“Dopo un 2010 stazionario, che seguiva un decennio di grande crescita, – commenta il sindaco Bruno Valentini – i dati del turismo a Monteriggioni tornano a salire. In realtà il fenomeno è composito. Nel senso che gli arrivi e cioè il numero dei turisti che dormono nelle varie strutture è sempre aumentato, ma ciò non si riflette interamente sui pernottamenti perché la presenza media tende a calare, arrivando ai 2,63 giorni per persona di oggi”.
Il sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini
Le strutture alberghiere faticano di più a tenere i clienti, perché la permanenza media è nettamente più bassa rispetto ad agriturismi ed extra-alberghiero. In base ai dati di fine ottobre, i posti letto sono di poco superiori a quelli del 2010 e cioè 1446 rispetto a 1423, distribuiti in 88 strutture.
“Analizzando i dati fino a luglio 2011 – continua il sindaco Valentini – balza agli occhi il consolidamento di una caratteristica del turismo di Monteriggioni e cioè di essere un grande attrattore, tant’è che dopo giganti come Siena, Chianciano e San Gimignano, prima c’è Montepulciano e poi nella classifica degli arrivi si trovano Poggibonsi (28.000), San Quirico (27.500) ed appunto Monteriggioni (27.250). Sulla cinta muraria del Castello, ad esempio, sono saliti in 150mila circa. Ad ogni modo qui si apre un ragionamento, da sviluppare con gli operatori del settore, sulla capacità di trattenere i clienti, offrendo servizi ed opportunità che incentivino soggiorni più lunghi. Sono in atto processi di trasformazione del turismo internazionale di cui si deve prendere atto, adeguandosi rapidamente. Se il turista tende oggettivamente a spendere meno ed a trattenersi meno giorni, non vale lamentarsi ma va riposizionata l’offerta. Ad esempio riflettendo sui giudizi dei clienti sugli alberghi (ed anche sui ristoranti e sull’accoglienza nel suo complesso) che i motori di ricerca specializzati mettono a disposizione di tutto il mondo attraverso Internet. Talvolta siamo di fronte come ad una tela di Penelope che viene di giorno tessuta da chi lavora per attrarre turisti, come le tante azioni dei Comuni, mentre di notte viene disfatta da taluni operatori che lavorano male, applicando prezzi esosi ed erogando servizi di bassa qualità”.
“L’eventuale introduzione della tassa di soggiorno – conclude il sindaco Valentini - è un argomento che sta entro questa riflessione. Senza dimenticare che è il Governo ad averla messa ipocritamente a disposizione di Comuni dissanguati dai tagli, il punto vero è che questa entrata va utilizzata per migliorare l’offerta di un sistema che senza l’azione degli Enti Locali non avrebbe avuto questi risultati. Sia che un Comune la utilizzi per mantenere gradevoli i monumenti od i giardini pubblici, oppure per continuare o accrescere gli eventi promozionali ed il marketing, saranno sempre investimenti di cui beneficerà chi lavora nel turismo, soprattutto se verranno concertati dalle Amministrazioni insieme agli imprenditori”.
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