Se non avete ancora dato un’occhiata all’ultimo “IHG Tend Report 2012” pubblicato da IHG, vi consiglio di farlo. Grazie a una collaborazione con esperti dell’ospitalità, reporter di viaggio, designer, blogger e scrittori, sono stati individuati 5 maxi tendenze globali che molto probabilmente andranno a plasmare il modo del Turismo nei prossimi anni.
Tendenze spesso curiose, dal sapore ancora utopico e futuristico, fatte di tecnologie applicabili non solo alle cose ma anche alla mente e alla vita quotidiana, che stento per la maggior parte a immaginare all’interno delle nostre strutture alberghiere o degli aeroporti come oggi li conosciamo, ma di cui si possono cogliere piccoli segnali in alcune mode che già riscuotono successo tra i viaggiatori.
Dallo studio ho estrapolato i trend che ho trovato più interessanti, insoliti e stimolanti:
REMAPPING DEI FLUSSI TURISTICI: nel tempo cambiano le mode, i flussi di popolazione e l’economia, e con loro cambia la geografia dei centri urbani. Le piccole città appena fuori dalle grandi capitali iniziano ad apparire più attraenti, moderne e funzionali. In particolare stanno nascendo nuove, grandi comunità intorno agli aeroporti, quelle che già sono chiamate “Aerotropolis”, come le definisce il Prof. John Kasarda dell’Università del Nord Carolina, intorno alle quali sorgeranno case, uffici, industrie e ovviamente hotel pensati espressamente in relazione all’aeroporto.Questo è un fenomeno a cui si sta già assistendo a Dubai o in Sud Corea, ma per capire l’entità del trend basta spostarsi in Cina, dove è pronto un piano di costruzione di 100 nuovi aeroporti entro il 2020, molti dei quali appariranno come veri e propri centri urbani. Entro il 2020, l’82% della popolazione cinese vivrà entro una distanza massima di 90 minuti da un aeroporto.
Impatto sugli hotel: è chiaro che le strutture alberghiere che nasceranno in spazi concepiti intorno agli aeroporti dovranno assumere delle caratteristiche tutte nuove e andare a soddisfare necessità proprie solo di chi parte e arriva. È ipotizzabile che in alcuni paesi anche la vicinanza o meno all’aeroporto cambi di valore rispetto ad oggi.
OASI URBANE – le SPA a PORTATA DI MANO: in ambito remapping si sta sviluppando anche questa tendenza – le grandi e lussuose spa delle lontane destinazioni esotiche (vedi Maldive o Polinesia), si rendono più appetibili per i nuovi clienti in città. Clienti locali, che vi si recano non per soggiorni da migliaia di euro una volta l’anno, ma solo per il weekend o ogni tanto per trattamenti specifici. I clienti che oggi desiderano frequentare la spa, diventano più sensibili al prezzo e alle offerte speciali: secondo il Coyle Hospitality Group’s 2011 Global Spa Report, nell’ultimo anno il 52% dei frequentatori di spa ha approfittato di Groupon.
Impatto sugli hotel: Anche gli hotel dovranno cercare il modo di soddisfare le esigenze di benessere sempre più agognate dai viaggiatori, magari offrendo agli ospiti servizi e prodotti in camera in stile zen. Il classico set di cortesia ad esempio, potrebbe essere rimpiazzato da vere e proprie “esperienze purificanti”, mentre i centri benessere si apriranno sempre più a chi abita in loco con servizi e menù speciali pensati per loro.
BRAIN SPA: allenare la mente, migliorare la creatività, sviluppare il QI. Questa è oggi una delle maggiori preoccupazioni della popolazione globale. Immersi in una realtà in costante cambiamento, sommersi da centinaia di stimoli, ognuno si preoccupa di mantenere la mente pronta e ricettiva, per non restare mai indietro. Ecco perché stanno nascendo le cosiddette “Brain Spa”, luoghi dove prendere parte a seminari o lezioni in ambienti rilassanti e stimolanti per la mente (pensiamo ai TED Talks), mentre guadagnano punti le consolle di allenamento come quelle della Nintendo.Forbes ha dichiarato che il settore delle attività tese al miglioramento del QI, della creatività e dell’energia mentale varrà presto non meno un trilione di dollari.
Impatto sugli hotel: chissà che anche le strutture non debbano prevedere spazi e ambienti più stimolanti, che tengano occupati gli ospiti con giochi e attività pensati per ottimizzare il proprio stato corpo e mente insieme.
NUOVO LUSSO: i beni di lusso non devono necessariamente rimanere accessibili a pochi e relegati nella sfera del supercostoso. Già oggi i viaggiatori privilegiano nuove forme di “lusso” inteso come miglioramento della qualità della vita di tutti i giorni. La possibilità di personalizzare ogni dettagli di un prodotto acquistato, il gusto di avere accesso a cibi e prodotti non più massificati ma artigianali, la crescita di popolarità di ristoranti le cui materie prime provengono da orti urbani “on the roof”, mettono in luce l’esigenza da parte della gente comune di vivere in modo più sano, più ludico, più ritagliato sulle proprie esigenze.
Impatto sugli hotel: le strutture dovranno sviluppare la capacità di intercettare i nuovi desideri dei propri clienti e offrire la possibilità di personalizzare il soggiorno ancor prima dell’arrivo in hotel. Ad esempio, si prevede che presto sarà possibile viaggiare in modo più leggero, avendo la possibilità di ordinare in hotel da menù appositi, abiti e accessori in affitto da indossare a seconda delle occasioni.
INTERNET DELLE COSE: il divario tra reale e digitale va lentamente assottigliandosi. Come abbiamo visto in Cina è già possibile fare la spesa ordinando via smartphone prodotti presenti su semplici cartelloni per poi vedersi recapitare i prodotti “in carne e ossa” direttamente a casa.
Impatto sugli hotel: è possibile che in futuro si potranno ordinare prodotti o servizi già in aereo che poi vengano recapitati in hotel, attraverso l’uso dello smartphone e dei tablet. Allo stesso modo gli ospiti potranno ordinare prodotti brandizzati in hotel che poi troveranno a casa al loro rientro. Per non parlare dell’emergere dei menù digitali con cui ordinare cibi e cocktail in camera da trovare già pronti al proprio arrivo al ristorante. È chiaro che in un contesto di questo tipo la possibilità di avere accesso totale e gratuito a connessioni Wi-Fi super veloci costituirà per l’hotel un forte vantaggio competitivo.
PASSIONE PER IL GIOCO: oggi la fidelizzazione passa attraverso il gioco. L’utente fidelizzato desidera essere intrattenuto partecipando attivamente ad attività ludiche (pensiamo ad esempio al successo ottenuto da Foursquare).
Impatto sugli hotel: già oggi vediamo come il lancio di contest o l’engagement attraverso l’interazione ludica porti agli hotel un seguito folto e attivo.
Come ho detto in apertura, è molto probabile che ci vorranno anni perché alcuni di questi trend trovino espressione anche nel settore alberghiero locale, ma qualcosa si sta già muovendo. Voi che cosa ne pensate? Aggiungereste altre novità a quelle indicate nello studio?
Fonte dati: IHG Tend Report 2012
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