giovedì 19 luglio 2012

La Toscana primeggia nel turismo enogastronomico grazie a specialità

Presentato a Roma il censimento di Coldiretti: il primato della Toscana con 465 specialità davanti a Lazio, Campania e Veneto. Le specialità alimentari tipiche spingono il turismo enogastronomico.

Alla Toscana il primato di prodotti tradizionali con 465 specialità. Ad eleggere la Toscana la prima regione italiana per numero, varietà e sapori la classifica stilata da Coldiretti presentata in occasione dell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico” organizzato insieme alla Fondazione Univerde che si è tenuto questa mattina a Roma.

Su 4671 prodotti tradizionali “censiti”, la Toscana ne detiene ben il 10%: un primato ottenuto secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e realizzate in un paesaggio incantevole. La Toscana precedeLazio, Campania e Veneto. Un primato che spinge e sostiene il turismo toscano.

“Anche per queste 465 ragioni la Toscana è una delle mete più ambite del nostro paese – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana durante la presentazione – i turisti scelgono la Toscana in virtù anche del suo paniere. Il legame tra prodotti tipici, tipicità e il territorio è molto forte ed evidente nel paesaggio che contraddistingue la nostra regione. In questo senso l’agriturismo può diventare, ed in parte lo è già, una leva competitiva fondamentale per l’agricoltura. L’approccio nei confronti di questo modello turistico è cambiato profondamente: l’agriturismo è cultura, storia, esperienza ed emozione non ripetibile e non riproducibile in serie”.

Secondo l’indagine Coldiretti (info www.toscana.coldiretti.it) per più di un italiano su tre (35%) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Il cibo infatti - sottolinea l’organizzazione agricola - è considerato dagli italiani l’ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d’azzardo (2%).

Tra le tante specialità nostrane messe in risalto dall’indagine spiccano la torta di Villa Basilica, una torta salata a base di riso, dal caratteristico color giallo ocra e dal il sapore piccante e salato per il formaggio e le spezie utilizzate in grande quantità ed il toscanissimo prosciutto di cintasenese ricavato da un’antica razza suina allevata allo stato brado chiamata, appunto, cinta senese per la particolare cintura di pelo più chiaro a metà del corpo. “Il turismo enogastronomico è un valore aggiunto ancora più importante oggi – conclude Marcelli – perché un elemento in più per scegliere una meta turistica più che un’altra. Senza queste specialità la crisi avrebbe effetti molto più pesanti sul turismo e sulla nostra economia. Le 465 specialità della nostra terra sono uno dei punti della nostra offerta turistica da valorizzare e rafforzare”.

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