domenica 19 febbraio 2012

Turismo: Istat, crollo italiani in viaggio -16,5%

I dati lo dimostrano. La recessione c'è eccome. E gli italiani tagliano sulle, fino a ieri, irrinunciabili vacanze.
Nel 2011 i viaggi con pernottamento in Italia e all'estero dei nostri connazionali sono stati 83 milioni e 504 mila, per un totale di 532 milioni e 448 mila notti.
NELL'ULTIMO ANNO LE PARTENZE SONO MENO IL 16,5%. Rispetto al 2010 i viaggi sono diminuiti del 16,5% e i pernottamenti del 15,1%; è rimasta immutata la durata della villeggiatura, 6,4 notti in media. Lo ha reso noto l'Istat nella pubblicazione sulle vacanze degli italiani nel 2011. A diminuire sono state tutte le forme di itinerari, sia quelle per svago, che hanno subito un crollo del 17%, sia di lavoro, diminuite del 13,1%. In termini di pernottamenti, spiega l'Istat, la riduzione è altrettanto evidente per le vacanze (-15,6%), sia lunghe (-15,3%), sia brevi (-17,1%), mentre per quanto riguarda i viaggi di lavoro si mantiene sostanzialmente stabile.
SI PREDILIGE IL VIAGGIO CONFIGURATO ONLINE. La prenotazione diretta si conferma la modalità di organizzazione preferita (50,5%). In particolare, l'utilizzo di Internet per riservare l'alloggio e/o il trasporto si mantiene stabile (34,2%). L'auto si conferma il principale mezzo di trasporto ed è utilizzata nel 62,9% dei viaggi.

Crollo dei villeggianti durante l'estate

Nel periodo estivo l'Istat osserva una riduzione sia nel numero di turisti (-8,8%) sia nel numero di viaggi per vacanza lunga (-10,6%); anche la durata media delle villeggiature lunghe subisce una lieve diminuzione (da 12,8 notti nel 2010 a 12,2 notti nel 2011). I viaggi con mete italiane, che rappresentano l'81,7% del complesso delle partenze, subiscono un calo (-16,5%) a seguito della riduzione delle vacanze (-16,8%). La flessione è più marcata per i viaggi diretti verso le regioni del Mezzogiorno (-25,6%), sia per quanto riguarda le vacanze, sia per trasferte di lavoro.
GLI ANZIANI VIAGGIANO SEMPRE MENO. Come di consueto, i giovani e gli adulti si muovono di più. In particolare, nel trimestre estivo, il 62% dei bambini fino a 14 anni, il 46,2% dei giovani tra 15 e 24 anni e poco più della metà dei residenti in età compresa tra 25 e 44 anni effettuano almeno una vacanza. La popolazione anziana (65 anni e oltre), invece, si sposta meno, sia nel trimestre estivo (soltanto il 17,8% effettua almeno una vacanza), sia negli altri periodi dell'anno. Nel quadro generale di contrazione del numero dei viaggiatori, la sola eccezione è costituita dai giovanissimi (0-14 anni) che, nel trimestre autunnale e rispetto allo stesso periodo del 2010, hanno incrementato la quota dei viaggiatori del 15,8%. Altra particolarità è il fatto che diminuiscono in maniera consistente i viaggi che vengono fatti per piacere e per svago: -18,8% e quelli per far visita a parenti e amici -13,7%.
NON SI VOLA OLTRE I CONFINI EUROPEI. I viaggi verso l'estero diminuiscono (-16,6%), soprattutto quelli verso i Paesi non appartenenti all' Unione Europea. Continua la flessione dei soggiorni per far visita a parenti e amici (-13,7%), mentre, ancor più consistente rispetto all'anno precedente, è il decremento delle vacanze di piacere/svago (-18,8%). Rispetto agli alloggi, permane il calo delle vacanze in alloggi privati (-17%), già osservato nel 2010, cui si aggiunge la flessione delle vacanze presso le strutture ricettive collettive (-17,1%).

Crac su trasferte di lavoro

Tra i viaggi che nel 2011 hanno subito diminuzioni maggiori ci sono quelli organizzati in occasioni di meeting aziendali, crollati addirittura del 63,8%, ma anche i viaggi d'aggiornamento e per frequentare corsi di lingue straniere (-28%). A rilevarlo è l'Istat, nel Rapporto 'Viaggi e vacanze in Italia e all'estero'. Nel 2011 i viaggi di lavoro sono stati effettuati prevalentemente per svolgere riunioni d'affari (24,4%), per attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili (18,7%) o per partecipare a congressi, convegni o altri eventi (14,7%). Seguono, con quote inferiori, i viaggi svolti per frequentare corsi di lingua o aggiornamento professionale (8,4%), le missioni di lavoro (6,5%) e le partenze per partecipare a fiere, mostre o esposizioni (5,9%).

Turismo calato specie nel Sud Italia

Rispetto al 2010 l'Istituto di statistica osserva anche una riduzione del numero di persone andate in vacanza in un trimestre (dal 27% nel 2010 al 23,6% nel 2011), che ha interessato tutte le aree del Paese, ma soprattutto i residenti nel Mezzogiorno (dal 19,5% nel 2010 al 15,3% nel 2011).
ISTAT: NEL 2011 -25,3% SOGGIORNI NEL MEZZOGIORNO. Diminuiscono nel 2011, di più di tre punti percentuali, coloro che mediamente viaggiano in un trimestre rispetto all'anno precedente, passando dal 27% del 2010 al 23,6% del 2011. A rilevarlo è l'Istat nel 'Rapporto sui Viaggi e le vacanze in Italia e all'estero'. La riduzione dei turisti ha interessato tutte le aree del Paese: al Nord sono stati il 28,7% dei residenti (31,3% nel 2010), mentre al Centro la quota è scesa al 26,5% (30,4% nel 2010). Nel Mezzogiorno, dove il decremento è stato più rilevante, soltanto il 15,3% dei residenti ha effettuato almeno un viaggio, rispetto al 19,5% del 2010. La quota più consistente di soggiorni si conferma essere quella diretta verso il Nord (38,1%), tanto per le vacanze (39,2%) quanto per i viaggi di lavoro (30,9%). La riduzione delle vacanze è molto rilevante nel Mezzogiorno (-25,3%), più accentuata per quelle di durata inferiore (-37,7%) che per quelle lunghe. Nel 2011 diminuisce da 1,7 a 1,4 il numero medio di viaggi pro-capite e si mantengono le differenze nella propensione a spostarsi tra Centro-Nord e Mezzogiorno.

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