Non siamo alla fuga dalla città, ma è una tendenza che prende piede, quella di rinunciare a vivere nelle grandi metropoli per stare in campagna, anche sobbarcandosi 40 chilometri per andare al lavoro.
Lo dicono i dati raccolti da Immobiliare.it sulla ricerca di casali, in crescita negli ultimi sei mesi del 13 per cento. A fianco delle richieste di seconda casa, prende piede la ricerca di abitazioni in campagna dove vivere: «È finita la tendenza ad andare a vivere nell'hinterland – racconta Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it –, che ha aspetti negativi e il prezzo non è più conveniente». Dai dati emerge che a Milano e Roma le richieste di una casa in città sono rispettivamente pari al 56% e al 74%, per l'hinterland al 44% e al 26%. A Brescia il 58% delle richieste si dirige sulla Provincia, il resto sulla città. Ora quindi, secondo gli esperti, si punta sul centro o decisamente fuori, verso la vera campagna.
«Il casale è di solito una seconda casa – racconta Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari –, ma è in atto un forte cambiamento. Il casale, soprattutto per opera dei compratori stranieri, si sta trasformando in una residenza primaria per chi va in pensione o pensa di andarci. Per questo molti stranieri acquistano in Italia anche se in molti casi siamo una seconda scelta perché inglesi e tedeschi preferiscono la Francia, la Provenza soprattutto, dove però le quotazioni sono altissime».
La tendenza di un mercato che tenta di ripartire la si vede anche dai dati di Scenari immobiliari che segnalano le compravendite di seconde case in crescita, dalle 31.500 del 2010 a una stima di 33.800 per il 2011. Il dato è significativo perché rappresenta un'inversione di tendenza, dopo che negli ultimi tre anni questo numero era sceso in maniera costante.
Quello che cambia però è il tipo di casa che si cerca, come analizza Guido Lodigiani, direttore dell'ufficio studi di Gabetti: «Il casale isolato ora ha qualche difficoltà, si tende a cercare una soluzione che abbia qualche servizio in più o la vicinanza con il mare come valore aggiuntivo». Il tema della raggiungibilità è sottolineato anche da Gabriele Torchiani, direttore commerciale di Tirelli, che analizza anche gli altri temi che conferiscono valore a una casale: «La vicinanza alle vie di comunicazione principali è importante, luoghi isolati sono più difficili da vendere. Al momento c'è più offerta che domanda, e quest'ultima è selettiva: conta la posizione in collina con vista sulla vallata circostante».
Che la scelta del casale sia tutt'altro che razionale è idea condivisa anche da Mario Breglia: «Il mercato dei casali rappresenta circa il 10% del mercato della seconda casa in Italia e la tendenza è di un leggero aumento. Ma si tratta di un mercato particolare, dove chi compra è disponibile anche ad attendere anni in attesa di trovare l'oggetto particolare. Spesso si punta ad acquistare una struttura da riqualificare e i costi di rimessa a nuovo sono altissimi e non controllabili: chi compra raramente pensa di fare un affare». Non è un caso che il 45% dei casali in offerta sia da ristrutturare con costi e tempi anche notevoli visto che molti vogliono curarli di persona e cercano materiali originali.
A livello regionale il ruolo di regina è sempre della Toscana, come dimostra l'analisi di Immobiliare.it: dei 45mila casali in vendita sul portale infatti il 31% è in questa regione mentre le altre seguono staccate di parecchio: il Piemonte con il 13%, la Lombardia con il 10% e le Marche con l'8 per cento. In Toscana oggi è il momento degli affari. La forte domanda ha fatto sì che negli anni i prezzi siano saliti molto rendendo la regione una destinazione di lusso, anche se con la crisi le compravendite nei principali comuni del Chianti sono in calo in media del 10% secondo Gabetti. Il prezzo medio rilevato da Immobiliare.it per i casali è ancora di 2.584 euro al mq, contro 1.778 dell'Umbria.
«In Toscana c'è stato un calo della domanda mentre l'offerta è ancora buona – spiega Riccardo Romolini, della Romolini immobiliare del network di Christie's –. È il momento adatto per fare qualche affare». Al momento un casale di buon livello restaurato si compra tra i 1.500 e i 2.500 euro al metro, considerando misure minime di 150 metri. I prezzi salgono nelle zone più prestigiose: i dati di Scenari immobiliari sulla seconda casa nei comuni di maggior interesse, come San Giminiano e Gaiole in Chianti, arrivano a indicare anche forbici tra i 3 e i 6mila euro. Se poi si tratta di oggetti unici il valore sale. Per esempio a Gavardo (Brescia) è in vendita un casale a 4 milioni di euro, ma la vendita comprende anche tutti gli ampi terreni attorno.
«Il dato in crescita della Puglia – analizza Carlo Giordano – è dovuto agli investitori che cercano di muoversi in anticipo sul mercato, ma non si parla di trend consolidato».
L'indagine mostra anche come il ruolo degli stranieri, benché in lieve calo, sia ancora determinante: il 21% delle richieste per questo tipo di immobile viene infatti dall'estero: stanno tornando gli scandinavi e gli anglosassoni che erano stati scalzati dagli olandesi.
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