venerdì 16 marzo 2012

Il turismo? Industriale

Che fine ha fatto la vetreria Northon Marconi di Siena? E le Miniere di Gavorrano? O la fornace Bagiardi di San Giovanni Valdarno? Una guida te lo spiega




Che fine ha fatto la vetreria Northon Marconi di Siena? E le Miniere di Gavorrano? O la fornace Bagiardi di San Giovanni Valdarno? A questi e a molti altri interrogativi cerca di rispondere la “Guida all'archeologia industriale della Toscana” scritta da Giuseppe Guanci uno dei maggiori conoscitori dei siti archeo-industriali presenti sul nostro territorio e segretario dell'associazione italiana patrimonio archeologico industriale (AIPAI). Il volume, promosso dalla Regione Toscana e Toscana Promozione, vuole essere una guida per un nuovo modo di conoscere il territorio ed appropriarsi della sua memoria.

TURISMO ALTERNATIVO - Un vademecum per una nuova forma di turismo alternativo che ha come obiettivo quello di riportare alla luce e far conoscere luoghi ricchi di fascino, spesso trascurati e dimenticati dietro un portone chiuso o una finestra rotta. Una pubblicazione che propone una fotografia della storia produttiva della regione attraverso 150 siti censiti, 46 strutture musealizzate il tutto diviso provincia per provincia, offrendo così per la prima volta una panoramica completa non solo per il turista curioso, ma anche per tutti gli addetti ai lavori. La guida fra l'altro riporta anche i nomi di quasi 100 strutture ricettive, commerciali che furono realizzate all'interno degli ex-edifici industriali. Filo rosso di tutto il volume è la storia di un territorio, dei suoi abitanti e di come quest'ultimo si è evoluto assieme alle infrastrutture ed al progresso economico. Un patrimonio che a causa del ritmo del progresso industriale ha quasi dimenticato 50 anni di storia di macchine e di trasformazioni urbanistiche. Nel lavoro di Guanci confluiscono la storia dell'architettura, la storia economica e la storia sociale, perché la storia delle fabbriche è la storia di chi ci ha lavorato come sottolinea anche l'autore.

L'AUTORE - «Parlando di archeologia industriale o più correttamente di patrimonio industriale non si parla solo della storia della produzione, ma anche della storia delle aziende, degli imprenditori che ci hanno creduto, ma sopratutto delle persone che ci hanno lavorato». L'idea della guida a Guanci è venuta parlando del più e del meno con l'editore, “ma invece del solito manuale – continua Guanci – abbiamo pensato di fare un guida turistica, un strumento che fornisse una visione di insieme della Toscana industriale. Obiettivo di questo lavoro è quello di proporre itinerari alternativi, far nascere stimoli a conoscere un'aspetto della nostra regione, così tanto apprezzata, poco conosciuto e a volte dimenticato e sottovalutato». Quello che Guanci propone al lettore è un viaggio avventuroso fra le cattedrali dell'industria come la cartiere di Lucca e Pescia, la cave di Marmo delle Apuane o le ferriere della Montagna Pistoiese o i soffioni di Larderello senza tralasciare gli stabilimenti Piaggio a Pontedera o le fabbriche di vetro e Empoli.

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