martedì 23 aprile 2013

Turismo: +30% rilascio visti per gruppi cinesi in Italia nel 2012

Se negli scorsi anni, sottolinea ancora il Rapporto della Fondazione Italia Cina, Hong Kong rappresentava la prima destinazione per gli amanti del shopping di lusso in Cina, ora la scelta si sta spostando verso Taiwan e Corea del Sud. Inoltre, l'apprezzamento del renmimbi rende ulteriormente conveniente l'acquisto nelle mete europee di maggior richiamo (Parigi, Londra, Milano), in considerazione di un livello inferiore di prezzi nell'ordine del 30-40%. L'Italia, quindi, fa registrare per lo shopping tassi di crescita estremamente elevati, nonostante sia giudicata in declino come sistema Paese (dati Future Brand). Tra i settori trainanti della nostra economia si confermano moda e lusso che richiamano un turismo anche ripetitivo e che non sembra mostrare, in questi ultimi anni, segnali di una vera crisi. Per l'Italia il 2012 e' per il mercato del Tax Free Shopping ancora una volta un anno di crescita, trainato dal mercato russo (+32%), ma anche sostenuto da quello cinese che si e' consolidato al secondo posto, con un +68%. In termini di scontrino medio, il turista cinese, assieme a quello di Hong Kong, rimane ancora leader nell'ammontare di spesa per shopping in Italia (+6% a 892 euro per il turista cinese e +3% a 1.022 euro per quello da Hong Kong). Gli acquisti dei turisti cinesi sono rivolti prevalentemente al settore moda (66%) e gioielleria (27%). Quest'ultimo comparto nel 2012 ha mostrato un tasso di crescita maggiore (+78%) rispetto alla moda. Anche per il 2012 e' Milano la principale citta' dello shopping in Italia: con una crescita del 62%, il capoluogo lombardo rappresenta il 33% della spesa cinese. La seconda citta' e' Roma (19% della spesa e crescita del 55%), seguida da Firenze e Venezia. A livello regionale, la Lombardia, trainata da Milano, rimane la principale meta di riferimento (34%), seguita da Toscana (29%), Lazio (19%) e Veneto (11%). anche se gli operatori segnalano un graduale spostamento dalle mete classiche a destinazioni alternative, tra le quali sta crescendo il Piemonte. E' in forte crescita, segnala infine il Rapporto, anche il fenomeno outlet.
FONTE: http://www.borsaitaliana.it/

Turismo, calo di presenze in Toscana

Calo di presenze per fine aprile, si perdono visitatori non soltanto italiani ma anche stranieri. “I risultati del periodo pasquale e le previsioni di fine aprile e maggio sono incerti e al di sotto delle aspettative”. Lo sostiene il presidente di Federalberghi Toscana, Paolo Corchia. “Sicuramente il fattore meteo non ha aiutato il turismo toscano a risollevarsi. Il crollo delle presenze italiane e straniere è preoccupante -spiega Corchia- l’incertezza generata dalla situazione economico-politica internazionale ed italiana condiziona le scelte dei turisti. La fiducia dei consumatori cala e fa mutare gli stili di consumo turistico che si traducono in minori spese, rinvii dei viaggi, riduzione dei periodi di soggiorno”. -8% i turisti italiani, -11% quelli stranieri, il 61% degli albergatori sostiene che la durata dei soggiorni diminuirà, nonostante il ribassamento delle tariffe che subiranno un calo medio del 6%. Tutta questa situazione si ripercuote drasticamente sui fatturati delle aziende toscane diminuiti in media dell’11%.

Questo potrebbe preludere alla chiusura di molte imprese ricettive, martoriate ormai da fatturati sotto il livello di equilibrio gestionale. “Sono necessarie urgenti manovre da parte del Governo e della Regione Toscana per sostenere l’economia delle imprese -si appella Corchia- riducendo la pressione fiscale e ridefinendo la promozione delle aziende alberghiere e la competitività del brand Toscana”.
 

Chiude in positivo il turismo italiano 2012: l'incoming salva la Penisola, Germania top spender

È un quadro che mitiga le previsioni negative di inizio anno ma, soprattutto, conferma il ruolo di traino dell'incoming internazionale per l'industria turistica italiana. A fornirlo la XIII Conferenza Ciset L'Italia e il turismo internazionale, Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2012. L'evento veneziano, organizzato la scorsa settimana da Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia e Banca d'Italia, ha sottolineato come il 2012 si sia chiuso con un aumento di quasi 4 punti percentuali delle spese dei viaggiatori internazionali in Italia rispetto all'anno precedente, per un totale di oltre 32 miliardi di euro a fronte dei 30,8 del 2011.

Ancora una volta la nostra Penisola deve ringraziare i turisti tedeschi che, anche a fronte di una leggera contrazione dei pernottamenti, hanno aumentato la loro spesa di 3,5 punti percentuali portando nelle casse statali la maggiore percentuale di entrate per turismo. La Germania si conferma, così, primo paese di incoming per l'Italia, costituito da altri sette mercati forti: Usa, Regno Unito, Francia, Austria, Svizzera, Spagna e Giappone. Mercati che hanno riportato tutti dati in aumento, con un bilancio a doppia cifra per il Regno Unito.

Il mercato di incoming a più alto tasso di crescita è la Russia, le cui spese turistiche nella Penisola sono salite addirittura del 28,8% rispetto all'anno precedente. Com'era prevedibile è Roma la provincia italiana con il maggior afflusso di entrate valutarie, anche se chiude il 2012 con un calo di questa voce di 1,7 punti. In compenso, però, la maggior parte delle altre destinazioni archivia un anno in crescita, con Napoli in testa alla top ten grazie a una progressione della spesa dei turisti esteri pari a 11,7 punti sul 2011. "La buona tenuta del turismo internazionale" spiega Mara Manente del Ciset "si traduce in circa 34 miliardi di valore aggiunto, producendo un incremento di ricchezza pari a circa 3 punti percentuali in più, contro una contrazione del Pil del 2,4%".

Non altrettanto positivi i dati relativi all'outgoing degli italiani all'estero, con un trend inevitabilmente influenzato dalla crisi economica, che spinge i nostri connazionali a limare il budget dedicato alla vacanza riducendo, nel contempo, la durata dei loro viaggi. Una doppia contrazione che ha portato come effetto una diminuzione dei turisti italiani all'estero dell'1,6% e un calo della spesa del 2,6% sul 2011.

Al contrario del turismo leisure – in contrazione sia per numero di pernottamenti, sia per spesa totale – il turismo business mostra un andamento positivo, con i pernottamenti a più 3,5% e la spesa a più 4,2%. In particolare, stanno riportando un trend positvo gli spostamenti per incontrare i clienti e i meeting aziendali.

Esaminando, invece, le destinazioni di viaggio degli italiani, la prima per i pacchetti all inclusive è la Spagna, seguita da Egitto e Grecia, mentre i viaggi "fai da te", che non passano dalle agenzie, hanno come mete privilegiate quelle dell'Europa settentrionale e occidentale, oltre al lungo raggio di Cina e Thailandia.

Per la nostra Penisola il bilancio 2012 ribadisce, quindi, il ruolo chiave dell'incoming internazionale; l'aumento delle entrate internazionali ha infatti compensato la stagnazione delle uscite, portando in terreno positivo il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica italiana: 11,54 miliardi di euro, una cifra in aumento rispetto a quella registrata nell'anno precedente.            
FONTE: http://www.eventreport.it/