sabato 14 novembre 2009

Istat, agriturismo in crescita (+4,3%): più cibo, alloggi e gite

L’Istat ha diffuso i principali risultati della rilevazione statistica sull’agriturismo riferiti al 31 dicembre 2008. L’agriturismo rappresenta, per definizione, l’offerta di ospitalità da parte di un’azienda agricola che ha ottenuto apposita autorizzazione comunale e ha adeguato le proprie strutture aziendali per svolgere tale attività. Nel 2008 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo sono 18.480, con un incremento di 760 unità (+4,3 per cento) rispetto all’anno precedente. Oltre la metà delle aziende è localizzato in collina (51,4 per cento), più di un terzo in montagna (34,4 per cento) - il che, osserva l’Istat, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo sia degli insediamenti sia dell’attività agricola in zone spesso svantaggiate - ed appena il 14,2 per cento in pianura. Il 44,9 per cento delle aziende agrituristiche si trova nel Nord del Paese, il 35,2 per cento nel Centro e il restante 19,9 per cento nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,2 per cento e il 31,4 per cento del totale), mentre nell’Italia centrale è presente il 59,1 per cento degli agriturismi con degustazione. Complessivamente, si riscontra una presenza agrituristica capillarmente diffusa e storicamente radicata in Toscana e in Alto Adige, dove sono localizzate, rispettivamente, 4.061 e 2.921 aziende.

L’attività agrituristica presenta dimensioni significative anche in Veneto, Lombardia, Umbria (con oltre mille aziende), Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Marche e Sardegna (con oltre 700 aziende). Si conferma una presenza femminile significativa nella conduzione delle aziende agrituristiche, con una quota pari al 34,9 per cento (6.441 unità) In particolare, in Toscana le donne gestiscono 1.645 agriturismi (25,5 per cento del totale nazionale). Nel corso del 2008 sono 1.193 le nuove aziende autorizzate all’attività agrituristica e 433 quelle cessate; rispetto al 2007, si registra una diminuzione sia delle nuove autorizzazioni (-457 unità) sia delle cessazioni (-262 unità). Dinamica del settore agrituristico. In dieci anni, tra il 1998 e il 2008, le aziende agrituristiche sono aumentate complessivamente del 90,2 per cento (passando da 9.718 a 18.480 unità). Fra le altre attività, l’escursionismo è aumentato del 65,9 per cento e l’equitazione del 27,5 per cento. Tali dinamiche fanno sì che, nel 2008, l’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e da altre attività. L’agriturismo si conferma come una realtà tipicamente italiana, diversa dal turismo rurale diffuso negli altri Paesi europei. Peraltro, lo stretto legame fra l’attività agrituristica e la gestione complessiva delle aziende agricole qualifica il settore come una risorsa fondamentale della realtà agricola del Paese.

Aziende agrituristiche autorizzate all’alloggio. Nel 2008 la ricettività autorizzata degli agriturismi continua a crescere sia per il numero di aziende ospitanti, sia per i posti letto e per le piazzole di sosta messi a disposizione dei clienti. Complessivamente, le aziende autorizzate all’alloggio sono 15.334 (83 per cento del totale nazionale degli agriturismi), i posti letto autorizzati 189.013 (+5 per cento rispetto al 2007) e le piazzole per l’agricampeggio 7.320 (+3,8 per cento). Il Centro-Sud si conferma asse dell’ospitalità agrituristica, con il 60,7 per cento del totale nazionale degli alloggi autorizzati e il 65,2 per cento dei posti letto. In base alla tipologia di alloggio prevalente si possono distinguere talune specializzazioni regionali: nel Trentino-Alto Adige è largamente diffuso il solo pernottamento (2.010 unità, pari al 70,4 per cento del totale regionale), in Toscana circa un quarto delle aziende offre anche la prima colazione (1.001 unità, pari al 24,9 per cento), in Sardegna prevale la mezza pensione (397 unità, pari al 69 per cento), mentre la pensione completa è più rappresentata in Campania (480 alloggi, pari al 78,9 per cento)

Ristorazione agrituristica. Nel 2008 le aziende autorizzate alla ristorazione sono 8.928 (48,3 per cento del totale degli agriturismi). La crescita di questa tipologia di struttura rispetto al 2007 riguarda tutte le ripartizioni: Centro (+6,6 per cento), Nord (+4,3 per cento) e (+4,2 per cento). In linea con quanto registrato per l’alloggio, la ristorazione, pur in aumento in tutte le regioni settentrionali, è maggiormente presente in quelle centro-meridionali dove è localizzato il 55,8 per cento delle aziende ristoratrici. La sola ristorazione è più diffusa in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Sardegna ove è ubicato ben il 72,7 per cento delle aziende autorizzate unicamente alla ristorazione; viceversa, tale tipologia risulta del tutto assente in Valle d’Aosta, Toscana, Umbria, Marche e Puglia.

Aziende agrituristiche autorizzate alla degustazione. La degustazione consiste nell’assaggio di prodotti agricoli e agroalimentari che non assume le caratteristiche proprie di un pasto o spuntino. Essa rappresenta un arricchimento dell’offerta aziendale che si inserisce nel circuito di ristorazione-alloggio mediante il consumo in loco di prodotti agricoli e agroalimentari di origine aziendale. L’autorizzazione alla degustazione non è prevista nella provincia di Bolzano, in Liguria, Emilia Romagna e Sardegna. Le aziende espressamente autorizzate alla degustazione sono 3.304, pari al 17,9 per cento degli agriturismi in complesso: al Nord e nel Mezzogiorno le aziende registrano aumenti rispettivamente del 10,1 per cento e del 2,9 per cento; al Centro si osserva, invece, una lieve contrazione (-0,6 per cento).

Altre attività agrituristiche. Le aziende autorizzate all’esercizio di altre attività agrituristiche (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport e varie) sono 10.354, pari al 56 per cento degli agriturismi nazionali; tale risultato deriva principalmente dall’incremento registrato nelle regioni settentrionali (+13,4 per cento rispetto al 2007). L’escursionismo e l’impiego di mountain-bike sono praticati, rispettivamente, in 3.140 e 2.398 aziende. Nelle altre attività agrituristiche rientrano anche il trekking, l’equitazione e i corsi che riguardano, rispettivamente, 1.657, 1.615 e 1.407 unità; più limitata, invece, l’offerta di osservazioni naturalistiche che interessa soltanto 607 agriturismi.
FONTE: http://www.ilvelino.it

Turismo rurale: l'identikit del turista italiano

Il portale Toprural ha presentato a Milano uno studio, effettuato in collaborazione con la società specializzata Sondea, riguardante l’identikit del turista rurale italiano.
Partendo da un campione di 947 interviste recenti (settembre ’09), si è evidenziato che i viaggiatori rurali hanno un’età compresa tra i 25 e i 54 anni, sono laureati per il 38%, diplomati per il 47%, e il 57% sono donne.
Per queste persone, la scelta della vacanza in agriturismo diviene ricorrente: 3,6 volte l’anno, con soggiorni di durata media di 4,3 giorni.
Interessanti i dati circa gli anticipi di prenotazione: in media si fissa 26,2 giorni prima della vacanza, e solo un quarto degli intervistati si attiva nella settimana precedente alla partenza.

Circa i dati economici, per un fine settimana si spendono in media 172,4 euro, di questi circa 100 riguardano il solo affitto.
Discordanti i dati sulla percezione di competitività di questo genere di turismo: la metà considera che i prezzi siano effettivamente bassi, ma l’altra metà pensa diversamente: probabilmente si percepisce in questo caso che, per il servizio semplificato e soprattutto per i minori costi che gravano sulle strutture agrituristiche, il rapporto “costi-benefici” non sia poi così valido.
Ovviamente il turista rurale vuole sempre pulizia, tranquillità e prezzo; in secondo piano, come è logico, i servizi di intrattenimento (sportivi e non) che si pretendono da strutture convenzionali.
Il viaggiatore rurale “tipo” effettua quasi sempre la ricerca con Internet. La prenotazione avviene direttamente, e quasi mai tramite “intermediazione di ADV” (5%) .
Infine tre quarti degli intervistati ha dichiarato di essere stato in qualche modo influenzato dalla crisi, riducendo i costi extra e la durata dei soggiorni.

La ricerca è stata condotta simultaneamente anche in Francia e Spagna.
L’agriturista italiano è quello che spende di più, mentre lo spagnolo ha il primato del turismo giovane, essendo prevalentemente nella fascia fra 35 ai 44 anni.
In Francia invece sembrerebbe che siano prevalenti i maggiori di 45 anni.
FONTE: http://www.masterviaggi.it

Azienda turismo in ripresa nel 2010

Nel 2010, l'azienda turismo, in Italia, segnerà una ripresa intorno al 3 per cento. Già quest'inverno, ci sono già 11 milioni di italiani che hanno prenotato una vacanza (di cui 4 milioni all'estero) e altri 7,5 milioni di indecisi, che, comunque, partiranno. A tastare il polso sullo stato di salute del turismo nel Belpaese, è il ministro Michela Vittoria Brambilla che, assieme al sottosegretario di Stato per l'informazione e l'editoria, Paolo Bonaiuti, hanno presentato, a Palazzo Chigi, le nuove iniziative di valorizzazione del comparto: dalla campagna "Più sorrisi ai turisti" al programma, su Rai 1, in onda la domenica mattina, "Magica Italia - Turismo & Turisti".

Anche quest'anno, ha sottolineato il ministro Brambilla, il settore turismo, nel Belpaese, ha sostanzialmente retto l'urto della crisi, confermandosi la prima attività produttiva italiana. Il 2009 si chiuderà con una flessione di appena 4 punti percentuali rispetto all'anno precedente. «Un dato molto contenuto - ha commentato il ministro - se si considerano le perdite, in alcuni casi a doppie cifre, che hanno subito gli altri settori produttivi nazionali». Peraltro, anche, il confronto con le performance 2009 di altri principali Paesi nostri competitori sul fronte del turismo, mostrano la buona posizione dell'Italia. La Francia, per esempio, ha ricordato Brambilla, chiuderà il 2009 in rosso di ben il – 14 per cento. Stessa sorte per la Grecia, a -22%, per la Spagna, a -10% e per gli Stati Uniti, a -10,5 per cento.

L'obiettivo è, ora, sfruttare la ripresa e accrescere le potenzialità delle eccellenze turistiche del Belpaese. E, soprattutto, farle conoscere, prima di tutto, agli italiani, visto che il 60% del turismo in Italia è rappresentato proprio da turisti italiani. Per loro, ha proseguito la Brambilla, è pensata la trasmissione, in onda, su Rai 1, la domenica mattina, alle ore 9,30, condotta da Federico Quaranta e Nicola Prudente, che ha l'obiettivo di raccontarci le tutte le suggestioni, di storia, natura, arte, presenti lungo lo Stivale. «Abbiamo programmato 30 puntate - ha detto Brambilla - e, già, la prima, in scena lo scorso 8 novembre ha registrato quasi 1,5 milioni di spettatori, con uno share del 16 per cento».

A breve, partirà, poi, la campagna istituzionale "Il sorriso dell'accoglienza", affinché ognuno di noi diventi più consapevole del proprio ruolo di "rappresentante del territorio". Sarà composta, ha spiegato il sottosegretario Bonaiuti, da inserzioni sui giornali, spot televisivi e radiofonici. Ci sarà, pure, un sito internet dedicato, dove rivedere tutti gli spot e lasciare un commento, con link ai vari siti delle istituzioni coinvolte nell'iniziativa. I video verranno, poi, diffusi via YouTube e social network secondo le logiche del viral marketing.

FONTE: http://www.ilsole24ore.com

mercoledì 11 novembre 2009

Agrietour: il mondo della vacanza in campagna di scena ad Arezzo

Dal 13 al 15 novembre torna al Centro Affari la fiera nazionale dell’agriturismo

L’Abruzzo sarà ospite d’onore della Fiera per presentare l’offerta rurale; potenziato il workshop con nuovi paesi presenti per capire dove va il turismo. Arezzo punta sulle Fattorie Didattiche: molti présidi scolastici da tutta Italia per la prima volta a scoprire l’offerta. Al via le selezioni per il “campionato di cucina contadina”

Grande attesa per la ottava edizione di AgrieTour, il Salone Nazionale dell’Agriturismo che avrà come sede il Centro Affari e Convegni di Arezzo. Nel weekend tra il 13 e il 15 novembre Si daranno appuntamento nella città toscana oltre 3mila operatori del settore che potranno incontrare esperti, opinion leaders, per potenziare l’offerta e capire dove vanno i mercati del turismo rurale. «Dai workshop ai Master di aggiornamento e con la promozione di pacchetti speciali – spiega Giovanni Tricca, presidente del Centro Affari – AgrieTour si riconferma anche per il 2009 un punto di riferimento essenziale per chi opera nel comparto. Basti pensare che in questa edizione ospiteremo circa 500 espositori, mettendo a disposizione 15mila mq della nostra struttura. Tra le novità di quest’anno abbiamo pensato di unire AgrieTour con il centro della città grazie ad un servizio navetta che collegherà sabato e domenica il Centro Affari con Dolce Autunno, l’evento dedicato al cioccolato che si svolgerà nelle vie del centro».


AgrieTour è soprattutto l’incontro tra domanda e offerta: ecco allora fondamentale il ruolo giocato da oltre 130 buyers (di cui oltre 90 provenienti da paesi esteri). Tra le novità importanti di questa ottava edizione la presenza in fiera di un’area completamente dedicata all’offerta delle Fattorie Didattiche: proprio qui si daranno appuntamento per la prima volta in Italia dirigenti scolastici provenienti da tutta l’Italia creare un confronto tra offerta e domanda. Inoltre sarà presente come ospite d’onore di AgrieTour la Regione Abruzzo che con i suoi sette Gal presenterà al mondo dell’agriturismo la propria offerta di vacanza in campagna. Tornerà puntuale come al solito anche il Campionato di cucina contadina, appuntamento molto sentito dagli agriturismo presenti in fiera che potranno riportare alla luce ricette della tradizione. Ricco anche il calendario con convegni, presentazioni di ricerche, seminari, degustazioni, borse turistiche, minimaster e dimostrazioni pratiche per entrare a diretto contatto con il mondo dell’agriturismo e della vita in campagna. Tra le principali indagini presentate per questa edizione, la consueta fotografia del settore realizzata dall’Istat. Ancora progetti ed esperienze di promozione dei territori.

Un successo, quello della fiera, che cresce di pari passo con quello legato al fenomeno agriturismo i cui numeri cominciano a diventare importanti. Sono 17.895 gli agriturismi in Italia, di cui 14.810 con alloggio (per 179mila posti letto), 8.410 quelli che fanno ristorazione, 2.664 degustazione. In forte crescita le altre attività (9.643 strutture, con un aumento medio del 10%) che puntano alla valorizzazione del territorio, inteso come ambiente e cultura. Fra le preferite: escursionismo (3.130), equitazione (1.550) e trekking (1.465), ma anche osservazioni naturalistiche e mountain bike (2.311), oltre a diversi sport (3.680) e ai corsi (1.025) in particolare di cucina. A livello nazionale il 2009 è stato un anno in chiaroscuro per l’agriturismo anche se si può stimare un consolidamento della domanda rispetto all’anno precedente. Il giro d’affari complessivo è stimato in oltre mille milioni di euro, con un fatturato medio delle aziende che appare in leggera ma progressiva diminuzione visto l’aumento del numero delle unità, arrivando ad attestarsi poco al di sotto dei 60 mila euro.

Quella del 2009 si preannuncia l’edizione dei record con oltre 3mila operatori attesi (tra agenzie di viaggio; tour operator; professionisti; operatori agrituristici); gli espositori del 2008 sono stati oltre 500 presenti con stand individuali o in esposizione collettiva con Enti e Associazioni di categoria. Alla manifestazione, Patrocinata dal Ministero Per le Politiche Agricole, dall’Enit e dal Wwf Italia – Onlus e partecipano attivamente le associazioni di categoria, la Regione Toscana, con l’Agenzia Toscana Promozione, la Camera di Commercio, Comune e Provincia di Arezzo, le Associazioni delle Categorie Economiche dell’Agricoltura. Per informazioni www.agrietour.it.

Presentazione di Francesco Tapinassi, nuovo direttore APT Maremma

Presentazione di Francesco Tapinassi, nuovo direttore APT Maremma
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Intervento
di Leonardo Marras, Presidente della Provincia di Grosseto

"Questi anni hanno visto la Maremma avviare un processo complesso di ridefinizione del modello turistico. Abbiamo vissuto il passaggio dalla gestione "spontanea" dei flussi ad un primo tentativo di pianificazione integrata.
E' un percorso che ha comportato e comporta:
- una progettazione e revisione organizzativa dell'offerta
- un posizionamento corretto nel mercato globale e nuove strategie di marketing
- la "declinazione" coerente di tutte le opportunità che il territorio offre.

Il binomio qualità ambientale - turismo non basta, infatti, a garantire una crescita "naturale" degli ospiti di un territorio e tanto meno a formare una rete di imprese dell'accoglienza all'altezza di un prodotto di alta qualità com'è quello maremmano. Il lavoro, ancora in corso, era quello di saper trasformare il valore territoriale in un modello di ospitalità che favorisse una crescita stabile e diffusa.
In questi ultimi anni il brand Maremma da affermazione "teorica" o di nicchia ha acquisito connotati che iniziano ad essere visibili sia nell'organizzazione dell'offerta che nel mercato nazionale ed internazionale.
Dobbiamo ringraziare Fabrizio Niccolai, che ha diretto l'APT in questi anni, del buon lavoro fatto che ha saputo ben interpretare i bisogni, dare forma alla nuova APT, cogliere con intelligenza le evoluzioni del mercato. Un impegno che si è tradotto in risultati positivi in termini di presenze e di espansione dell'offerta.

Questo primo salto di qualità è in qualche modo confermato anche dalla complessa selezione per Direttore APT di cui oggi presentiamo il risultato. Non è stato facile individuare la "scelta" migliore tra le decine di domande pervenute.

Si sono candidati a direttore APT Maremma 59 professionisti del settore, molti dei quali portatori di importanti esperienze professionali, alcuni già direttori di APT provenienti da diverse province toscane e da altre regioni d'Italia.
Questo vasto interesse dimostra che siamo ben presenti nei "desideri" di coloro che lavorano nel settore turistico.
La Maremma è una sfida professionale interessante per tutto ciò di cui è portatrice. A me piace pensare, infatti, che chi si candida ad un lavoro di questo tipo lo faccia non solo per il salario, ma anche perché la nostra terra sia vicina ai suoi interessi culturali, ambientali.

Noi oggi presentiamo una scelta, ma confidiamo di essere noi stessi stati scelti da Francesco Tapinassi."



* Dichiarazione di Francesco Tapinassi, Direttore APT Maremma


Assumere in questo momento l'incarico di Direttore dell'APT significa confrontarsi con una congiuntura internazionale macroeconomica che ha fatto sentire i suoi effetti anche nel comparto turistico. La Provincia di Grosseto, risulta, dall'analisi delle presenza della stagione estiva, aver ottenuto dei buoni risultati che confermano la sostanziale stabilità e qualità dell'offerta territoriale. Le caratteristiche della filiera turistica e della destinazione Maremma sono in perfetta sintonia con le tendenze del mercato leisure e consentono di agire nel rafforzamento della comunicazione e della promozione secondo le più recenti metodologie di marketing. Le scelte programmatiche della Giunta Provinciale, espresse dal Presidente Marras e dall'Assessore Chelini, hanno ben evidenziato i valori differenzianti ed i vantaggi competitivi della Maremma, indicando chiaramente gli obiettivi da raggiungere, e saranno, per l'APT da me diretta, i riferimenti principali della gestione operativa.

Proponiamo una APT 2.0

La vision dell'APT che vi presentiamo trova nella definizione 2.0 una sintesi che è in grado di esprimere le linee strategiche principali, rafforzando l'idea di una impostazione dell'azienda . innovativa.
Ecco un breve elenco degli asset del progetto:

¿ naturale propensione al WEB marketing , e alle metodiche più innovative nella comunicazione on line, in piena sintonia con la campagna della Regione Toscana " voglio vivere così " e rafforzando il brand " Maremma " perfettamente allineato all'approccio del marketing esperienziale ed in grado di rafforzare le emozioni che questo territorio può suscitare, secondo i nuovi principi della comunicazione emozionale e relazionale .
¿ Piena adesione alla filosofia dello scambio di informazioni tra utenti ed azienda, attraverso tutti i canali ( online e offline) , avendo chiara l'importanza di una progettazione partecipata da parte della filiera del territorio, anche grazie a specifiche iniziative, come le news letter con il programma settimanale degli eventi e un primo approccio alla comunicazione diretta con i visitatori, reali e potenziali.
¿ Massima attenzione alla verifica dell'efficacia degli interventi messi in campo, attraverso misurazioni della brand reputation e della soddisfazione degli utenti
¿ Un'impostazione che rafforzi la necessità si creare, stare ed utilizzare le "reti" . Implementare il networking sia nell'ambito del territorio stesso,attraverso integrazione di prodotto che esalti le possibilità delle singole componenti produttive, sia nella reperimento delle opportunità che arrivano dalla Regione Toscana , dai progetti Europei e dalle reti internazionali. Rafforzamento del co-marketing con destinazioni turistiche sensibili alle principali attrattività della Maremma.

Il fenomeno delle community di viaggiatori ha riportato al centro dell'attenzione il tema della qualità dei servizi turistici e dell'ospitalità di destinazione. La Provincia di Grosseto sembra abbia tutte le caratteristiche per esprimere importanti valori positivi sopratutto nell'ambito della qualità ambientale. Il turismo sostenibile , in piena sintonia con le linee programmatiche di questa giunta e le scelte Regionali ed Europee, deve essere al centro di tutti gli interventi di promozione rafforzandone l'efficacia in comunicazione e sensibilizzando il mondo delle imprese ed i visitatori della Maremma. Riteniamo che, alla luce della scelta della Regione Toscana nell' affrontare il rinnovamento dei protocolli di qualità, declinandone anche gli aspetti relativi al green management , la Maremma possa , a pieno titolo, rientrare tra le eccellenze dell'offerta che la Regione è in grado di esprimere.


* Scheda Francesco Tapinassi

Francesco Tapinassi, direttore APT Maremma
Francesco Tapinassi è nato a Firenze il 3 luglio 1961
Francesco Tapinassi è consulente e docente di marketing e comunicazione nell'ambito dei servizi turistici.

Ha realizzato e partecipato a numerose docenze e convegni, avendo approfondito alcune tematiche attinenti la gestione innovativa di strutture private e pubbliche a vocazione turistica. Ha concretizzato esperienze significative con società di gestione , uffici di promozione del territorio e enti parco.
Si è formato all'Università degli studi di Firenze conseguendo la laurea in giurisprudenza con una tesi sulla storia italiana dell'intervento pubblico nel turismo . Ha frequentato numerosi corsi di marketing, gestione d'impresa, budgeting. Ha ottenuto il titolo di certificatore di parte terza per la norma ISO 9001 e ha frequentato corsi sulla certificazione ambientali turistica Ecolabel.
Ha maturato esperienze nell'ambito delle agenzia di viaggio, avendone fondata una nel 1997 a Firenze, partecipando anche alla creazione dell'Associazione Agenti di Viaggi Golfisti, curandone la redazione del sito WEB, con cui ha partecipato a numerose iniziative in ambito nazionale ed internazionale. L'agenzia, prima in Italia ad avere uno spazio giochi al suo interno, ha lavorato sulla customizzazione dei servizi, con una pianificazione multi target della comunicazione.
In seguito ha diretto il Parco di Cavriglia con le 5 strutture ricettive e ristorative ubicate all'interno, oltre al verde e al parco faunistico. Con questa esperienza ha partecipato a progetti in ambito regionale, creando numerose connessioni con enti, associazioni, società, al fine di ottimizzare operazione di co-marketing e di rilancio del parco. Inoltre l'ampio lavoro svolto di monitoraggio costante della qualità dei servizi erogati, ha consentito, nell'arco di tre stagioni turistiche, di chiudere importanti contratti con tour operator nazionali e stranieri, e di essere presenti in tutti i progetti di sviluppo turistico regionali improntati alla qualità ( Benvenuti in Toscana, Benvenute in Toscana, Benvenuti in Toscana ragazzi, Toscana Underground), con specifiche collaborazioni con enti delle PA territoriali ed organizzazioni a valenza nazionale.
Nella gestione delle Società Florence Planet in cui ha ricoperto il ruolo di Presidente, ha avuto modo di affrontare le complessità legate all'operatività degli Uffici di Informazione ed Accoglienza turistica del Comune di Firenze, che si collocano, per il numero di presenze, tra i più importanti del nostro paese.
La società ha inoltre sviluppato il settore del turismo accessibile, responsabile e sociale grazie anche alla presenza nel tavolo interassessorile in Regione Toscana e alla partecipazione di tutte le convention , tavoli e workshop di progetto sui temi del turismo solidale.
Nel ruolo di presidente ha svolto l'incarico di coordinatore delle cooperative turistiche del consorzio CGM in Toscana, partecipando come relatore a diversi convegni di valenza regionale, strutturando il gruppo di lavoro che ha prodotto Toscana Responsabile e partecipando a numerosi workshop e manifestazioni.
In collaborazione con la Società Terre Vive ha partecipato a piani di marketing territoriali nella veste di Responsabile della progettazione della start-up nell'ambito della promozione turistica dei territorio, in collaborazione con T.O. ed amministrazioni locali
Responsabile della metodologia di progettazione itinerari e pacchetti turistici, individuazione degli standard qualitativi , e della mappatura delle opportunità nell'ambito delle collaborazioni operative con strutture recettive, ristorative, produttori agro-alimentari associazioni e amministrazioni, anche sotto il profilo della contrattualistica necessaria.
Responsabile del progetto della Camera di Commercio di Frosinone per la realizzazione di itinerari enogastronomici nel territorio provinciale. Il progetto Balluin riguarda la collaborazione con il Parco Nazionale delle 5 Terre, per la promozione della produzione biologica territoriale , in stretta connessione con l'esperienza turistica. Inoltre ha collaborato alla pianificazione della comunicazione del Distretto culturale delle Colline Moreniche ( Provincia di Mantova )
Collabora con l'ente Fiera di Lucca nel coordinamento dell'organizzazione scientifica della parte legata ai convegni in ambito turistico.
Da anni si occupa attivamente di turismo accessibile anche in collaborazione con Fiaba, Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche.
Recentemente si è specializzato nello studio dei sistemi di rilevazione della soddisfazione del cliente nell'ambito dei servizi turistici, anche attraverso l'approfondimento delle metodiche attinenti al WEB 2.0 ed ai social network, integrando le competenze nell'ambito marketing a quelle relative alla gestione dei sistemi qualità e al revenue management .
In particolare sono state approfondite le interazioni tra il Customer Relationship Management e il marketing relazionale e le tendenze più recenti della comunicazione virale, emozionale ed esperienziale.
Fa parte delle Commissione del Turismo di UNI, ente di normazione sulla qualità .
FONTE: http://www.provincia.grosseto.it

venerdì 6 novembre 2009

AGRITURISMO: AREZZO, SALONE TRA NATURA E CUCINA TRADIZIONALE

Un fenomeno in costante ascesa, quello dell'agriturismo. Con un incremento che negli ultimi 3 anni, si e' aggirato intorno al 10%, portando il numero degli agriturismi a sfiorare le 20mila unita' nel nostro Paese.
Stabile, nonostante la crisi, il numero dei turisti che si affidano a questa soluzione, per un fatturato annuo complessivo che supera i 1.000 milioni di euro. Di questo e altro si parlera' ad AgrieTour, l'unico salone interamente dedicato al settore. Una 3 giorni (dal 13 al 15 novembre) che vedra' ad Arezzo la partecipazione di oltre 100 agriturismi provenienti da tutte le regioni italiane, circa 500 espositori, 130 tour operators nazionali e internazionali, 3.000 addetti ai lavori.
Numeri importanti che confermano del ruolo ormai assunto da questo Salone, organizzato dal Centro Promozioni e Servizi di Arezzo, con il Patrocinio del MIPAAF e dell'ENIT, con il contributo tecnico delle 3 organizzazioni di settore (Agriturist, Terranostra e Turismo Verde) e la partecipazione della Regione Toscana, dell'Agenzia Toscana Promozione, della Camera di Commercio, la Provincia e il Comune di Arezzo e delle Associazioni delle Categorie Economiche dell'Agricoltura. Un incontro che, snodandosi tra ricerche, workshop e confronti, risulta di fondamentale importanza per tutti gli operatori del settore. Ma che certo non deludera' nemmeno il pubblico degli appassionati e dei semplici curiosi che, tra i padiglioni del centro fieristico aretino, potranno trovare molteplici elementi interessanti di un modo diverso di vivere il turismo che vede nella buona cucina, nel contatto con la natura, nella tranquillita' e nella cultura le sue carte vincenti. Non a caso proprio alla cucina sara' dedicato ampio spazio. Dopo il successo della passata edizione, riflettori puntati sul Campionato della Cucina Contadina, gustosa sfida che vedra' salire alla ribalta piatti della tradizione ormai quasi introvabili. Una gara che vede in lista diversi cuochi di agriturismo delle diverse regioni italiane che si sottoporranno al giudizio di una giuria composta da giornalisti enogastronomici. Non meno interessante promette di essere il Festival della Cucina Tradizionale, che offrira' ai visitatori la possibilita' di riscoprire i sapori unici delle varie cucine regionali. Con una particolare attenzione per l'Abruzzo, ospite d'onore dell'edizione 2009; un modo intelligente per aiutare il turismo di un territorio che, duramente colpito dal sisma del 6 aprile, continua nondimeno a rimanere tra i piu' affascinanti e suggestivi d'Italia.
(AGI)

martedì 3 novembre 2009

L'eco-vip fa tappa in Toscana

Tra le mete eco-friendly preferite dal jet set e non solo, svetta l’Italia, con ben 347 sistemazioni segnalate da Legambiente Turismo, di cui 52 concentrate in Toscana.

Parte dai vip di Hollywood una nuova crociata ambientalista. Nel mirino questa volta sono finiti gli hotel poco o per nulla «eco-friendly». Era già successo lo scorso anno al cantante Marc Anthony, marito di Jennifer Lopez, di sbattere la porta e andarsene dall’albergo di Veracruz, in Messico, dove era ospite per un concerto, perché la struttura ricettiva non era in regola con le norme per lo smaltimento dei rifiuti, così come il 95% di tutte quelle della zona. Ancor più esigenti da questo punto di vista i coniugi Brad Pitt e Angelina Jolie che, delusi dalla scarsa sensibilità ambientale riscontrata in numerosi hotel della Francia, hanno comprato l’antico Chateau Val Joanis nel sud del Paese, con annesso un vigneto ecologico e giardini sostenibili dove crescono frutta, verdura ed erbe.

52 METE ECO-FRIENDLY BELLA NOSTRA REGIONE - E, tra le mete eco-friendly preferite dal jet set e non solo, svetta l’Italia, con ben 347 sistemazioni segnalate da Legambiente Turismo per la loro sensibilità ambientale (risparmio di risorse naturali, cibo di qualità, produzione di energia da fonti rinnovabili ecc.), di cui 52 concentrate in Toscana, regione in prima linea nella promozione di politiche per un turismo europeo sostenibile e competitivo, argomento al centro della VII conferenza internazionale «Euromeeting», che si terrà a Firenze il 5 e il 6 novembre prossimi. «E' un appuntamento annuale - afferma Paolo Cocchi, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Toscana- su cui la Regione Toscana ha deciso, ormai da alcuni anni, di investire nella convinzione che dalle occasioni di confronto ad alto livello tra istituzioni europee, regioni, enti locali, imprese, università, associazioni di categoria e attori locali, la nostra "comunità del turismo" non possa che avvantaggiarsi, non possa che crescere. L'obiettivo è quello di costruire una nuova offerta turistica europea, che sappia coniugare sostenibilità e competitività dei territori nel riconoscimento del ruolo fondamentale che in questo processo rivestono le regioni e le destinazioni».

TOSCANA, PATRIA DEI VIP ECOLOGISTI - Ed è proprio in Toscana che sbarcano i vip con il pallino per l'ecologia. Basti pensare a Sting e alla sua villa del Palagio, a Figline Valdarno, circondata da giardini da cui proviene il 70% del cibo consumato e alimentata autonomamente tramite carburante biologico. Il cantante e la moglie Trudie Styler hanno addirittura deciso di realizzare un dvd ispirato alla loro filosofia del vivere ecologico, che trova nella dimora toscana la sua più completa realizzazione (www.ecorazzi.com). L'ex discografico John Voigtmann, insieme alla moglie Ondine, giornalista di viaggi, ha trasformato, invece, una fattoria toscana della Val d'Orcia, dalle parti di Pienza, in una casa-albergo molto chic, immersa in una riserva naturale protetta dall'Unesco (Le Figaro, Christin Luc Parison). Numerosi sono, poi, gli alberghi e gli agriturismi che cercano di venire incontro alle richieste degli eco-vip più esigenti. Da segnalare, ad esempio, l'antica fattoria La Pergola, a Casole d'Elsa, interamente basata su un'economia sostenibile: «Ogni prodotto alimentare che vi circola deve essere minacciato di estinzione nella propria regione di provenienza o il suo acquisto deve sostenere i produttori locali e boicottare business mafiosi. In spazi sobri, ma dignitosi, come ad esempio la sala da pranzo che e' ricavata dall'antica stalla, si impara anche la corretta divisione dei rifiuti» scrive Der Spiegel.

LE ZONE - Un esempio emblematico della fusione tra atmosfera rustica e lusso esclusivo è, invece, l'hotel «Le Case del Borgo», situato tra Siena e Arezzo sulle splendide colline del Chianti, i cui ospiti possono usufruire di vinoterapie e massaggi con oli rigorosamente riciclati. La «Villa Le Barone» di Panzano, nella regione del Chianti, si fregia addirittura del marchio europeo Ecolabel, che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale: Questo perchè «utilizza risorse compatibili con la difesa ambientale, difende la biodiversità e offre la possibilità di gustare prodotti locali di qualità».
FONTE: http://corrierefiorentino.corriere.it

sabato 31 ottobre 2009

Toscana e Marocco in autunno, le mete preferite in bassa stagione

Il portale di viaggi www.trivago.it rivela quali sono le mete turistiche piu' popolari in Italia e all'estero per questo fine settimana. Pisa la prima destinazione in Italia, segue per l'estero l'Africa settentrionale.


Milano, 29. Ottobre 2009 - Toscana sul podio per i viaggi d'autunno e soprattutto per questo fine mese d'Ognissanti. E' Pisa, prima ancora di Firenze o Siena, la destinazione piu' prenotata online nelle ultime settimane. Lo rivela il portale di comparazione prezzi hotel www.trivago.it che ha osservato le ricerche di prenotazione delle ultime tre settimane, in rapporto alla capacita' ricettiva disponibile*. L'indice di ricerca prezzi e tariffe risulta piu' alto delle citta' da sempre piu' prenotate internazionalmente quali Roma, Venezia, Milano e Firenze. Nelle "fughe da weekend" autunnali, gli italiani preferiscono le mete a breve raggio, soprattutto le citta' dove la buona cucina e l'arte si sposano con speciali pacchetti per la stagione.

Pisa, prima destinazione italiana - Pisa e la sua provincia rappresentano la prima destinazione italiana su trivago in questo momento. Non solo alberghi, ma anche i casali in campagna, le dimore storiche, gli agriturismi con offerte speciali nella formula week end benessere o di tipo gastronomico, sono molto ricercati in questa stagione. Diversi gli eventi di richiamo a Pisa: al palazzo Blu sul Lungarno, ha appena inaugurato la mostra "Chagall e il Mediterraneo", mentre, questo fine settimana, si svolge la rassegna culinaria "Dolcemente 2009", seguita da "Pisa Vini" dal 25-27 Novembre.

Subito dopo la citta' toscana, si classifica Padova tra le prime mete turistiche italiane di quest'autunno, citta' d'arte tradizionalmente scelta dal turismo nazionale per le sue chiese e monumenti. Proprio per questo weekend di Ognissanti, la citta' veneta ha in programma diversi eventi, dall'Halloween Parade, una parata in maschera per le vie cittadine il 31 Ottobre, alla storica manifestazione Tutti in Fiera.

Dal Veneto si prosegue poi con l'Emilia Romagna, ed in particolare Bologna e Mantova, rispettivamente in terza e quarta posizione nella Top-5 mete d'autunno. Immancabili gli appuntamenti con la buona tavola a Bologna, patria del mangiare bene, che resta in tema gastronomico con il mercato contadino "della terra" ogni sabato mattina d'autunno. Non solo gastronomia, ma anche musica: il piu' importante appuntamento della stagione emiliana è il 6 Novembre con il concerto di Renato Zero. Spettacolo e cioccolata, la formula vincente di Mantova che questo fine settimana celebra la Festa del cioccolato artigianale, in attesa del concerto di Laura Pausini il 14 Novembre e del Fiorello Show il 20-21 Novembre. Conclude la Top-5, la città di Genova, unica località sul mare che affascina anche in autunno, grazie ai suoi eventi, convegni e le fiere di richiamo internazionale.

Marocco, prima meta italiana all'estero - Il Marocco, ancor prima dell'Egitto, nelle ricerche di viaggio di questo autunno. Gli Italiani sembrano essere particolarmente interessati in questo periodo a Tangeri, città di antiche civiltà che domina lo stretto di Gibilterra. Interesse anche dovuto alla intensificazione dei collegamenti: proprio in questo autunno alcuni vettori low cost hanno inaugurato le nuove rotte per il Marocco e, tra queste, la citta' di Tangeri, collegata da Milano con Ryanair. Immancabile, l'Egitto con il Mar Rosso, destinazione preferita dagli italiani che cercano il mare in autunno. Marsa Alam, in particolare, è la prima destinazione. Inserito nei pacchetti di viaggio sul Mar Rosso, l'ex villaggio beduino trasformato in un beach resort solo di recente, rispetto alla piu' nota Sharm El Sheik , viene apprezzato per il suo aspetto piu' naturale ed è la Mecca per gli appassionati degli sport subacquei .

Si ritorna in Europa con la terza e quarta posizione della Top-5 mete all'estero per questa stagione. Ed è l'Austria con la prima meta Innsbruck la prescelta. La citta' tirolese, distante dal confine italiano solo qualche decina di km, si veste di luci natalizie in anticipo gia' dal 15 Novembre con il suo rinomato Christkindlmarkt Altstadt, sicuramente il piu' importante mercatino di Natale della zona che si svolge nel suo centro storico.

Dall'Austria le preferenze di stagione si spostano nel Nord Europa, a Stoccolma, appena battezzata Capitale verde europea del 2010. La principale città scandinava affascina per il design, l'architettura e l'arte, la natura urbana avvolta in un'atmosfera nordica che la rendono una citta' magica.

Chiude la classifica delle mete all'estero la Tunisia, con Tunisi, importante centro di Saloni e Fiere internazionali, che si è contraddistinta negli ultimi anni per la sua capacita' di sviluppare il turismo congressuale internazionale.

*La classifica delle mete preferite per l'autunno è stata definita sulla base delle ricerche prezzo effettuate nelle ultime tre settimane sul portale www.trivago.it. Sono state considerate tutte le citta' con almeno 25 alberghi ed è stato calcolato l'indice di tendenza del periodo, ovvero quante ricerche hotel sono state effettuate in rapporto alla capacita' ricettiva. L'indice misura l'interesse turistico per la stessa localita' e stabilisce la tendenza turistica per l'inizio di Novembre per i turisti italiani.

sabato 17 ottobre 2009

TURISMO: VINO HA MONTEPULCIANO HA PORTATO IL 60% DELLE PRESENZE

Internet si conferma sempre di piu' il principale strumento di prenotazione degli enoturisti. Secondo i dati in possesso della Strada del Vino Nobile infatti c'e' infatti chi sceglie di riservare posti e visite attraverso internet; il primo approdo e' quindi il sito della Strada del Vino Nobile (www.stradavinonobile.it) che nel 2008 ha registrato 90mila accessi. C'e' anche chi arriva a Montepulciano e passa per la sede della Strada cercando la migliore soluzione in base alle proprie esigenze. A fare da traino insieme al vino sono i ''Wine Tour'' prodotti dalla Strada (oltre 15 nel menu) che offrono insieme alla visita delle cantine anche l'arte, l'artigianato, le terme e la gastronomia di Montepulciano.

Tra i dati curiosi sulle degustazioni emerge che il momento preferito dagli eno-appassionati per gustarsi un ottimo calice di Vino Nobile e' la fascia oraria del tardo pomeriggio (tra le ore 17 e le 18). Dato che indica come i vini rossi poliziani, in specie il Rosso di Montepulciano doc, siano adatti anche per l'ora dell'aperitivo. Ottime presenze estive anche nei numerosi agriturismo delle aziende vitivinicole di Montepulciano, segno evidente che la multifunzionalita' delle strutture di questo territorio ha contribuito ad attrarre flussi turistici consistenti anche nella stagione 2009.

ADNKRONOS

Casinò, l'inaspettata tentazione del governo Che sul turismo sta per sbagliare la puntata

Rilanciare il turismo attraverso la creazione di nuovi casinò in alberghi a 5 stelle. L’idea, filtrata ieri e da giorni al vaglio dei tecnici del governo, è contenuta in una bozza di decreto di 19 articoli messa a punto dal ministro Michela Brambilla che verrà probabilmente discussa dall’esecutivo già oggi, sia pure informalmente. «È una proposta a cui sto lavorando – ha confermato in serata la Brambilla – ma la materia non sarà all’esame» dell’incontro odierno del Consiglio dei ministri. Eppure sull’ipotesi si sono già concentrate osservazioni e critiche degli addetti ai lavori. I punti dirimenti sono sostanzialmente due, fatta salva la controversa scelta di investire su un provvedimento del genere: da un lato la decisione di puntare, se il testo venisse confermato, su un’utenza di alto livello per il rilancio dell’economia turistica del nostro Paese, dall’altro la corsa ad accreditarsi, per ragioni differenti, di molte città e centri di medie dimensioni che sperano di calamitare, con l’apertura o la riapertura di sale da gioco, nuove fette di visitatori.

Tutte le critiche al piano. Il primo intervento del ministro Brambilla in materia risale al febbraio scorso, quando disse di essere d’accordo con l’ipotesi di aprire nuovi casinò «magari mettendoli negli hotel di lusso e consentendo il gioco ai soli ospiti». In precedenza, un ordine del giorno accolto dal governo nell’agosto 2008 aveva previsto la possibilità di aprire al massimo 10 casinò in quattro diverse aree geografiche del nostro Paese. Ora il piano del ministero, che vuole diversificare e aumentare i flussi turistici sostenendo l’offerta recettiva più qualificata, sarebbe la vera novità contenuta nello schema di decreto sul rilancio dell’immagine del Sistema Italia. Prima però sarà necessario un sì preventivo anche da parte dei ministeri dell’Interno e dell’Economia e per questo i tempi saranno verosimilmente più lunghi. C’è poi da considerare che, almeno finora, hanno prevalso i rilievi e i distinguo rispetto ai giudizi positivi. Solo Federturismo ha espresso «un sì con riserva per un provvedimento che va nella direzione di quanto fatto già in altri Paesi», mentre Federgioco, pur ribadendo disponibilità al confronto, ha «stigmatizzato il metodo» contestando il ricorso al decreto legge e invitando il ministro Brambilla a un ripensamento. Più articolato il parere dell’Anit, l’associazione che raccoglie Comuni da tempo in lista d’attesa per la riapertura dei casinò, che per bocca del suo coordinatore Gianfranco Bonanno, parla di «propositi apprezzabili», ma dice no all’utilizzo degli hotel a cinque stelle, «strutture di élite che non porterebbero benefici all’economia locale». Preoccupati anche i lavoratori Slc-Cgil, secondo cui ci sarebbero «pesantissime ripercussioni sulla tenuta occupazionale nelle quattro case da gioco» di Sanremo, Saint Vincent, Venezia e Campione.

Il resto del provvedimento. Gli altri interrogativi rispetto alla riapertura dei casinò riguardano proprio l’individuazione delle città coinvolte dal provvedimento e la ripartizione delle risorse a favore delle casse comunali, mentre continua il pressing degli operatori perché si privilegi alla fine un’utenza più ampia rispetto a quella dei soli clienti delle strutture di lusso. Ci sono margini perché il provvedimento possa cambiare? L’impressione è che decisivo sarà il passaggio odierno in Consiglio dei ministri, dove verranno probabilmente espresse anche riserve legate all’opportunità del provvedimento in materia di ordine pubblico. Quanto al resto del decreto turismo, dovrebbe essere previsto un credito d’imposta per gli investimenti sostenuti dalle strutture recettive, mentre per le agenzie di viaggio sarebbe allo studio il prelievo delle imposte dirette e dell’Iva all’atto di inizio del viaggio o del soggiorno. Favorevole al credito d’imposta per gli alberghi si è detta Confturismo, secondo cui «un sostegno di questo tipo potrebbe essere utile a tutto il comparto alberghiero».

La mappa delle candidate al tavolo verde. C’è Taormina che aspetta dal 1964, anno di chiusura del suo casinò. Si sono mossi pure i parlamentari del Mpa, con un ddl in sei articoli, per chiederne la riapertura. Ci sono Stresa, Montecatini Terme, San Pellegrino, Bagni di Lucca e molti altri Comuni pronti a (ri)appassionarsi per roulette e tavolo da gioco, dopo fugaci esperienze nel secolo scorso. E la lista delle candidature è lunga, se pensate che la voglia di casinò è arrivata fino all’isola d’Elba, con l’ipotesi di ospitarne uno a Porto Azzurro. Ma a ben vedere, la mappa delle località papabili è arrivata ieri dalla Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, che ha parlato del provvedimento segnalando che «porterebbe più danni che benefici». Secondo la Fipe in Italia potrebbero aprire oltre 230 case da gioco disposte a macchia di leopardo sul territorio, senza alcun nesso con il turismo. Se venisse preso per buono l’unico criterio sin qui circolato per l’individuazione dei Comuni ospitanti, cioé la presenza di alberghi a cinque stelle, la Regione che ne «beneficerebbe» di più sarebbe la Campania, con il 14,7% delle strutture che risponderebbe a questo requisito, seguita dalla Lombardia (13,4%) e da Veneto e Toscana (12,9%).

Il problema, secondo la Fipe, è costituito proprio dal fatto che «il mondo dei casinò sta vivendo un momento di grande difficoltà a livello mondiale e per questo sembra ancora più assurda l’idea di poter fare cassa da un settore in piena crisi». Secondo il centro studi della federazione, i casinò potrebbero generare al massimo lo 0,5% in più delle presenze all’anno, mentre sarebbe tutta da verificare la reazione dei giocatori-turisti, per poco o nulla assimilabile a quella dei turisti tout court.
Basta vedere quanto sta accadendo ai quattro casinò storici del nostro Paese. In questi mesi hanno annunciato tutti, eccetto Sanremo, importanti stanziamenti per tentare di risalire la china. L`investimento più consistente lo ha annunciato il casinò di Campione: 140 milioni di euro. Venezia ne ha stanziati 40, Saint Vincent 45. In totale un pacchetto di 225 milioni di euro che gli azionisti di riferimento delle quattro case da gioco italiane (gli enti pubblici) hanno deciso di varare. Per la prima volta nella loro lunga storia i casinò sono dunque obbligati a pensare e ad agire come una normale impresa commerciale, una dimensione insolita per aziende pubbliche abituate unicamente ad aprire le porte per realizzare i loro profitti.
FONTE: avvenire