mercoledì 10 novembre 2010

Foreste Casentinesi, la Toscana più segreta

Un weekend tra Foreste Sacre e antichi eremi nel cuore dell'Appenino tosco-emiliano. Dove si nasconde un angolo d'Italia da scoprire a piedi, in bici o a cavallo, nella stagione in cui dà il meglio di sé: l'autunno. Tra vini novelli, castagne e racconti attorno al fuoco.

Siamo in Canada? No, "solo" in Italia, in una porzione della Toscana (che sconfina in Romagna) meno blasonata di altre, meno aggredita dal turismo italiano e straniero, ma certo non meno meritevole di essere visitata. Non ci sono le crete o i filari di cipressi, e nemmeno le ville dei vip americani, ma i colori autunnali di questo angolo di paradiso, meta ideale per amanti della tranquillità e fotografi in cerca di ispirazione, ricordano veramente quelli delle foreste del Nordamerica.

BOSCHI SUGGESTIVI E CAMMINATE PER ESPERTI
Effettivamente, il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna è il più boscoso d'Italia e una delle aree forestali più pregiate d'Europa. Un tratto di Appennino, che abbraccia la Toscana del Mugello e del Casentino e arriva alla Romagna di Forlì e Cesena, tra i più curati d'Italia, oltre 36.000 ettari di rigogliosissima natura, un manto di alberi (abeti, faggi, castagni secolari) che si perde all'orizzonte e non più di 1500 residenti all'interno dell'area protetta.
Questa apoteosi di flora e fauna (dove vive la più importante popolazione di lupo dell'Appennino settentrionale e abbondano cinghiali, daini, caprioli, cervi e mufloni) è facilmente percorribile – a piedi, a cavallo, in mountain bike, e in inverno con gli sci – grazie ai 600 chilometri di rete sentieristica: 9 itinerari più facili a carattere didattico, adatti a scolaresche e famiglie, come quello che conduce al Sacro Monte de la Verna, quello che fa scoprire la cascata dell'Acquacheta, descritta da Dante nel XVI canto dell'Inferno, o quello di Tredozio-Lago di Ponte; altri più impegnativi, come quello della Foresta della Lama, quello della salita al monte Tiravento, o come il sentiero delle Foreste Sacre, concepito per gli escursionisti più esperti e articolato in sette giorni di cammino, alla scoperta dei luoghi più suggestivi dell'area.

SENTIERI ALLA PORTATA DI TUTTI
Ci sono anche due sentieri "per tutti i sensi", creati con allestimenti adatti a bambini, anziani e portatori di handicap: il primo sorge sul famoso viale del Granduca di Campigna citato dal poeta Dino Campana, e si articola in dieci postazioni distribuite su 350 metri; il secondo, a Badia Prataglia, località Capanno, si ispira all'evoluzione nei secoli del rapporto tra uomo e foresta.
Incastonati in questo straordinario polmone verde sono due grandi poli d'attrazione religiosa e spirituale – l'eremo di Camaldoli e il santuario della Verna – nonché piccoli borghi e centri abitati che vantano eccezionali testimonianze storiche e artistiche: castelli, pievi romaniche, monasteri, palazzi signorili che si affacciano su piazze porticate o si infilano in dedali di stradine strette e tortuose. Meritano senz'altro una visita Poppi, uno dei borghi più belli d'Italia, dominato dal Castello dei Conti Guidi; Pratovecchio, dove ha anche sede l'Ente Parco; Stia, celebre per la produzione del morbidissimo panno casentino, simbolo dal 1300 di questa valle, originariamente indossato da monaci e montanari e poi divenuto stoffa richiestissima e di grande eleganza (si consiglia di visitare lo storico lanificio); e poi Santa Sofia, Badia Prataglia, Tredozio, San Godenzo…

SAPORI D'AUTUNNO NEL CASENTINO
L'autunno è il periodo migliore per visitare il Casentino, non solo per i colori che lo rendono unico, ma anche per le manifestazioni che si svolgono in molte località e per le specialità gastronomiche che è possibile gustare. In particolare, fino a mercoledì 8 dicembre tutta l'area del Pratomagno Casentinese è animata da "Sapori d'autunno", un'iniziativa che comprende molte feste locali che magnificano prodotti tipici, con esposizioni e assaggi, soprattutto castagna, vino novello e polenta: dalla Sagra della polenta che si svolge l'8 dicembre, a Faltona (frazione di Talla) alla castagna (e vino novello) a Carda il 28 novembre. Rendono uniche le feste della castagna del Casentinese le letture di fiabe e racconti intorno al fuoco nei luoghi della tradizione: seccatoi, granai, vecchie cucine, mulini e castelli.
FONTE: http://www.viaggi24.ilsole24ore.com

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