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giovedì 3 dicembre 2009

E l’agriturismo diventa una trattoria

La commissione agricoltura del Consiglio regionale ha dato il via libera al nuovo testo che permette all’agriturismo di fare ristorazione come qualsiasi trattoria, con un solo obbligo: che vengano serviti pasti fatti con prodotti di origine toscana. Infuriati i ristoratori: "E' concorrenza sleale"

"Stasera ceniamo in fattoria?". Pagando s’intende. Come al ristorante. La novità è questa: le aziende del pianeta agriturismo potranno dare da mangiare ai clienti occasionali, a chi passa, anche se non dorme lì in campagna.

La legge regionale che regola la materia sta cambiando. O meglio: è praticamente cambiata ieri, quando la commissione agricoltura del Consiglio regionale ha dato il via libera al nuovo testo che permette, fra l’altro, all’agriturismo di fare ristorazione come qualsiasi trattoria. Con un solo obbligo: che vengano serviti pasti fatti con prodotti di origine toscana, dando la prevalenza a quelli dell’azienda agricola.

In teoria, si resta dentro la regola anche se, mettiamo, in un agriturismo dell’Abetone si serve pesce di Orbetello, oppure se in provincia di Massa Carrara si mangia polenta amiatina. Di conseguenza, viene cancellata la norma che prevedeva la somministrazione dei pasti solo per gli alloggiati, cioè per chi passava la notte nell’agriturismo, svegliato dal canto del gallo o dal muggito della mucca.

Molto soddisfatta del provvedimento la maggioranza di centrosinistra, come ha sottolineato il presidente della commissione, Aldo Manetti (Rifondazione). E non è contrario il centrodestra che, parole di Piero Pizzi (Fi-Pdl), "ha scelto un’astensione tecnica che potrebbe trasformarsi in voto favorevole durante il dibattito in aula".

Decisamente contrari, e pronti a dar battaglia appunto in vista del voto in aula, sono invece i rappresentanti dei ristoratori. Gianni Masoni di Confesercenti e Stefano Pucci di Confcommercio, in una nota congiunta, affermano che "si configura una vera e propria concorrenza sleale con la rete della ristorazione".Già scagliatisi contro i banchi di ristoro di fiere e sagre, Confesercenti e Confcommercio attaccano la Regione: "Dopo la recente adozione del Codice del commercio, non esiste più alcuna forma di contingentamento e l’apertura di nuovi ristoranti è limitata solo dal rispetto delle regole urbanistiche e igienico-sanitarie. Il settore agrituristico gode già di notevoli privilegi fiscali e contributivi. L’ulteriore deroga squilibra il sistema".

Non basta. i rappresentanti di ristoratori e albergatori vogliono che venga rivista la possibilità, per gli agriturismo, di organizzare veri pacchetti turistici. Guerra aperta, dunque. Ma la nuova legge, che dovrebbe essere approvata definitivamente prima di Natale, offre al mondo della campagna anche la possibilità di avviare un agriturismo (emendamento di Piero Pizzi e Angela Notaro del Pdl) con la sola dichiarazione di inizio attività, definitiva dopo 30 giorni.

Tutto semplificato? Non proprio. Ai legislatori piacciono le articolazioni burocratiche. Così delle autorizzazioni si occuperanno le Province, mentre i controlli saranno affidati ai comuni. Un pezzettino di competenze per uno.

Resta in sospeso la classificazione. Quante spighe? Si aspetta una regola nazionale. Se non dovesse arrivare, la Toscana rimetterà le mani sulla legge nel 2010. Ma intanto la cena (o il pranzo) in fattoria potrebbe aver sostituito la festa fra amici. O perfino l’addio al celibato, rilanciandolo fra odor di stalla e profumo di cantina. Mentre il vecchio oste piange e s’arrabbia con la Regione.
LA NAZIONE

sabato 21 novembre 2009

AGRITURISMO: CONFAGRI, RILANCIO TURISMO SI GIOCA SU RURALITA'

All'VIII Forum Nazionale
dell'Agriturismo, in programma, dal 30 novembre al 2 dicembre,
a Riomaggiore (La Spezia), si parlera' di comunicazione del
territorio e di risorse turistiche diffuse, quelle che ci sono
e quelle che stanno sparendo. Le Cinque Terre ospiteranno, dal
30 novembre al 2 dicembre, l'VIII Forum nazionale
dell'Agriturismo, organizzato da Agriturist (Confagricoltura)
con la collaborazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre e
di Confagricoltura Liguria, con il contributo del ministero
delle Politiche agricole Alimentari e Forestali, della Regione
Liguria, della Camera di Commercio di La Spezia, della
Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia, della Banca di
Versilia, Lunigiana e Garfagnana. Il tema del Forum di
quest'anno, "La comunicazione del territorio per lo sviluppo
dell'agriturismo", intende sottolineare il prezioso ruolo delle
aziende agrituristiche nel far conoscere al grande pubblico
aspetti ancora poco noti del patrimonio naturale, culturale,
paesaggistico, enogastronomico, dell'Italia. Un ruolo che va
oltre il gradimento degli ospiti di oggi, in quanto innesca un
virtuoso passaparola per conquistare quelli di domani. "Il
rilancio del turismo italiano - ha dichiarato Vittoria
Brancaccio, presidente di Agriturist - deve indubbiamente
difendere le posizioni di mercato gia' acquisite dai grandi
attrattori culturali, balneari e montani. Ma soprattutto deve
puntare sullo sviluppo di nuovi flussi turistici, diffusi sul
territorio". "Abbiamo gia' - sottolinea il presidente di
Agriturist - segnali chiari del successo dell'agriturismo,
dell'ecoturismo e del turismo enogastronomico, presso ospiti
sia italiani, sia stranieri. E' dunque necessario sostenere con
forza questi settori dell'offerta turistica italiana, tipici
dello spazio rurale, legati prioritariamente alla qualita' e
all'innovazione del contesto agricolo, per concretizzarne al
piu' presto tutte le enormi potenzialita'". Martedi' 1°
dicembre, il Forum Agriturist aprira' le porte per un convegno
pubblico sul tema "Il patrimonio rurale diffuso, non piu'
minore, nuovo protagonista dell'offerta turistica". Le
conclusioni saranno tracciate dal presidente della
Confagricoltura, Federico Vecchioni. (AGI)

domenica 15 novembre 2009

STUDIO - AGRITURISMO: IL 50% DEI CLIENTI PRENOTA SU INTERNET

Internet rimane il punto di forza tra i canali di commercializzazione utilizzati dalle strutture agrituristiche: piu' di otto aziende su 10 garantiscono ai propri clienti la prenotazione on line e oltre la meta' della clientela prenota la vacanza tramite il web. Lo rivela un rapporto di Ismea presentato ad Arezzo in occasione di Agrietour, il salone nazionale dell'agriturismo, e realizzato su 2.000 interviste a Roma e Milano.
Secondo lo studio nei primi tre mesi del 2009 la percentuale delle prenotazioni di un agriturismo su Internet e' arrivata fino al 50,2%. L'indagine ha anche tracciato un profilo di chi sceglie di andare in agriturismo: questo tipo di turista predilige strutture immerse nel verde, che abbiano conservato la propria rusticita' e non abbiano subito riadattamenti.
Inoltre l'agriturista spesso si orienta su strutture che danno agli ospiti la possibilita' di partecipare alla vita agricola. In generale, dal rapporto Ismea, emerge anche che il 31% degli italiani avrebbe pernottato almeno una volta nel corso della vita in un agriturismo e la presenza di bambini in famiglia sarebbe uno stimolo importante nella scelta di soggiornare in un agriturismo.
Il numero di notti trascorse si colloca intorno ad una media di 2,9 mentre la durata ideale e' di poco inferiore a 5 notti, ossia il 70% in piu' della durata effettiva. Tra i requisiti per la scelta della struttura c'e' anche che il 65% degli agrituristi chiede se c'e' copertura per i cellulari. Fondamentali, inoltre, la tv e la piscina. Anche i servizi relativi all'area benessere hanno fatto rilevare un 38% di pareri positivi, contro circa un 25% di opinioni contrarie.
Infine, secondo una ricerca dell'Inea presentata ad AgrieTour tra il 2000 ed il 2006 i Programmi di sviluppo rurale hanno investito oltre 480 milioni di euro in agriturismo e turismo rurale; oltre 700 milioni di euro sono previsti entro il 2013. (Ansa).

sabato 14 novembre 2009

Istat, agriturismo in crescita (+4,3%): più cibo, alloggi e gite

L’Istat ha diffuso i principali risultati della rilevazione statistica sull’agriturismo riferiti al 31 dicembre 2008. L’agriturismo rappresenta, per definizione, l’offerta di ospitalità da parte di un’azienda agricola che ha ottenuto apposita autorizzazione comunale e ha adeguato le proprie strutture aziendali per svolgere tale attività. Nel 2008 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo sono 18.480, con un incremento di 760 unità (+4,3 per cento) rispetto all’anno precedente. Oltre la metà delle aziende è localizzato in collina (51,4 per cento), più di un terzo in montagna (34,4 per cento) - il che, osserva l’Istat, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo sia degli insediamenti sia dell’attività agricola in zone spesso svantaggiate - ed appena il 14,2 per cento in pianura. Il 44,9 per cento delle aziende agrituristiche si trova nel Nord del Paese, il 35,2 per cento nel Centro e il restante 19,9 per cento nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,2 per cento e il 31,4 per cento del totale), mentre nell’Italia centrale è presente il 59,1 per cento degli agriturismi con degustazione. Complessivamente, si riscontra una presenza agrituristica capillarmente diffusa e storicamente radicata in Toscana e in Alto Adige, dove sono localizzate, rispettivamente, 4.061 e 2.921 aziende.

L’attività agrituristica presenta dimensioni significative anche in Veneto, Lombardia, Umbria (con oltre mille aziende), Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Marche e Sardegna (con oltre 700 aziende). Si conferma una presenza femminile significativa nella conduzione delle aziende agrituristiche, con una quota pari al 34,9 per cento (6.441 unità) In particolare, in Toscana le donne gestiscono 1.645 agriturismi (25,5 per cento del totale nazionale). Nel corso del 2008 sono 1.193 le nuove aziende autorizzate all’attività agrituristica e 433 quelle cessate; rispetto al 2007, si registra una diminuzione sia delle nuove autorizzazioni (-457 unità) sia delle cessazioni (-262 unità). Dinamica del settore agrituristico. In dieci anni, tra il 1998 e il 2008, le aziende agrituristiche sono aumentate complessivamente del 90,2 per cento (passando da 9.718 a 18.480 unità). Fra le altre attività, l’escursionismo è aumentato del 65,9 per cento e l’equitazione del 27,5 per cento. Tali dinamiche fanno sì che, nel 2008, l’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e da altre attività. L’agriturismo si conferma come una realtà tipicamente italiana, diversa dal turismo rurale diffuso negli altri Paesi europei. Peraltro, lo stretto legame fra l’attività agrituristica e la gestione complessiva delle aziende agricole qualifica il settore come una risorsa fondamentale della realtà agricola del Paese.

Aziende agrituristiche autorizzate all’alloggio. Nel 2008 la ricettività autorizzata degli agriturismi continua a crescere sia per il numero di aziende ospitanti, sia per i posti letto e per le piazzole di sosta messi a disposizione dei clienti. Complessivamente, le aziende autorizzate all’alloggio sono 15.334 (83 per cento del totale nazionale degli agriturismi), i posti letto autorizzati 189.013 (+5 per cento rispetto al 2007) e le piazzole per l’agricampeggio 7.320 (+3,8 per cento). Il Centro-Sud si conferma asse dell’ospitalità agrituristica, con il 60,7 per cento del totale nazionale degli alloggi autorizzati e il 65,2 per cento dei posti letto. In base alla tipologia di alloggio prevalente si possono distinguere talune specializzazioni regionali: nel Trentino-Alto Adige è largamente diffuso il solo pernottamento (2.010 unità, pari al 70,4 per cento del totale regionale), in Toscana circa un quarto delle aziende offre anche la prima colazione (1.001 unità, pari al 24,9 per cento), in Sardegna prevale la mezza pensione (397 unità, pari al 69 per cento), mentre la pensione completa è più rappresentata in Campania (480 alloggi, pari al 78,9 per cento)

Ristorazione agrituristica. Nel 2008 le aziende autorizzate alla ristorazione sono 8.928 (48,3 per cento del totale degli agriturismi). La crescita di questa tipologia di struttura rispetto al 2007 riguarda tutte le ripartizioni: Centro (+6,6 per cento), Nord (+4,3 per cento) e (+4,2 per cento). In linea con quanto registrato per l’alloggio, la ristorazione, pur in aumento in tutte le regioni settentrionali, è maggiormente presente in quelle centro-meridionali dove è localizzato il 55,8 per cento delle aziende ristoratrici. La sola ristorazione è più diffusa in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Sardegna ove è ubicato ben il 72,7 per cento delle aziende autorizzate unicamente alla ristorazione; viceversa, tale tipologia risulta del tutto assente in Valle d’Aosta, Toscana, Umbria, Marche e Puglia.

Aziende agrituristiche autorizzate alla degustazione. La degustazione consiste nell’assaggio di prodotti agricoli e agroalimentari che non assume le caratteristiche proprie di un pasto o spuntino. Essa rappresenta un arricchimento dell’offerta aziendale che si inserisce nel circuito di ristorazione-alloggio mediante il consumo in loco di prodotti agricoli e agroalimentari di origine aziendale. L’autorizzazione alla degustazione non è prevista nella provincia di Bolzano, in Liguria, Emilia Romagna e Sardegna. Le aziende espressamente autorizzate alla degustazione sono 3.304, pari al 17,9 per cento degli agriturismi in complesso: al Nord e nel Mezzogiorno le aziende registrano aumenti rispettivamente del 10,1 per cento e del 2,9 per cento; al Centro si osserva, invece, una lieve contrazione (-0,6 per cento).

Altre attività agrituristiche. Le aziende autorizzate all’esercizio di altre attività agrituristiche (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport e varie) sono 10.354, pari al 56 per cento degli agriturismi nazionali; tale risultato deriva principalmente dall’incremento registrato nelle regioni settentrionali (+13,4 per cento rispetto al 2007). L’escursionismo e l’impiego di mountain-bike sono praticati, rispettivamente, in 3.140 e 2.398 aziende. Nelle altre attività agrituristiche rientrano anche il trekking, l’equitazione e i corsi che riguardano, rispettivamente, 1.657, 1.615 e 1.407 unità; più limitata, invece, l’offerta di osservazioni naturalistiche che interessa soltanto 607 agriturismi.
FONTE: http://www.ilvelino.it

venerdì 4 settembre 2009

Neppure l'agriturismo si salva dalla crisi

La crisi colpisce anche la verde Toscana che, nel mese di agosto, ha registrato un calo sostanziale dell'agriturismo.A evidenziarlo è stato uno studio di Agriturist che ha messo a confronto i dati di agosto 2009 con quelli dello stesso periodo dell'anno precedente.Nonostante una buona tenuta della domanda interna, la regione toscana lascia sul campo un 12% di contatti con punte di -25% per i francesi e -15% per inglesi e tedeschi.Va meglio per la Sardegna dove, grazie alle preferenze accordate dal turismo straniero, nelle clasifiche delle preferenze complessive, è passata dal 10° all'8°.Ha tutte le ragioni per sorridere la Campania che sale al 2° posto nelle preferenze sia degli italiani che degli stranieri, risalendo dal 5° posto della scorsa estate.Avanzano, grazie agli stranieri (soprattutto tedeschi), anche Trentino Alto Adige (+50%), Friuli Venezia Giulia (+29%), Piemonte (+20%), ed Emilia Romagna (+17%).In controtendenza l'Abbruzzo con un calo del 35%, qui a pesare è stato il terremoto, in calo anche Puglia (-13%) e Calabria (-12%).Risultati sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno, infine, sono stati rilevati da Agriturist per Lombardia, Liguria, Veneto, Lazio e Molise.
http://finanza.repubblica.it

sabato 22 agosto 2009

Analisi sul mercato agrituristico nel periodo di ferragosto

Agriturismo: per ferragosto prenotazioni all’ultimo minuto e soggiorni sempre più brevi
Secondo Agriturist (Confagricoltura), la crisi morde anche le vacanze in fattoria: calano pernottamenti, ristorazione e stranieri. Redditi delle imprese in sofferenza.
Le prenotazioni dell’ultimo minuto – secondo le stime di Agriturist (Confagricoltura) – confortano solo in parte gli operatori dell’agriturismo: nel periodo di Ferragosto gli ospiti “in fattoria” saranno 185 mila a fronte di una disponibilità di 198 mila posti letto; e faranno soggiorni brevi, in media di 4,7 giorni, contro i 4,9 giorni dello stesso periodo dello scorso anno, anche perchè mancherà all’appello un 7% di visitatori stranieri, quelli che si fermano più a lungo. In flessione anche l’ agricampeggio (- 5%) e la ristorazione agrituristica (- 10%).
“L’andamento della prima parte del mese e delle prenotazioni per il Ferragosto – dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist – ci inducono a ridimensionare le nostre, pur prudenti, previsioni per il mese di agosto: gli arrivi saranno circa 750 mila e le presenze non andranno oltre i 3,4 milioni”.
L’analisi di Agriturist mette anche in evidenza che il numero complessivo di ospiti dell’agriturismo, in agosto, è rimasto invariato dal 2007, nonostante la crisi economica, mentre l’offerta è cresciuta, in due anni, almeno del 10%. Ciò sta determinando una costante erosione dei redditi delle imprese, aggravata dall’aumento dei costi di gestione e dal crescente ricorso ad offerte last minute per incoraggiare la domanda.
A chi fa notare la distanza fra le previsioni di Agriturist e quelle, decisamente più rosee, di altre fonti, il presidente di Agriturist risponde così: “Non è la prima volta che sull’agriturismo circolano cifre fantasiose ed iperboliche. Ormai ci siamo abituati… Si fa confusione fra agriturismo e turismo in campagna, fra arrivi e presenze, contraddicendo il giorno dopo la previsione del giorno prima”.
Esaminando le visite al portale internet http://www.agriturist.it/ , l’Associazione agrituristica di Confagricoltura delinea, nell’ordine, le principali richieste degli appassionati che trascorreranno il Ferragosto in fattoria: il relax e il fresco di una piscina nel verde, un prezzo contenuto, la vicinanza del mare, passeggiate a cavallo, feste e sagre popolari per meglio partecipare alla cultura del territorio, prodotti tipici e ristorazione tradizionale. Notevole anche la ricerca di ristoranti che cucinano senza glutine per ospiti affetti da celiachia, e di agriturismi dove siano accettati i cani (oltre il 70% di quelli associati ad Agriturist). In crescendo la domanda di una ospitalità di alto livello.
La ricerca per area geografica vede al primo posto la Toscana, seguita da Campania, Lazio e Lombardia. Fra le province, la più richiesta è Grosseto (Maremma), seguita da Siena (Chianti), La Spezia (Cinque Terre) e Perugia.