martedì 23 aprile 2013

Chiude in positivo il turismo italiano 2012: l'incoming salva la Penisola, Germania top spender

È un quadro che mitiga le previsioni negative di inizio anno ma, soprattutto, conferma il ruolo di traino dell'incoming internazionale per l'industria turistica italiana. A fornirlo la XIII Conferenza Ciset L'Italia e il turismo internazionale, Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2012. L'evento veneziano, organizzato la scorsa settimana da Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia e Banca d'Italia, ha sottolineato come il 2012 si sia chiuso con un aumento di quasi 4 punti percentuali delle spese dei viaggiatori internazionali in Italia rispetto all'anno precedente, per un totale di oltre 32 miliardi di euro a fronte dei 30,8 del 2011.

Ancora una volta la nostra Penisola deve ringraziare i turisti tedeschi che, anche a fronte di una leggera contrazione dei pernottamenti, hanno aumentato la loro spesa di 3,5 punti percentuali portando nelle casse statali la maggiore percentuale di entrate per turismo. La Germania si conferma, così, primo paese di incoming per l'Italia, costituito da altri sette mercati forti: Usa, Regno Unito, Francia, Austria, Svizzera, Spagna e Giappone. Mercati che hanno riportato tutti dati in aumento, con un bilancio a doppia cifra per il Regno Unito.

Il mercato di incoming a più alto tasso di crescita è la Russia, le cui spese turistiche nella Penisola sono salite addirittura del 28,8% rispetto all'anno precedente. Com'era prevedibile è Roma la provincia italiana con il maggior afflusso di entrate valutarie, anche se chiude il 2012 con un calo di questa voce di 1,7 punti. In compenso, però, la maggior parte delle altre destinazioni archivia un anno in crescita, con Napoli in testa alla top ten grazie a una progressione della spesa dei turisti esteri pari a 11,7 punti sul 2011. "La buona tenuta del turismo internazionale" spiega Mara Manente del Ciset "si traduce in circa 34 miliardi di valore aggiunto, producendo un incremento di ricchezza pari a circa 3 punti percentuali in più, contro una contrazione del Pil del 2,4%".

Non altrettanto positivi i dati relativi all'outgoing degli italiani all'estero, con un trend inevitabilmente influenzato dalla crisi economica, che spinge i nostri connazionali a limare il budget dedicato alla vacanza riducendo, nel contempo, la durata dei loro viaggi. Una doppia contrazione che ha portato come effetto una diminuzione dei turisti italiani all'estero dell'1,6% e un calo della spesa del 2,6% sul 2011.

Al contrario del turismo leisure – in contrazione sia per numero di pernottamenti, sia per spesa totale – il turismo business mostra un andamento positivo, con i pernottamenti a più 3,5% e la spesa a più 4,2%. In particolare, stanno riportando un trend positvo gli spostamenti per incontrare i clienti e i meeting aziendali.

Esaminando, invece, le destinazioni di viaggio degli italiani, la prima per i pacchetti all inclusive è la Spagna, seguita da Egitto e Grecia, mentre i viaggi "fai da te", che non passano dalle agenzie, hanno come mete privilegiate quelle dell'Europa settentrionale e occidentale, oltre al lungo raggio di Cina e Thailandia.

Per la nostra Penisola il bilancio 2012 ribadisce, quindi, il ruolo chiave dell'incoming internazionale; l'aumento delle entrate internazionali ha infatti compensato la stagnazione delle uscite, portando in terreno positivo il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica italiana: 11,54 miliardi di euro, una cifra in aumento rispetto a quella registrata nell'anno precedente.            
FONTE: http://www.eventreport.it/

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