lunedì 30 agosto 2010

Turismo a caro prezzo Così si danneggia il sistema Italia

L'Italia è cara, le vacanze costano, il turismo costa e gli stessi italiani decidono di andare a fare le vacanze all'estero, dove la vita è meno cara e le offerte turistiche più variegate. Tutto ciò non fa che aggravare la situazione di stallo economico del Paese e la difficoltà delle aziende



Durante e anche dopo il periodo delle vacanze riecco la litania di chi è andato e soprattutto è tornato dalle vacanze in Paesi a basso costo, con l’alibi che non è stato in Italia perché è cara. Mi spiace sempre far notare ad amici e clienti che il loro giudizio è a dir poco superficiale: prendo spunto da una lettera inviata al Corriere della sera da una signora lo scorso 12 luglio, che afferma che Creta costa molto meno di Alassio. Certo anche la Grecia costava meno... quanti per anni sono andati in vacanza in Grecia fantasticando sui bassi costi, ma sappiamo tutti come è andata a finire, ovvero che dobbiamo ora finanziare le casse di quel Paese per sostenerlo, ma non perché erano più bravi di noi ma perché avevano costi e tasse più bassi di noi. Un Paese dove scontrini e ricevute fiscali sino a due mesi fa erano sconosciuti.

Senza contare chi decanta che in altri Paesi i locali sono aperti più che da noi, che all’estero si mangia a tutte le ore, che i ristoranti sono più servizievoli, che la movida è fantastica eccetera eccetera.

Ma è possibile che pochi siano capaci di capire come stanno le cose? Certo che Creta è meno cara dell’Italia, e vale per l’Egitto piuttosto che per il Portogallo o per il Marocco, e per altri aspetti vale anche per gli Usa: ma quali sono gli stipendi in questi Paesi? Qual è il Welfare a carico delle aziende? I dipendenti saranno pagati con 14 mensilità, più il Tfr? Hanno un mese di ferie pagate? E cosa costa l’energia elettrica o il gas? E gli affitti? E pagheranno la nostra tassa della spazzatura? Per esempio, in Francia le aziende non sono soggette a sostituti d’imposta, non hanno costi di commercialista. E alla fine pagheranno oltre il 50% di tasse come da noi?
Perché in fondo tutto questo e altro ancora nel nostro Paese lo diamo per scontato, ma in molti Paesi tutto ciò è pressoché inesistente.

Ma potrei continuare per molto... probabilmente è vero, noi siamo cari come Paese, ma la colpa non è degli operatori che lucrano o sono più furbi, è che abbiamo un sistema lavoro molto costoso, la colpa non è degli Albergatori o dei Ristoratori. È un vero peccato che si sia capaci solo di denigrare il nostro Paese, il più bello in assoluto, dove la gastronomia è la migliore del mondo intero, con il 67% della ricchezza artistica e culturale del mondo.

In occasione di un incontro di settore, operatori esasperati per i costi delle nostre aziende hanno proposto che prima o poi si arrivi a una logica anglosassone, nel Turismo e nel Commercio, ovvero con uno stipendio base di 300-400 euro e poi il resto con mance, premi di produttività e contratti di secondo livello: solo così il nostro Paese potrà riprendere la corsa. Oggi stiamo producendo solo debiti.
 Poi ci si lamenta che qualcuno, giustamente, per questi motivi va a produrre in Serbia...

Ma non è colpa nostra se siamo cari. Fino a qualche tempo fa la concorrenza era paritaria, la Francia contro la Germania, l’Italia contro la Spagna: oggi è tutto cambiato, la concorrenza è tra Continenti e non possiamo sopportare squilibri così ampi, in una concorrenza sleale vince chi non rispetta le regole. Se qualcosa non cambia siamo destinati a chiudere. Sarebbe un bene per tutti se aiutassimo il nostro Paese con una presenza turistica maggiore proprio di italiani.
FONTE: www.italiaatavola.net

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