sabato 28 novembre 2009

La via Francigena si rifà il look

La via Francigena è pronta a rifarsi il look. Si partirà dai 400 Km di strada che attraversano la Toscana. La Regione ha messo sul piatto 4 milioni di euro ed entro settembre 2010, partiranno i primi lavori. A seguire, si attiveranno anche le altre Regioni che vengono toccate dall'antico percorso di pellegrinaggio che, nel Medioevo, univa Canterbury a Roma, passando per Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla che, a Palazzo Chigi, assieme all'assessore al Turismo della Regione Toscana, Paolo Cocchi, hanno illustrato il contenuto del master plan degli interventi. Si passa dal rinnovo della segnaletica, all'arredo urbano, ai restauri e messa in sicurezza dei percorsi, a punti di informazione itineranti.

L'obiettivo, ha spiegato il ministro Brambilla, è attrarre sempre più turisti interessati ai "viaggi religiosi e dello spirito". Un settore, ha aggiunto, che muove mediamente 330 milioni di visitatori ogni anno, generando una spesa turistica stimata in circa 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 spesi in Italia.

Un buon volano, quindi, per la ripresa dell'intera economia, visto che, complessivamente, ha ricordato Brambilla, "per ogni euro speso per un servizio turistico, ce ne sono almeno 3 spesi in altri settori".

L'assessore Cocchi ha sottolineato come, negli interventi, particolare attenzione sarà dedicata ai giovani, con progetti mirati, come accade, per esempio, a Santiago de Compostela, in Spagna. Anche perchè, ha commentato il ministro Brambila, per gli italiani, il turismo religioso è un fenomeno che attrae quasi esclusivmente una fascia adulta: il 94% ha più di 30 anni e appena lo 0,4% di turisti sono ragazzi sotto i 20 anni.

La presentazione degli interventi sul tratto toscano della via Francigena è stata, anche, l'occasione per fare il punto sullo stato di salute dell'azienda turismo nel Belpaese. Il ministro conferma per il 2010 una ripresa su larga scala del settore, dovuta, soprattutto, alla buona affluenza di turisti stranieri, tedesche e dell'area est-europea, in testa. Anche gli italiani sfrutteranno in massa le vacanze invernali: ben 7 su 10 hanno già prenotato una vacanza in Italia. Nel 2009, nonostante la crisi, l'azienda turistica nostrana chiuderà con un -4 per cento. Un risultato giudicato "positivo" dal ministro Brambilla, soprattutto, ha spiegato, se confrontato con le performance dei Paesi nostri competitori. La Francia chiuderà l'anno a -14,5%, gli Usa a -10,5%, la Spagna, a - 9,9 per cento. Peggio di tutti farà la Grecia, con una contrazione del 22 per cento.
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