mercoledì 21 settembre 2011

Terme: la Regione impegnata nel rilancio

Firenze – La Regione Toscana sta lavorando per abbandonare la gestione delle Terme delle quali è azionista. Sul fronte dei poli fieristici, invece, la Regione è impegnata nella valorizzazione delle strutture, nel rilancio dell’attività di Firenze Fiere e nella realizzazione di un’efficiente ed efficace rete di sinergie tra le varie realtà espositive e congressuali regionali. Lo ha detto l’assessore al Turismo Cristina Scaletti nel corso della comunicazione sul termalismo e l’attività fieristica in Toscana che ha svolto davanti alla commissione Sviluppo economico, presieduta da Caterina Bini (Pd).

Terme. La Regione, ha ricordato l’assessore Scaletti, è impegnata da tempo in un lavoro che intende modificare nel profondo il sistema termale regionale. “In passato – ha spiegato – l’offerta termale toscana era solo di carattere sanitario. La trasformazione ormai in fase avanzata di attuazione è stata ed è quella di aggiungere, all’offerta sanitaria, anche quella del benessere, sul modello europeo delle Spa”. La Regione, ha aggiunto, è attualmente azionista delle Terme di Montecatini (PT) e di quelle di Chianciano (SI) e Casciana (PI), mentre a San Giuliano (PI) è comproprietaria delle strutture insieme con il Comune. Negli ultimi anni la Regione ha fatto investimenti per 20 milioni e 200 mila euro (7 a Montecatini, 5,8 a Chianciano, 3 a Casciana e 4,4 a San Giuliano) tutti mirati alla valorizzazione dell’attività e dell’offerta. “Alla fine del percorso di valorizzazione – ha spiegato Scaletti – la Regione procederà ad abbandonare la gestione e resterà azionista solo nelle società che detengono il patrimonio immobiliare”.
A Chianciano e a San Giuliano la Regione è già uscita dalla gestione, mentre a Casciana è stato avviato il lavoro per separare gestione e patrimonio. Discorso a parte per Montecatini. Qui nel 2002 si era già provveduto alla privatizzazione ma la fine fallimentare di quell’esperienza ha reso necessario un nuovo intervento regionale. Il nuovo amministratore unico sta procedendo all’attuazione del piano industriale e alla dismissione del patrimonio immobiliare non strategico all’attività. Proprio il rallentamento del programma delle dismissioni, dovuto alle difficoltà del mercato in questa fase di crisi, ha determinato il fermo temporaneo del cantiere delle Leopoldine “che rappresentano un punto di forza – ha sottolineato l’assessore – per il processo di valorizzazione delle Terme di Montecatini”. In ogni caso la Regione come anche il Comune sono fiduciosi che entro breve verranno trovate le soluzioni per una rapida ripresa dei lavori.
Secondo Giuseppe Del Carlo (Udc), che ha chiesto di conoscere il bilancio delle Terme di Montecatini, “è giusto l’indirizzo di azione intrapreso dalla Regione, ma è necessario che i fatti si concretizzino in modo più stringente”. Marco Taradash (Pdl) ha invece chiesto perché si è scelto di restare azionisti del patrimonio e quali siano le prospettive per la gestione delle attività.
L’assessore ha comunicato che il bilancio 2010 delle Terme di Montecatini si è chiuso con un utile di esercizio di 352 mila euro e che i progetti di valorizzazione puntano ad acquisire nuovi clienti, in particolare anche a livello locale. Rispetto alla scelta di mantenere il controllo degli immobili, è stato ricordato che questo permette, attraverso le dismissioni di strutture non strategiche, di reperire risorse per la valorizzazione delle attività termali.

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