In occasione della decima European Geoparks Conference tenutasi in Norvegia, l'Italia ha visto riconosciuto il proprio ottavo geoparco: il Parco regionale delle Alpi Apuanein Toscana, che entra così nel novero dei territori riconosciuti dall'Unesco per la loro unicità geologica. Ma non solo. «Un geoparco», spiega Maurizio Burlando, coordinatore nazionale dei geoparchi italiani, «è un luogo dotato anche di una strategia di sviluppo locale e di marketing turistico che sostiene la promozione del territorio nel suo complesso, secondo un sistema codificato. Ha, certo, elementi di rilievo legati alla geologia e alla geomorfologia, e quindi caratteristiche uniche dal punto di vista estetico, scientifico, divulgativo e didattico. Ma si dota anche di attività e iniziative di educazione ambientale, di ricerca scientifica e di promozione turistica che sostengono il territorio nel suo complesso».
SENZA NUOVI VINCOLI - Tra la ricadute a breve termine rientra, com'è intuibile, una maggiore visibilità e potere di attrazione: più turisti, insomma, ma di un certo tipo. «Il turismo atteso», continua Burlando, «è quello che frequenta anche i parchi naturali. Famiglie, soprattutto, con una cultura medio-elevata; persone attente alla qualità dei servizi offerti e disposte a trascorrere qualche giorno nel parco e nelle sue vicinanze per poter apprezzare anche la gastronomia, la storia e la cultura del posto». Esiste però un altro aspetto importante. La nuova nomina non comporterà maggiori vincoli di tutela dell'ambiente fisico, ma lavorerà per far crescere sensibilità e consapevolezza, cioè senso di identità, anche nelle comunità locali.
Fonte: Corriere.it
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