Il 39,2% dei nostri connazionali effettua il booking su Internet per verificare con calma camere e tariffe delle strutture ricettive. Fioriscono pubblicazioni e portali specializzati in viaggi, tra cui il dossier "Vacanze low-cost", in uscita il 25 giugno con il Sole 24Ore
In tempi di crisi nera, non c’è cosa che interessi di più a chi sta per andare in villeggiatura di potersela permettere. Ecco che fioriscono pubblicazioni e portali specializzati: e proprio a chi ama programmare le proprie ferie via web è dedicato il dossier “Vacanze low-cost”, in uscita lunedì 25 giugno col Sole 24 Ore.
WEB HOLIDAYS – Il 39,2% degli italiani che prenotano direttamente le proprie vacanze, scelgono di farlo online per senso di libertà, ampi orizzonti di confronto, chance di verificare con calma e nei dettagli camere e tariffe delle strutture ricettive. A fare da contraltare, la necessità di strumenti per il pagamento telematico, l’assenza di un interlocutore diretto, la maggior possibilità di fraintendimenti sulle clausole.
OFFERTE E “TRUCCHETTI” – Molti vacanzieri si lasciano tentare dal web fidando in un super-risparmio last minute. Ma per i voli, magari identificati tramite portali “comparatori”, non è raro imbattersi in prezzi no frills stracciati solo in apparenza (tasse aeroportuali escluse, etc.). Per i soggiorni, l’estate 2012 è un crogiuolo d’offerte innovative, dalle agevolazioni sulle camere in caso di noleggio auto al “2×1” (sconti sulla villeggiatura estiva per chi acquista una vacanza invernale).
COMMENTI “CANAGLIA” – Uno dei must per la pianificazione via Internet della propria vacanza è la consultazione dei cyber-commenti: le recensioni degli ospiti direttamente sui siti di b&b e agriturismi, lo scambio d’idee nelle community di viaggiatori, le discussioni tra navigatori sui social network (occhio, però, ai depistatori troll). Ma anche servizi professionalizzati, come le fotorecensioni effettuate da veri ispettori o “cacciatori” della reputazione online degli alberghi. «Le recensioni danno una mano, specie se troviamo profili di viaggiatori simili al nostro: ma talora – avverte Rossella Cadeo, curatrice del dossier “Vacanze low-cost” – sono le strutture stesse a generarli, per autoesaltarsi o denigrare gli altri. Il “vero” commento spesso è un mini-racconto, che va oltre la struttura o l’esperienza nella meta prescelta».
PER DIFENDERSI – Un aumento del prezzo originario deve essere previsto espressamente e comunque, come da Carta dei diritti del turista, non può verificarsi negli ultimi 20 giorni prima della partenza né superare il 10% dell’importo, pena recesso e diritto al rimborso. In caso l’offerta non corrisponda al servizio, è il venditore a rispondere; in caso di danni alle cose occorre agire in giudizio entro un anno (entro 3 anni per danni alle persone), possibile contestare anche il danno «da vacanza rovinata», anche in relazione all’«irripetibilità» dell’occasione.
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