domenica 7 marzo 2010

Turismo a Pistoia: Meraviglie sotto terra La gora di Scornio

Dalla porticina di uno dei primi corridoi all’ingresso dell’ospedale vecchio, pochi gradini conducono ad un mondo che da secoli sonnecchia sotto la città vecchia, fra piazza del Carmine ai vecchi lavatoi di piazza San Lorenzo. Ancora un po’ umida e scura malgrado i faretti accesi lungo i nuovi camminamenti, e per questo più suggestiva, la Gora di Scornio è quasi pronta ad essere ammirata da pistoiesi e turisti che già si sono fatti avanti per le visite guidate della prossima primavera.

Oltre 23 mila 600 contatti fra il sito dell’Istituto ricerche storiche e archeologiche e Facebook, ancora prima dell’apertura al pubblico, rappresentano un record che è possibile spiegare soltanto con il fascino del mondo nascosto agli occhi. "D’altronde — come ricorda Gianluca Iori, l’architetto che sta seguendo i lavori di recupero per conto dell’Istituto — si tratta del percorso sotterraneo più lungo dell’intera Toscana".

Seicentocinquanta i metri che saranno presto visitabili al pubblico dopo oltre due anni di difficili lavori di bonifica eseguiti dall’impresa edile ìFlori' e costati quasi mezzo milione di euro. Mille e 200 i metri del percorso bonificati a quasi venti anni di distanza dalle prime ricerche sul sistema delle gore pistoiesi. La parte destinata ad essere aperta al pubblico segue il corso profondo della Brana che da piazza del Carmine a via San Marco percorre la verticale dell’Ospedale del Ceppo, via del Ceppo, piazza San Lorenzo, via del Fiore, per poi dividersi fra vai dei Baroni e via dei Giardini.

Lungo il percorso, sono le volte a segnare il passaggio di secoli di storia pistoiese . "Alcuni punti — illustra ancora Iori — venivano utilizzati per l’approvvigionamento idrico del vecchio ospedale, di cui è possibile ancora vedere le diverse fasi edilizie. Attraverso i secoli assorbite dal processo lento ed inesorabile di urbanizzazione della città, le volte della gora di Scornio hanno inglobato la struttura di antiche torri e ponti, e documentano non solo la seconda cinta muraria, ma anche la presenza degli opifici che in questa zona attingevano l’acqua necessaria alle attività». Chiunque scenderà la sotto potrà vedere il vecchio frantoio e le scale usate dai mugna che oggi sbucano poco lontano dal ristorante 'Le chiavi d’oro'.

Dopo i lavori, porzioni risalenti al ’200 convivono ormai in armonia con le più 'nuove' degli inizi del ’900, con altezze che variano dai 6 metri sotto l’ospedale a circa due metri sotto piazza San Lorenzo. "Delle ‘finestre’ si apriranno sulle volte a significare la comunicazione fra la Pistoia in superficie e quella sotterranea, e consentire visuali inedite", continua l’architetto dell’Istituto ricerche storiche e archeologiche ricordando l’inagurazione prevista per la prossima primavera. I visitatori camminerano su comode passerelle, il percorso sarà accessibile ai portatori di handicap e dotato di pannelli tattili per non vedenti. Perchè la Pistoia sotterranea si vede. E si tocca.
LA NAZIONE

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