"Il 31% degli italiani non ha un computer ed il 28% della popolazione non sa usare Internet, eppure in Italia gli acquisti online producono un giro d'affari vicino ai 6 miliardi annui di Euro, di cui poco più della metà è generato dal turismo. Dati apparentemente contraddittori ma che testimoniano la vitalità dello strumento che andrà sempre più sfruttato per promuovere e vendere il Bel Paese nel mondo". È quanto ha affermato il Presidente di Confturismo-Confcommercio Imprese per l'Italia, Bernabò Bocca, durante il convegno organizzato da Confturismo dal titolo: "D-WEB, Destination Websites Evaluation Benchmark: confronto tra i portali turistici delle destinazioni italiane e quelli delle grandi mete internazionali" in collaborazione con il Master in Tourism Management dello IULM, nell'ambito della BIT in corso a Milano.
"L'analisi dei portali turistici di 162 destinazioni a livello internazionale mostra che spesso le destinazioni emergenti registrano migliori performance in rete rispetto i grandi player del turismo mondiale -ha commentato Manuela de Carlo Direttore del Master in Tourism Management dell'Università IULM- Oltre metà dei casi analizzati fanno ricorso a pratiche di web 2.0 anche se le potenzialità offerte dagli strumenti di comunicazione online sono ancora solo marginalmente sfruttate. Le città, le regioni e i paesi più efficaci in rete hanno realizzato forme di comunicazione interattiva orientata ai clienti, hanno segmentato in modo innovativo, hanno messo a punto sia offerte mirate a nuovi turismi di nicchia che tool rivolti ai grandi intermediari del turismo organizzato ed il D-Web, messo a punto in questo progetto pilota all'interno del Master, può diventare uno strumento utile ai responsabili dello sviluppo turistico di regioni e città italiane per formulare strategie di comunicazione online
FONTE: REpubblica
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