martedì 9 marzo 2010

In Toscana lungo la via dell'oro verde

In viaggio si sa, uno dei divertimenti non secondari è scoprire i prodotti tipici locali. Specie quelli alimentari. E poi ci sono viaggi che si organizzano già con l'intenzione di assaporare luoghi, anche noti, ma poco conosciuti a livello gastronomici. Uno di questi ad esempio ha come tappa la Toscana. Per incentivare il turismo nella regione, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha organizzato l'iniziativa La qualità in Giro, che ha come scopo la promozione dei prodotti di qualità, Dop, Igp e tradizionali (sono circa 4500) e incentivare attività sportive alimentando la cultura del cibo. In occasione di questa iniziativa sarà possibile fare degustazioni di prodotti Dop e Igp in borghi e luoghi toccati dalle più importanti manifestazioni ciclistiche.
Classiche primaverili come Strade Bianche, Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico e ovviamente il Giro d'Italia sono il fil rouge di un itinerario che va alla scoperta dell'olio e dei frantoi. Un percorso sulle tracce dei migliori oli toscani, abruzzesi e marchigiani, lo stesso che campioni e cultori delle due ruote seguiranno in occasione della Tirreno-Adriatico.
L'ulivo è una presenza costante nel paesaggio toscano, intervallato da una trama di vigne, campi di grano e boschi. Qui gli ulivi crescevano già ai tempi degli Etruschi. Più avanti, nell'Alto Medioevo, furono coltivati dai monaci, che ne tramandarono l'antica arte ai nascenti Comuni. Oggi l'olio toscano rappresenta il 4 per cento della produzione nazionale. Colore verde carico, nota aromatica intensa e gusto piccante amaro sono le caratteristiche dell'extravergine, tutelato dal 1998 da una Igp che abbraccia l'intera regione. Con alcune differenze aromatiche che dipendono dalla varietà di suoli, microclimi e metodi di coltivazione. Da scoprire degustando e acquistando, in frantoio, i migliori.

Sono particolarmente sapidi, grazie alla vicinanza del mare e della macchia mediterranea. A Castagneto Carducci si fa tappa all'azienda agricola Giovanni Ferrini per il suo cru Il Felciaio, un'armonia di note fruttate, prodotto da olive frantoio, moraiolo e leccino con gli stessi sistemi di una volta: raccolta a mano, spremitura a freddo solo con procedimenti meccanici). Da annotare anche l'azienda agricola Cardellini Paola, sulla colline di Segalari, dove è possibile trovare oli monovarietali ed extravergine Igp di alta qualità, provenienti da coltivazioni in terrazze che si affacciano sul mare.

Più a sud si incontrano oli più intensi, carichi di colore e sapore, ideali in abbinamento con selvaggina e salumi locali. Si degustano, nel cuore antico di Massa Marittima, all'enoteca Il Bacchino, in un palazzo del '200. Sui taglieri formaggi, salame di cinghiale, finocchiona di Cinta Senese annaffiati dai migliori vini toscani. Il borgo medievale, fra i più belli della Toscana, racchiude entro le mura la splendida cattedrale (XII-XIII sec.) e il Palazzo Pretorio, che ospita il Museo Archeologico e la Pinacoteca con la Maestà di Ambrogio Lorenzetti (1285-1348). Per la notte, la Fattoria San Lorenzo è un'oasi di pace a soli 5 km da Grosseto. Si può dormire nella villa padronale, o nei casali con soffitti mansardati e travi a vista.

Risalendo verso nord, hanno fama di speciale leggerezza e finezza gli oli della Lucchesia e del Compitese. Qui indirizzi utili sono quelli del Frantoio Sociale del Compitese, che accoglie 800 agricoltori della zona e, oltre all'olio, vende anche paste con farina di castagne, sughi con funghi o cinghiale, miele biologico. Nelle vicinanze si trova la Tenuta San Pietro, alcuni rustici trasformati in boutique hotel, con terrazze sospese su vigne e ulivi. Nel ristorante è rivisitato il meglio della tradizione regionale. Atmosfera rilassata a Villa Marta, alle porte di Lucca, ottocentesca dimora di caccia in un giardino all'italiana dove a primavera sbocciano centinaia di camelie (iniziative a tema nelle ville storiche). L'albergo vanta un ristorante rinomato, il Botton d'Oro, dove ordinare la garmugia, zuppa primaverile servita con pane abbrustolito, proposte vegetariane e gluten-free.

Ripercorrendo le strade dell'oro verde, sui colli pisani e pistoiesi gli oli sono gentili e fruttati. Con alcune eccezioni. Come l'indole robusta e verace, ma elegante, dell'extravergine Mignola prodotto da Cosimo Maria Masini a San Miniato. Un olio di grande personalità ottenuto solo da olive Mignola Sanminiatesi; l'azienda produce anche vini biodinamici. Da oltre vent'anni si dedica al biologico anche l'azienda agricola Forrà Pruno, a Lamporecchio. Qui è il regno di Andrea, autentico artigiano dell'olio e della terra, che coltiva con passione 1000 piante ultracentenarie di ulivo e rare specie di frutti antichi con cui produce conserve e marmellate. Una sosta d'obbligo è poi a Montecatini Terme per gustare la cucina dell'enoteca Giovanni.
FONTE: http://www.utilitymagazine.it

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