mercoledì 20 gennaio 2010

In Toscana il trekking viaggia a cavallo

La Regione presenta 5 nuove ippovie. Con i tracciati già esistenti e altri tracciati in lavorazione gli amanti del turismo equestre avranno a disposizione una rete di 5000 chilometri di sentieri a loro dedicati

Il turismo in Toscana a vocazione "impatto zero". Ma anche un turismo emozionale, a contatto con la natura e con mezzi di trasporto antichi. Cinque ippovie aperte, attrezzate e funzionanti, e altre in lavorazione, per un totale che arriverà a 5mila chilometri, da percorrere rigorosamente in sella. Un modo per valorizzare le bellezze naturali e storiche della Toscana, da sempre attenta a coniugare turismo e rispetto per l'ambiente.

Si percorrono le antiche strade seguendo il ritmo della propria cavalcatura, imparando a cogliere elementi di un paesaggio in cui per una volta si è immersi, invece di vederlo scorrere rapidamente da un finestrino. Il progetto, che ai 5 anelli già presenti andrà ad affiancare altre migliaia di chilometri percorribili a cavallo, è stato presentato nel corso del forum organizzato dalla Regione Toscana sulla valorizzazione dei territori rurali tramite il turismo equestre.
Gli itinerari attrezzati toccano aree sia dell'interno che della costa, utilizzando in parte i tracciati di vie storiche, come la via dei Cavalleggeri, la via Clodia e le vie Romee, che si intersecano con le due direttrici principali, la via Francigena e la parte toscana dell'Ippovia del Mediterraneo (un progetto che tocca anche Sardegna e Corsica). L'obiettivo è quello di riunire le iniziatice locali che riguardano il turismo equestre e completare tutti i percorsi con una segnaletica adeguata, punti di sosta e ricettività sia per i cavalli che per i cavalieri.

Tra i percorsi già presenti, si può scegliere tra l'evocativo "A Cavallo nel Medioevo", nell'alta valle dell'Arno, alla scoperta di castelli e pievi romaniche. Oppure una full immersion nella natura nel parco dell'Amiata o lungo l'Ippovia di San Jacopo sull'Appennino pistoiese. E ancora cavalcare lungo la costa lungo la via dei Cavalleggeri che collega tutte le torri d'avvistamento marittimo delle province di Pisa, Livorno e Grosseto. Ma le prospettive per il futuro sono ancora più ambiziose. Come spiega l'assessore Paolo Cocchi, "il progetto è finalizzato alla realizzazione di un distretto economico tematico di respiro europeo, che possa comprendere tutti i centri che si trovano sul percorso e inquadrarli come sistema arterioso della Regione Toscana".

In un momento in cui si guarda con più attenzione a un turismo ecocompatibile, le ippovie toscane sono una realtà che già esiste e può essere incentivata e migliorata per renderla non più un fenomeno di nicchia, ma un'attrattiva anche per chi si avvicina al mondo dell'equitazione. Con un viaggio a cavallo in Toscana si toccano punti di sosta dalla bellezza suggestiva, recuperando allo stesso tempo una dimensione del turismo in cui la meta è il viaggio stesso. Ritrovando lo spirito dei viaggi di una volta, come commentava Lucio Battisti dopo la mitica tratta Milano-Roma in sella con Mogol :"Lo spirito è quello di provare a noi stessi che possiamo farcela, e quello di godere, senza preoccupazioni, di un vero contatto con la natura, per curarci un po' delle malattie della nostra vita di lavoro, di fretta, di angosciosa corsa contro il tempo. Allora dico io: Non c'è tempo? Prendiamocelo".
FONTE: Repubblica.it

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