Le insenature di Capraia, amate dai velisti. I fondali dell'Isola del Giglio, un paradiso per gli appassionati di immersioni. La ruvida bellezza di Montecristo, Giannutri e Pianosa. A fine stagione, lontani dalla folla, alla scoperta dell'arcipelago tirrenico. Che stregò perfino Alexandre Dumas.
Lontano dal fascino modaiolo della Versilia, ma anche dalle bellezze (troppo frequentate) dell'Elba. Perché, se la vacanza deve essere davvero un momento di pausa e di stacco, non c'è niente di meglio che trascorrere un periodo su un'isola. E la costa al largo di Livorno e di Grosseto offre proprio questo. L'arcipelago toscano è costituito da sei gemme poco accessibili (una, l'isola-carcere di Gorgona, è interdetta al turismo), il cui fascino sta proprio nella dimensione fuori dal tempo e nella lontananza dalla terraferma.
ISOLA DI CAPRAIA
Un lembo di roccia più vicino alla Corsica che alla Toscana: Capraia e i suoi 19 chilometri quadrati di superficie non sono la più ospitale delle terre, dal punto di vista geografico. Ma l'isola dell'arcipelago più lontana dalla costa non è solo la meta dei livornesi nei fine settimana (dal capoluogo è raggiungibile anche in gommone). Capraia, con le sue cale e calette, è anche meta ambita dai velisti. Non è un caso se d'estate la popolazione locale, che è di 300 abitanti, raggiunge il picco delle 3mila presenze. Per chi volesse attraccare, Capraia ha anche un porto turistico di buon livello (prezzi e ormeggi sul sito www.portodicapraia.it) ma con posti abbastanza limitati. Altrimenti l'isola è raggiungibile in due ore e mezza da Livorno in traghetto. Certo è che il modo migliore per godere della bellezza dei fondali e della insenature (come la celebre Cala Rossa) è quello di avere una propria imbarcazione. Diversamente, ci sono altri punti accessibili per fare il bagno sono sotto al Castello, sotto la Torre del Porto, oppure Cala dello Zurletto.
ISOLA DEL GIGLIO
Seconda isola dell'arcipelago per estensione, è l'ideale per due tipologie di turisti: da un lato quelli che cercano una vacanza all'aria aperta, dall'altro coloro che hanno i figli al seguito. Una premessa non banale, visto che in genere le vacanze sulle isole minori difficilmente si prestano ad accogliere i più piccoli. Sull'isola si può arrivare anche con la propria auto (ma chi viaggia con una vettura nel periodo estivo e sosta almeno cinque giorni deve chiedere una speciale autorizzazione al Comune per lo sbarco), con Toremar e Maregiglio, le due compagnie che coprono la tratta da Porto S.Stefano allo scalo dell'isola. Una volta giunti a destinazione, si capisce subito come l'attrazione dell'isola, oltre alle spiagge, siano i fondali, giudicati da Legambientetra i quattro più belli d'Italia. Tonni e barracuda, ma anche murene e cernie popolano il mare che circonda l'isola. Soprattutto nella zona del porto turistico, gli appassionati di immersioni potranno trovare diving center dove noleggiare l'attrezzatura per esplorare le meraviglie sommerse del Giglio.
MONTECRISTO
Qui, su questo scoglio di granito di mille ettari, non si può certo pensare di fare una vacanza comoda o alloggiare in un hotel con spa. Al massimo, se proprio si ha tempo e pazienza, si può visitare una delle zone d'Italia col più alto tasso di biodiversità. Già, perché in questa riserva naturale, dove Alexandre Dumas ha ambientato uno dei suoi scritti più celebri, Il conte di Montecristo, entrano in pochissimi: sono solo mille i permessi concessi ogni anno per visitare l'isoletta, sulla quale esistono solo tre sentieri percorribili - e, per inciso, molto impegnativi. E i tempi d'attesa sono davvero lunghi, intorno ai tre anni (per informazioni contattare il Corpo forestale dello Stato di Follonica, tel. 0566-40019). Però i motivi per visitare l'isolotto sono moltissimi, sia per chi ama il bird watching (l'isola ospita decine di specie endemiche), sia per respirare l'arte e la storia di un tempo che fu: l'ottocentesca Villa Reale, il monastero di San Mamiliano, la cinquecentesca Fortezza di Montecristo.
GIANNUTRI
L'isolotto più meridionale dell'arcipelago, cantato anche da Fabio Concato in una canzone di qualche anno fa, ha molto punti in comune con Montecristo. Come il fatto di essere un paradiso naturale e non avere alberghi (fatta eccezione per alcune residenze private e il residence Le dimore di Mimmina). Ma questo non significa che Giannutri sia inaccessibile, anzi. I collegamenti con Porto Santo Stefano e l'Isola del Giglio in estate sono quotidiani (con Maregiglio, a partire da 10 euro a persona per il passaggio ponte), il che la rende una meta appetibile per un'escursione giornaliera. L'isola è davvero piccola e ha due sole spiagge visitabili nella stagione estiva (Cala Maestra e Cala Spalmatoio): per andare al di fuori del corridoio di sicurezza, bisogna prendere una guida sul posto. E anche se sarebbero bellissimi da esplorare - pieni come sono di spugne, gorgonie e coralli -, buona parte dei fondali, per salvaguardare la fauna locale, sono off limits per i sub.
PIANOSA
Torrida, pianeggiante e secca. Uno dei luoghi più aspri d'Italia. Non è un deserto, ma la descrizione di Pianosa, ex colonia penale (qui, per motivi politici, fu incarcerato anche l'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini), che fino al 1998 ha legato il suo nome a quello del carcere di massima sicurezza. Rimasta disabitata dopo la chiusura del carcere, oggi l'isola sta vivendo una nuova esistenza come meta turistica - grazie all'Associazione amici di Pianosa, impegnata a valorizzarne e proteggerne il territorio. Con il suo mare trasparente e la ricchezza del suo paesaggio, Pianosa è un gioiello visitabile solo su prenotazione: in estate da Piombino, Porto Azzurro e Portoferraio parte un'imbarcazione alla settimana, ogni martedì (prenotazioni agli uffici Toremar di di Piombino, tel 0565-31100, di Porto Azzurro, tel. 0565-95004 e di Portoferraio, tel. 0565- 918080, oppure via email a escursioni@pianosa.net).
FONTE: http://www.viaggi24.ilsole24ore.com
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