Arezzo, 3 giugno 2010 - Non sarà stato un deserto, ma non è che ci mancasse molto. Si chiude con un flop per il turismo aretino il lungo ponte del 2 Giugno sul quale gli operatori puntavano per confermare in qualche modo la ’ripresina’ di Pasqua. E invece non è andata bene. Il pollice verso arriva dall’analisi delle presenze negli alberghi cittadini. Si lamentano tutti, quasi senza eccezioni.
La media giornaliera dei posti letto occupati non si è infatti discostata da quella di un ordinario giorno della settimana. "L’occupazione delle camere — dicono ad esempio all’Ac hotel — ha oscillato fra il 30 e il 50%". Analoga la media all’Etrusco hotel, "metà camere occupate martedì primo giugno, ma già ieri ci siamo abbassati al 30%". Situazione simile al Minerva e pure all’hotel Continentale dove il titolare Piero Comanducci nota che "gli arrivi individuali non sono aumentati di una virgola rispetto alla normalità".
Poche presenze in hotel, pochi turisti in città: equazione non del tutto automatica ma confermata dallo scarso movimento osservato nella giornata di ieri nel centro storico. E per la verità, il flop non è giunto del tutto inatteso. La lunghezza del ponte del 2 giugno, con la festività inframmezzata da due giorni che per molti sono rimasti lavorativi, non ha favorito le presenze verso città d’arte come Arezzo, dove in genere il visitatore risiede una notte. Infatti il dato cambia del tutto spostandosi di poco fuori dalla città dove invece si è registrato ancora una volta un quasi pienone negli agriturismi e in tutte le quattro vallate. L’ancora di salvataggio per gli operatori è arrivata semmai dalla presenza estemporanea di gruppi organizzati che hanno fatto tappa per un giorno in città nell’ambito di un tour a più largo raggio in Toscana e Umbria.
E’ accaduto ad esempio all’Etrusco ma in particolare all’hotel Continentale. Ancora Piero Comanducci: "Stiamo agganciando gruppi in arrivo dall’Europa e segnatamente dalla Germania per vacanze di tipo alternativo. Proprio in questi giorni abbiamo ospitato una carovana di cicloturisti, arrivati con pulmini, che hanno fatto base ad Arezzo per poi fare giri in bicicletta in questa parte della Toscana. Ma non è capita ogni minuto". Insomma, gira e rigira siamo alle solite. La città stenta a diventare polo attrattivo di turismo, capace di creare un meccanismo virtuoso a livello economico per albergatori, ristoratori, negozianti, società di servizi. Gli arrivi sono estemporanei e le novità introdotte di recente, come l’accordo con un tour operator tedesco siglato dal Comune, non hanno ancora portato effetti.
La percentuale dei letti occupati durante il ponte, complessivamente inferiore al 50%, testimonia ancora una volta le difficoltà del comparto turistico, acuite dalla crisi economica generale. E rinfocola la polemica degli albergatori che sostengono di essere troppi per una realtà che evidentemente non è capace di poter soddisfare tutti.
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lunedì 7 giugno 2010
Turismo flop, centro ‘spopolato’ e alberghi quasi vuoti
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