Il 2010 potrebbe rappresentare l'anno della svolta per il settore del turismo che nei primi mesi dell'anno fa registrare i primi segnali di ripresa sia sul fronte interno sia per quanto riguarda il turismo organizzato a livello internazionale. A spingere verso l'ottimismo sono soprattutto i dati Unioncamere-Isnart relativi al prossimo mese di aprile presentati questa mattina in occasione della cerimonia di inaugurazione della 30ma edizione della Borsa Italiana del Turismo: sono piu' di 5,6 milioni gli italiani che hanno gia' deciso di andare in vacanza entro la fine di aprile, mentre altri 9,3 milioni stanno valutando questa possibilita'. In totale sono oltre 14.9 milione le intenzioni di vacanza per aprile, un dato di netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2009. In particolare, il 30% dei soggiorni in Italia si svolgeranno nel periodo di Pasqua e le previsioni vedono il Trentino Alto Adige in testa alle preferenze (14,9%), seguito da Toscana (11,2%) e Lazio (11%). Anchei tour operator internazionali si aspettano per aprile un'inversione di tendenza prospettando per Pasqua l'inizio della fase recupero: il 45,8% di loto parla di stabilita' nella domanda di turismo verso l'Italia, il 40,7% segnala un aumento, mentre solo il 13,5% prevede una diminuzione.
Il 2010, insomma, sembra partire per il verso giusto. Con evidenti segnali di risalita rispetto al 2009, anno di evidente recessione anche per il settore turistico che pero' ha anche presentato alcune note confortanti. Merito, sempre secondo l'indagine Unioncamere-Isnart, della capacita' di reazione delle imprese italiane che hanno saputo difendersi agendo in particolare sulle politiche di marketing e sui prezzi (diminuiti dell'8,8%). Cosi' la contrazione dei consumi ha colpito il turismo meno degli altri comparti, anche perche' molti italiani piuttosto che rinunciare alle ferie hanno fatto una scelta piu' economica, approfittando delle seconde case di proprieta'. Una vacanza fatta insomma di destinazioni vicine e di pernottamenti a costi contenuti.
Il che ha comportato un'inevitabile contrazione della spesa media individuale giornaliera dei turisti, scesa a 57 euro contro i 69 spesi dal turista che utilizza i canali della ricettivita' tradizionale.
Complessivamente, pero', nel 2009 gli italiani hanno svolto 94,2 milioni di vacanze, in leggerissima crescita (+0,8%) rispetto al 2008. Piu' scelte le destinazioni nazionali (71,7 milioni) rispetto a quelle estere (22,5 milioni). Il soggiorno principale si e' svolto soprattutto al mare (52,3%), seguito dalle citta' d'arte (24,5%). In testa tra le mete piu' gettonate la Toscana, l'Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige, mentre all'estero i Paesi preferiti sono stati come da tradizione Francia, Spagna e Grecia.
Il confronto con i principali competitors europei (Francia, Spagna e Grecia) vede l'Italia al primo posto per consistenza del comparto alberghiero (2.202.000 posti letto) e per presenze (poco meno di 252 milioni), al secondo per numero totale di posti letto (4.500.000 circa) e per numero di arrivi negli alberghi (77 milioni circa, dopo la Francia con 99 milioni) soprattutto sul fronte dei turisti stranieri (il 43,6% del totale, numero quasi doppio rispetto a quelli che soggiornano nelle strutture francesi).
Non mancano, naturalmente, ampi spazi di miglioramento per ottimizzare un'offerta turistica che resta fortemente caratterizzata dalla troppo marcata stagionalita', con picchi di utilizzazione lorda nei mesi centrali dell'estate (55,2% in luglio e 61,4% in agosto). In cima alla scaletta delle priorita', una maggiore diversificazione dei prodotti, la pianificazione di proposte di consumo differenziate in grado di incrementare le spese sul territorio e la promozione di un'ospitalita' di qualita' da parte delle strutture ricettive.
ASCA
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giovedì 18 febbraio 2010
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