offrire una tariffa più bassa se si
prenota dal proprio sito, rischiando di essere contattato dalle OTAs per
rispettare la clausola della parity-rate. Ed ecco che invece nessuno
gli scrive dicendo di livellare le tariffe. Quindi la parity-rate va a
farsi friggere. Anzi, viene fatta addirittura una legge che vieta la
clausola a partire dal 1° Marzo del 2014. <strong>Perchè Booking.com non fa rispettare questa clausola?</strong> <strong>Perchè, come tutte le altre OTAs, ha stretto un accordo con Tripadvisor e prende un botto di quattrini.</strong> Hanno eliminato la parity-rate per consentire agli albergatori di offrire una tariffa più vantaggiosa su TripConnect. <strong>Questo comporta un incremento spaventoso di strutture che aderiranno a TripConnect</strong>
di Tripadvisor, che pagheranno un sacco di soldi per i pay-per-click,
che spenderanno in media € 3570.00 all’anno per attivare il profilo
aziendale per poter avere TripConnect.<br />
<strong>Quindi Tripadvisor paga tutte le OTAs per far sì che
l’albergo possa mostrare tariffe più vantaggiose per il sito ufficiale
delle strutture (così facendo si garantisce molti più clienti che
aderiscono alla nuova piattaforma).</strong> Di conseguenza le prenotazioni sulle OTAs subiranno un calo spaventoso perchè <strong>i clienti prenoteranno la tariffa più bassa</strong>
direttamente con il sito ufficiale e le nostre care OTAs che per oltre
20 anni ci hanno accompagnato (vivendo sulle nostre spalle) <strong>andranno inevitabilmente incontro al fallimento.</strong><br />
Anche perchè la previsione, seguendo questo ragionamento logico appena fatto, <strong>è
che le strutture cancelleranno tutti i contratti che hanno con le OTAs
per avere un unico e solo referente ed intermediario che è TripConnect</strong>.
In effetti a conti fatti, sembrerebbe meglio pagare circa € 400.00 al
mese a Tripadvisor e TripConnect che pagare le commissioni alle OTAs che
ovviamente ammonterebbero a molto di più in fondo all’anno. <strong>Quindi
la cosa migliore da fare sarebbe quella di chiudere tutti i contratti
con le OTAs, abbonarsi ai profili aziendali di Tripadvisor, attivare
TripConnect per la propria struttura e vendere le camere esclusivamente
con il proprio sito ufficiale tramite TripConnect.</strong> Ma se ci
pensate bene alla fine anche TripConnect è una nuova OTA. Perchè se su
TripConnect esce il vostro sito ufficiale assieme a quello di
Booking.com, siete già fregati e prenoteranno sempre con le OTAs.<br />
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_221" style="width: 310px;">
<a href="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/10/trip-dollaroni520.jpg"><img alt="Non pagare Tripadvisor per avere le tue prenotazioni" class="size-medium wp-image-221" height="199" src="http://guestadvisor.files.wordpress.com/2013/10/trip-dollaroni520.jpg?w=300&h=199" width="300" /></a><div class="wp-caption-text">
Non pagare Tripadvisor per avere le tue prenotazioni</div>
</div>
E poi, dulcis in fundo, per far riflettere un pochino: <strong>affidereste
la vostra attività esclusivamente ad una piattaforma di malandrini come
Tripadvisor che non riesce nemmeno più a gestire le recensioni presenti
sul suo sito?</strong> E con cui non è possibile nemmeno parlarci
direttamente se non tramite avvocati? Alla fine, da portale di
recensioni si è trasformato in un altro portale di prenotazioni on-line.
<strong>E la vostra immagine nel mondo, la vostra pubblicità, il vostro
intermediario, volete proprio che sia affidato solo a Tripadvisor?</strong><br />
Sta di fatto che continuando su questa strada, sì, le OTAs stanno
andando incontro al fallimento, ma l’abolizione della clausola
parity-rate di fatto non è affatto una bella notizia.<br />
Come sempre attendo le Vostre riflessioni e correzioni. Auguro a
tutti un ottimo 2014 carico di prenotazioni dirette a commissione 0%!<br />FONGE: http://guestadvisor.wordpress.com<br />
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-42108848999053588082013-12-11T23:43:00.002-08:002013-12-11T23:43:18.242-08:00Via Francigena, in Toscana inaugurate tre nuove tappe<div class="box_13">
<div class="testo testoResize">
(Adnkronos) - I primi interventi in Toscana sono iniziati con il
Master Plan, nel 2009, e sono proseguiti con il Piano Operativo
2012-2014. La Regione ha investito complessivamente 16 milioni: 3
milioni per il Master Plan e 13 per il Piano Operativo. Gli interventi
realizzati, finalizzati soprattutto alla messa in sicurezza ma anche
alla valorizzazione del tracciato ed alla ospitalità a basso costo, sono
stati numerosi. Sulle tre nuove tappe (Altopascio-San Miniato,
S.Miniato-Gambassi e Gambassi-San Gimignano) sono stati realizzati 37
interventi, per un costo totale di 4,2 milioni con un contributo
regionale di 3,5 milioni. Sul versante dell'ospitalità a basso costo la
Regione cofinanzia 15 nuovi "ospitali" (circa 4 milioni di finanziamento
regionale sul valore complessivo di oltre 6milioni).<br />
Con questo salgono a 9 le tappe percorribili in sicurezza da
pellegrini ed escursionisti nel tratto toscano della Via Francigena.
Altre due, Monteriggioni-Siena e Siena-Ponte D'Arbia saranno aperte il
17 dicembre, mentre le restanti quattro nei primi mesi del 2014. Il
percorso di messa in sicurezza e di infrastrutturazione della Via
Francigena Toscana si completerà entro la Pasqua 2014. In parallelo e
sempre entro Pasqua 2014 tutto il tracciato regionale sarà dotato di
copertura WiFi al fine di garantire un utile supporto informativo e di
servizio per i fruitori dei percorsi.<br />
Nonostante i lavori siano ancora in corso, è già stato rilevato un
rapido incremento dei flussi sulla Via Francigena Toscana, tanto che per
il 2013 si stima una presenza complessiva di 100mila persone. Da
sottolineare, inoltre, come i flussi stiano registrando un continuo
incremento man mano che il tracciato diviene più riconoscibile, ben
segnalato e sicuro.<br />
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-64442269315891820092013-12-11T23:42:00.002-08:002013-12-11T23:42:44.884-08:00TOSCANA: Il futuro è rosa grazie al web e ai nuovi mercatiIl turismo in Toscana dà segni di ripresa. Secondo le stime del Cst –
Centro Studi Turistici di Firenze presentate nei giorni scorsi
nell’ambito di Bto – Buy Tourism Online a Firenze, il dato delle
presenze del 2012 sul 2013 segnala una crescita del + 0,5 per cento che
si traduce in termini assoluti in circa 104 mila arrivi e 196 mila di
pernottamenti in più. A fronte di un calo del 4,2 per cento della
domanda nazionale, aumentano del 4,7 per cento le presenze straniere. I
Paesi europei che più degli altri scelgono la Toscana sono Germania,
Paesi Bassi, Francia e Regno Unito. Fuori Europa sono sempre in testa
gli Stati Uniti e il Giappone. Per quanto riguarda i paesi Bric si
arresta momentaneamente la crescita del turismo proveniente dal Brasile
mentre aumenta in maniera esponenziale l’incoming da Russia, India e
Cina. Come sono cambiati i flussi turistici verso negli ultimi anni? Dal
2005 al 2012 abbiamo assistito ad una crescita di tutti i mercati
europei, ma sono i Paesi Bric (Brasile, India, Cina e Russia) a crescere
più di tutti. In 7 anni hanno fatto segnare un incremento del 220 per
cento pari a 1mln e mezzo di pernottamenti aggiuntivi, portando così il
peso del turismo straniero in Toscana dal 47,1 del 2005 al 54,5 per
cento stimato per il 2013. Le ricerche del Cts prevedono in crescita
anche i paesi Bric, qui le cifre sono più sostanziose: Brasile e Russia
più 7 per cento, India più 10 e Cina più13. La sorpresa è rappresentata
da Paesi oggi considerati marginali, ma che da qui al 2020 potrebbero
diventare mercati importanti e parliamo di Corea del Sud (si stima una
crescita della propensione ad uscire dal proprio Paese per intraprendere
vacanze all’estero del più 10 per cento), Argentina (più 6) e Paesi
dell’Est Europa (più 13). È su questi Paesi che la Regione Toscana
inizierà a lavorare nell’immediato attraverso i piani specifici di
Toscana Promozione e gli strumenti di promozione online messi in campo
da Fondazione Sistema Toscana.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-27460369648314948662013-12-11T23:40:00.001-08:002013-12-11T23:40:36.024-08:00Marketing del Turismo 2014Quali sono le macrotendenze che caratterizzeranno lo scenario
internazionale del marketing del turismo nel 2014? A quali strumenti di
comunicazione le imprese del settore devono fare ricorso per emergere in
un panorama sempre più digitale? Che tipo di contenuti è in grado di
attrarre l'attenzione di consumatori sempre meno interessati alle
pubblicità tradizionali?<br />
<br />
Queste le domande cui, come riporta l'articolo di<a href="http://www.eventreport.it/stories/mercato/93129_marketing_del_turismo_6_trend_per_la_comunicazione_integrata_di_prodotti_servizi_e_destinazioni/" target="_blank" title=""> Event Report</a>,
ha cercato di dare una risposta Pangaea Network, l'associazione di
agenzie indipendenti specializzate nella comunicazione per il turismo di
cui l'italiana Aigo è socio fondatore, con la ricerca 'Marketing del
turismo e mercati internazionali, i trend del 2014', identificando gli
elementi che maggiormente influenzeranno la comunicazione di prodotti e
servizi turistici prossimo futuro. <br /><br />Ecco i 6 trend di marketing e comunicazione del turismo emersi dalla ricerca.<br /><br />1. Più campagne di marketing integrato<br />Il
panorama sempre più digitale impone nuove scelte di marketing, che
vadano al di là dei consueti strumenti quali la pubblicità, la ricerca e
il direct marketing, sempre meno efficaci singolarmente. Per
ottimizzare i risultati è ora necessario ricorrere a contenuti
integrati, in cui ogni canale di comunicazione interagisca con gli
altri.<br /><br />2. Più contenuti per le campagne di marketing<br />I
consumatori sono sempre più esigenti e meno ricettivi ai formati
pubblicitari: per coinvolgerli è quindi necessario creare contenuti
interessanti e rilevanti. Con il content marketing i comunicatori
possono mantenere alta l'attenzione dei clienti/utenti grazie alla
creazione di contenuti di valore fidelizzandoli al proprio brand. <br /><br />3. Più campagne utilizzeranno i contenuti dei blogger<br />Da
quattro anni a questa parte, le imprese del turismo si devono
confrontare con l'aumento esponenziale dei blogger professionisti che,
oltre a creare contenuti, hanno assunto il ruolo di veri e propri
opinion leader. Con i loro commenti, infatti, influenzano le scelte dei
potenziali viaggiatori in tutti i campi: dall'arte alla gastronomia,
dalla moda alla cultura. In questo quadro diventa possibile, da parte
delle aziende del comparto, impostare collaborazioni commerciali con
questo target indipendente.<br /><br />4. YouTube diventerà il nuovo canale televisivo mondiale <br />Ogni
mese oltre 1 miliardo di persone si collega a YouTube per guardare 6
miliardi di ore di video. Un canale di straordinaria diffusione,
destinato a diventare uno strumento sempre più efficace per la
comunicazione integrata. Attraverso YouTube le aziende potranno
veicolare contenuti di promozione dei propri marchi in modo rapido e
facilmente fruibile dagli utenti.<br /><br />5. Prima di tutto il mobile<br />Il
marketing turistico non può più ignorare il canale dei dispositivi
mobile: già per il prossimo anno gli analisti prevedono che l'accesso a
internet da mobile supererà quello da desktop. Le potenzialità per il
marketing sono enormi, se si pensa che gli utenti consultano il proprio
smartphone in media 150 volte al giorno.<br /><br />6. La ricerca online assumerà aspetti sempre più "umani"<br />Gli
utenti stanno diventando sempre più esigenti anche per quanto riguarda
le ricerche di contenuti online e i giganti del web, come Google, si
stanno attrezzando per venire incontro alle necessità del pubblico
attraverso la ricerca semantica: non saranno più le parole chiave a
contare, bensì i contenuti della ricerca stessa.<br /><br />In questo quadro
sempre più digitalizzato, l'Italia conta 15 milioni di utenti che
accedono al web usando un dispositivo mobile e il 28% di smartphone
connessi a internet acquista online almeno un servizio legato al
turismo. Numeri interessanti e con potenzialità molto elevate, se si
pensa che gli utenti mobile in Italia potrebbero arrivare a 47 milioni.
Nel 2011 il fatturato totale dell'e-tourism è stato di 4 miliardi di
euro, il 13% in più sul 2010, tasso che rappresenta il 49% sul totale
dell'e-commerce. Il servizio più venduto, con uno share del 78%, è la
biglietteria aerea.<br /><br />Le destinazioni di viaggio preferite dagli
italiani sono la Francia al primo posto, seguita da Spagna e Usa, con il
Regno Unito e la Germania rispettivamente quarta e quinta. Il prossimo
anno vedrà, poi, l'avanzata delle mete del Nord Africa, del Sud America e
dell'America Centrale, con prodotti sempre più all'insegna del turismo
sociale e di quello sostenibile. A livello internazionale la
destinazione maggiormente in ascesa è il Brasile, grazie
all'attrattività dei due grandi eventi sportivi in programma nel paese:
la Coppa del Mondo del 2014 e le Olimpiadi del 2016.<br /><br />FONTE: http://www.ttgitalia.comAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-19056792495169790382013-12-11T23:33:00.000-08:002013-12-11T23:33:13.114-08:00<div class="corsivo1">
<i><b>Complessivamente gli shopper del web aumentano del
20% e lo scontrino medio dei viaggi si attesta a 230 euro. L'ultima
analisi di Netcomm e Politecnico di Milano.</b></i></div>
<div class="corsivo1">
<br /></div>
<div class="corsivo1">
<span class="notizie_testo_short">Se a qualcuno appariamo come un’Italia
poco digitale per quanto riguarda la promozione online e agende varie,
quanto a e-commerce siamo piuttosto sprint. La dodicesima edizione dell’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano
mostra che l’aumento delle vendite (2013) da siti italiani verso utenti
italiani e stranieri è del 18% e ha raggiunto il valore di 11,3
miliardi, mentre gli acquisti degli utenti italiani da siti italiani o
stranieri vede una crescita del 15% e sale a 12,6 miliardi.
Complessivamente si verifica l’aumento del 20% degli web shopper: un
utente italiano su due ha acquistato da Internet almeno una volta negli
ultimi tre mesi (la ricerca è stata presentata il 14 novembre). Il mobile cresce a velocità record e uno dei motivi che lo favoriscono è senz’altro l’ampia diffusione di smartphone e tablet
nel nostro Paese. Ecco che il transato e-commerce da smartphone ha
superato il mezzo miliardo, di cui 350 milioni di crescita che
costituiscono il 20% della crescita annua dell’eCommerce b2c in Italia.
Via tablet, le vendite raggiungono il miliardo. <br /><br />
I viaggi<br />
Tra i servizi è sempre il turismo quello più venduto, ma la sua crescita
rallenta rispetto ad altri settori e si attesta al 13%. Il fatto che
nel Belpaese si vendano più servizi che prodotti è una caratteristica
tutta italiana, da noi il 61% delle vendite online sono così splittate:
turismo 43%, assicurazioni 10%, altri servizi 8%. <br />Invece, nella maggior parte dei Paesi europei i prodotti in media coprono una fetta del 65-80% del mercato.<br />
Un quarto delle transazioni di turismo è dell’ospitalità: su 5 miliardi
conteggiati nel 2013 il 75% proviene dalla vendita dei biglietti di
trasporti (aerei e treni), il 25% dalla prenotazione di hotel. Lo
scontrino medio di un acquisto online nel turismo è di 280 euro, il più
alto è quello delle assicurazioni con 490 euro. Se escludiamo Ntv, Alitalia e Trenitalia
sono i player stranieri a conquistare i clienti italiani
dell’e-commerce. Le Dotcom del turismo più in voga nel nostro Paese,
infatti, sono eDreams (Spagna), Expedia (Usa), Venere (Expedia), Lastminute.com (Travelocity/Priceline – Usa), Volagratis (BravoFly, Svizzera).
Gli internauti stranieri spendono sui siti italiani sopra citati il 55%
di 2 miliardi, in crescita del 28% sul 2012. Infine, gli italiani
spendono sui siti esteri di viaggi, soprattutto low cost carrier: 3,44
miliardi (+13%). Secondo Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c
per migliorare sarà cruciale "l’integrazione dell’esperienza di
acquisto con una soluzione mobile in ottica multicanale”. Gli operatori
che hanno reso disponibile subito la versione mobile del proprio sito
internet "hanno ottenuto benefici importanti in termini di fatturato
aggiuntivo”, in quanto esso “aumenta la spesa del cliente già acquisito”
oltre a rendere disponibile l'offerta a un bacino di utenza più ampio e
24 ore su 24. <br /><br />
Sul numero di Guida Viaggi in distribuzione i dati dell'ecommerce sono contenuti all'interno del servizio dedicato ai booking tool delle regioni italiane,
alcune delle quali recentemente hanno visto l'ingresso di nuove
soluzioni di shopping online mentre altre si stanno attrezzando per
farlo. p.ba.</span><i><b> <br />FONTE: http://www.guidaviaggi.it</b></i></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-42731309510825026552013-12-01T23:29:00.004-08:002013-12-01T23:29:52.895-08:00Pistoia premiata per il turismo accessibile<span class="subtitolinotizie"><strong>La città toscana ha ricevuto il
riconoscimento per il turismo accessibile insieme ad altre 19 città
europee; premiata anche per le sue politiche volte alla sostenibilità
culturale, sociale ed ambientale.</strong></span><br />
<br />
<div>
Per aver puntato ad un target turistico che necessita di un'<strong>accessibilità più mirata</strong>, sono state premiate <strong>19 destinazioni turistiche europee</strong>. Il <strong>premio Eden</strong> (European Destinations of Excellence), istituito dalla Commissione Europea nel 2006, premia ogni anno <strong>modelli di sviluppo turistico sostenibile</strong>;
quest'anno in particolare sono stati privilegiati quelli che si
dedicano maggiormente a soggetti quali invalidi, anziani e persone con
particolari esigenze.<br /> </div>
<div>
Le città premiate sono: Valle di
Kaunertal (Austria); Ottignies-Louvain-la-Neuve (Belgio); Stancija 1904 -
Svetvinčenat (Croazia); Municipalità di Polis Chrysochous (Cipro);
Lipno (Repubblica Ceca); Haapsalu (Estonia); Parco regionale di Morvan
(Francia); Maratona (Grecia); Area di Kaposvár e Zselic (Ungheria);
Cavan e dintorni (Irlanda); Liepāja (Lettonia); Telšiai (Lituania);
Horsterwold (Olanda; Przemyśl (/Polonia); Jurilovca (Romania); Laško
(Sliovenia); Parco natural delle montagne e dei canyon di Guara
(Spagna); Distretto di Taraklı (Turchia). Fra queste figura anche <strong>Pistoia</strong>, cittadina toscana che grazie all'iniziativa "<strong>Pistoia per tutti</strong>"<strong> ha migliorato l'accessibilità </strong>dei servizi per i turisti. Le <strong>strade</strong> del centro sono infatti <strong>percorribili</strong> facilmente anche da persone <strong>sulla sedia a rotelle</strong>; il <strong>Museo Tattile</strong> mira alla conoscenza della città attraverso il senso del tatto; il <strong>sentiero sotterraneo</strong> dedicato alle grotte o i <strong>percorsi naturali </strong>sono <strong>accessibili</strong> anche a persone <strong>con problemi motori o visivi</strong>.
Sono queste alcune delle motivazioni che hanno convinto la Commissione
Europea a premiare la città italiana, ma vi sono anche dei parametri
caratteristici da considerare.</div>
<br />Le destinazioni turistiche per essere premiate con il progetto Eden devono infatti essere "<strong>mete non tradizionali</strong>",
quindi con un tasso di densità di visitatori basso rispetto alla media
nazionale; garantire un'offerta turistica sostenibile negli ambiti
sociali, culturali ed ambientali; presentare forme di relazione fra
pubblico e soggetti coinvolti nel turismo cittadino e del comprensorio;
possedere o impegnarsi a predisporre, precise strategie e strutture
votate al marketing ed allo sviluppo sostenibile.<br />
FONTE: http://www.alternativasostenibile.it/ <br />
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-53725342765039557692013-11-29T00:20:00.001-08:002013-11-29T00:20:08.299-08:00Terme, uscire dalla crisi Ci vogliono leggi adeguate<strong>Gli imprenditori delle terme chiedono alla politica di rivedere
le leggi nazionali e regionali che regolano il settore per rilanciarlo</strong>. L'occasione è data dall'incontro che si tiene <strong>lunedì 2 dicembre</strong> alla sede di <strong>Confindustria a Pistoia</strong>. <br /><br /><strong>La crisi economica</strong>, che continua a mordere il paese, <strong>non ha certo risparmiato il turismo termale</strong>.
Un rapporto ufficiale racconta che i ricavi sono in ribasso da tre anni
e che i primi nove mesi del 2013 sarebbero in linea con i numeri non
esaltanti dell'anno precedente fermi a 719 milioni di euro di ricavo.
Sul banco degli imputati siedono la recessione economica, le norme non
adeguate ai tempi, ma anche l'eccessiva tassazione e la riduzione del
potere di acquisto delle famiglie. <br /><br />Per questo, dicono gli esperti del settore, <strong>ci vuole un adeguamento della normativa</strong> che permetta di competere ad armi pari con le maggiori destinazioni europee. <strong>Costanzo Jannotti Pecci</strong>, imprenditore termale e <strong>presidente di Federterme</strong>,
non esita a definire la legge 323 del 2000 “la grande incompiuta”. A
suo avviso, c'è molto da fare e in fretta perché “servono politiche
specifiche a supporto della ricerca scientifica termale italiana e
politiche per la promozione delle terme italiane”. Pecci si riferisce
alla necessità di una presenza qualificata di risorse umane a contatto
con la clientela, ad un'incidenza del costo del lavoro troppo elevata,
all'impatto significativo degli oneri previdenziali. <br /><br />L'appuntamento
di Pistoia, dunque, sarà l'occasione per riflettere e trovare soluzioni
contro la crisi, ma anche il contesto appropriato – dice <strong>la presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni</strong>
- “per delineare un quadro complessivo, mettendo a confronto tutti i
diversi attori che compongono il sistema dell'offerta termalistica”. <br /><br />All'incontro
parteciperanno, tra gli altri, Pier Francesco Bernacchi, consigliere
Confindustria Turismo e Componente la Commissione Cultura di
Confindustria,<strong> Cristina Scaletti, assessore regionale al Turismo della Regione Toscana</strong>, e <strong>Simonetta Giordani</strong>, <strong>sottosegretario al Ministero al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo</strong>. Coordina i lavori il direttore di intoscana.it, il portale ufficiale della Toscana, Davide De Crescenzo.<br />FONTE: http://www.intoscana.itAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08414745338495395728noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-216918468644042512.post-56455968959876363872013-11-29T00:19:00.001-08:002013-11-29T00:19:21.640-08:00Ottime recensioni sul web fanno raddoppiare i prezzi agli hotel<span><span style="clip: rect(0 0 0 0); clip: rect(0,0,0,0); height: 1px; left: -999999px; overflow: hidden; position: absolute; top: auto; width: 1px;"><b>Un'indagine
di Trivago ha dimostrato che avere un'ottima reputazione porta i
gestori degli hotel ad aumentare i prezzi rispetto alla concorrenza</b><br />
„</span></span><br />
In occasione della Bto - <strong>Buy tourism online</strong> - di Firenze, <strong>Trivago ha analizzato l'impatto economico delle "recensioni" sul web</strong>. Ebbene, secondo il primo motore di ricerca di hotel al mondo <strong>avere un'ottima reputazione per un hotel</strong> significa poter <strong>vendere il proprio servizio a un prezzo più elevato</strong> rispetto alla concorrenza.<br />
Dall'analisi, che prende in considerazione un campione di <strong>25.000 strutture e circa 5,4 mln di recensioni</strong>,
emerge che gli hotel che riescono a totalizzare il punteggio più alto
nel rating sul web riescono a vendersi a un prezzo maggiorato rispetto i
concorrenti della stessa categoria, ma con una reputazione più bassa.<br />
E, state ben attenti, non parliamo di piccole somme: <strong>la differenza di prezzo può raggiungere anche il 100% tra hotel</strong>
con valutazione inferiore ai 60 punti e quelli che superano i 90 e
passare quindi da una media di 83 euro a 166 euro a camera a notte.<br />
<strong>E' il segmento "2 stelle" quello più influenzato dalla variazione del prezzo</strong>,
che aumenta dell'85% tra minimo e massimo. Gli hotel di categoria
medio-alta come i 4 stelle hanno una variazione significativa
soprattutto tra gli 80 e 90 punti dove il prezzo per camera può passare
in media dai 124 euro ai 163 euro e arrivare ad un aumento complessivo
tra il costo minimo e massimo di 67%.<br />
<strong>L'aumento meno significativo lo hanno i "3 stelle"</strong>:
"Non cambia infatti il prezzo tra il punteggio medio-basso di 60 e 70
ed è minimo (+6%) per le valutazioni più alte. Se analizziamo le
variazioni di prezzo per categoria alberghiera - spiega all'<em>Ansa</em>
Giulia Eremita, responsabile marketing del portale - scopriamo
differenze significative per i 2 stelle ma anche per i 4 e 5 stelle. Se
per i primi aspettative spesso modeste giocano un ruolo fondamentale,
per le categorie più elevate strategie di marketing avanzato influenzano
la reputazione online, permettendo loro di aumentare la percezione
della qualità e il prezzo medio per camera".<br />FONTE: http://www.today.it<br />
<span style="clip: rect(0 0 0 0); clip: rect(0,0,0,0); height: 1px; left: -999999px; overflow: hidden; position: absolute; top: auto; width: 1px;">“<br />
<br />
<address>
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